Collezionismo e lusso tra gli ulivi: nasce l’Ostuni Art Resort, tra arte e bioarchitettura

Risultato di un intervento di recupero condotto secondo i principi della bioarchitettura, il nuovo Ostuni Art Resort è un relais di lusso a metà strada tra la costa adriatica della Puglia e la Valle d’Itria. Con una grande collezione d'arte contemporanea.

Risultato di un intervento di recupero condotto secondo i principi della bioarchitettura, il nuovo Ostuni Art Resort è un relais di lusso a metà strada tra la costa adriatica della Puglia e la Valle d’Itria. L’eccellente testimonianza di architettura rurale pugliese originaria, al centro di un terreno di cinque ettari puntellato di ulivi e mandorli, è stata rimodellata dall’architetto Giorgio Angella, co-proprietario della struttura con il fratello Giulio. Votato a un turismo lento e sensibile alle sollecitazioni artistiche, l’Ostuni Art Resort accoglie gli ospiti in suggestive camere da letto e ampi spazi comuni; questi ultimi sono contraddistinti dall’esposizione di opere provenienti dalla collezione di famiglia. Costituita dai due fratelli nel corso di un decennio e attualmente in crescita, abbraccia le principali correnti dell’arte moderna e contemporanea, con uno sguardo internazionale. In particolare, per il Resort sono stati selezionati lavori di recente datazione; tra gli altri artisti, sono presenti Riccardo Previdi, Dan Rees, Sam Falls, Francesco Arena, Luca Francesconi, Gabriele de Santis, Lorenzo Pace, Erica Mahinay e Nemanja Cvijanovic. Per il prossimo futuro è prevista un’integrazione con un’opera di Alfredo Pirri.

Ostuni Art Resort, interni. Photo Annarita Lodedo

Ostuni Art Resort, interni. Photo Annarita Lodedo

COLLEZIONISMO E LUSSO ALL’OMBRA DEGLI ULIVI

L’idea” come ci racconta Giorgio Angella “è modificare frequentemente l’esposizione d’arte nella struttura ricettivo-turistica. Siamo lontani dal modello di “collezione blindata”; per questo, oltre a essere disponibili ad accordare prestiti in occasione di mostre temporanee, nella dimora pugliese abbiamo scelto di condividere la nostra passione per l’arte con gli ospiti”. In un’ottica di valorizzazione delle peculiarità del sito, il progetto architettonico è stato preceduto da una fase di studio e analisi degli edifici che insistevano nella proprietà, in stato di abbandono da circa cinquanta anni. Il consolidamento dei manufatti esistenti è stato diretto nel rispetto delle caratteristiche e dei materiali originari; tranne pochi e indispensabili interventi in cemento, sono state impiegate tecnologie tradizionali. Nel processo sono state coinvolte varie maestranze locali, figure ancora in grado di agire “pietra a pietra”. Questa attenzione è attestata dalla durata complessiva del cantiere, che si è protratto per quasi tre anni: “L’architettura esistente meritava questo livello di accuratezza”, precisa l’architetto Angella. Per il prossimo futuro, la proprietà vorrebbe rendere l’Ostuni Art Resort una sorta di “soggetto attivo” nei processi di produzione artistica. “Ci piacerebbe riuscire a fermare il tempo, rallentare i ritmi quotidiani – auspica Angella – accogliendo e riunendo insieme in questo luogo, ad esempio per qualche giorno ogni anno, figure attive nel mondo dell’arte contemporanea. In questo modo, oltre all’esposizione della collezione, potremmo rafforzare la vocazione artistica dell’Ostuni Art Resort. Per ora è un sogno. Speriamo un giorno di renderlo realtà.”

Valentina Silvestrini

Ostuni Art Resort
Contrada Fumarola – Ostuni
ostuniartresort.com

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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