Al via al restauro del Tempio Diruto nel giardino inglese alla Reggia di Caserta. Lavori in diretta
Mentre il tempio è oggetto di un intervento conservativo, il ricovero dei cigni è sottoposto a manutenzione straordinaria. Un altro tassello nella rinascita del complesso della Reggia degli ultimi cinque anni

Sono iniziati gli interventi di restauro del Tempio Diruto e del ricovero dei cigni nel laghetto del Giardino Inglese della Reggia di Caserta. Il tempio è oggetto di un intervento conservativo, il ricovero dei cigni, invece, è sottoposto a manutenzione straordinaria (entrambi affidati alla ditta Fratelli Navarra Srl).

Il giardino inglese alla Reggia di Caserta: la storia
Il giardino inglese fu realizzato nella seconda metà del Settecento per volere di Maria Carolina: fu Lord Hamilton che persuase la regina a competere con la sorella Maria Antonietta di Francia, che a Versailles aveva fatto realizzare il Petit Trianon. Fu, quindi, chiamato il botanico inglese Andrew Graefer che dal 1785 diede avvio ai lavori nell’area in prossimità della grande cascata, dove il terreno si prestava alla coltivazione di specie esotiche. Il giardino offre una serie di luoghi suggestivi con profondi richiami ai modelli del tempo: il criptoportico, con le statue provenienti dagli scavi di Ercolano e dalla collezione Farnese; il piccolo laghetto del bagno di Venere con la statua della dea; il casino all’inglese (che fu l’abitazione di Graefer) e, infine, l’aperia, un’area utilizzata come serbatoio d’acqua da Vanvitelli, poi usata per l’allevamento delle api e infine trasformata in serra nel 1826.
Parola a Tiziana Maffei, direttrice generale della Reggia di Caserta
“La rinascita del complesso della Reggia di Caserta, in questi ultimi 5 anni, avviene attraverso grandi e impegnativi interventi resi possibili dai finanziamenti speciali assegnati a livello europeo e nazionale e attraverso tantissimi restauri diffusi, sostenuti da fondi ordinari”, spiega Tiziana Maffei, direttrice generale della Reggia di Caserta. “La programmazione di questa gran mole di lavori, che necessariamente deve rispettare una tempistica a volte esasperante pena il definanziamento, è molto impegnativa per i servizi tecnici e amministrativi del Museo”.

Salvaguardare il patrimonio più vulnerabile
“Per la prima volta nella storia della Reggia di Caserta c’è una pianificazione concreta che segna un percorso ben definito non solo per gli adeguamenti funzionali degli spazi che stiamo restituendo alla pubblica fruizione, ma anche per la conservazione programmata e la salvaguardia del patrimonio più vulnerabile”, spiega Maffei. “Il cantiere dei cantieri è oggi una realtà: la Reggia di Caserta è un istituto vivo e attivo che svolge la propria missione assicurando una fase di straordinaria rinascita dopo decenni di grande, e non più concepibile, trascuratezza”.
Valentina Muzi
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati