Le stravaganti prospettive dell’illustratrice Matilde Chizzola

Bassista in due gruppi rock e appassionata di animazione in stop motion, Matilde Chizzola descrive il suo lavoro di illustratrice e guarda al futuro

Savonese classe 1997, Matilde Chizzola è una graphic designer e illustratrice freelance. Nel suo universo creativo, fatto di regole prospettiche e anatomiche volutamente infrante, si muovono personaggi dagli arti abnormi e disarticolati che diventano tutt’uno con lo spazio circostante. Un mix visionario tra ironia e atmosfere ludiche.

Definisci le tue illustrazioni con tre aggettivi.
Esuberanti, spigolose, bizzarre.

La tua formazione e gli autori a cui guardi.
Sono laureata in Graphic Design e Multimedia presso l’accademia LABA di Brescia. Nel 2021 ho vinto una borsa di studio in Business Illustration all’accademia The Sign di Firenze. Tra gli altri, le illustratrici contemporanee da cui prendo più ispirazione sono Gosia Herba, Anni Tett, Júlia Sardà e Pam Whisbow.

© Matilde Chizzola per Artribune Magazine

© Matilde Chizzola per Artribune Magazine

Su quali tematiche verte la tua ricerca?
Trovare modi bizzarri per rappresentare una scena o un concetto. Mi piace trasformare i corpi e farli diventare fluidi in modo che sembrino quasi bandiere al vento, mentre gli oggetti di un paesaggio diventano tessere di un puzzle che si intersecano tra loro. Adoro giocare con la geometria e liberarmi delle regole della prospettiva o dell’anatomia creando un mondo stravagante.

Qual è il tuo concetto di bellezza?
Se penso alla bellezza, mi vengono in mente diverse cose prima di arrivare alla canonica perfezione delle forme. Guardare verso l’alto in strada e intravedere il soffitto dipinto di una casa al primo piano, il primo soffio di vento tiepido dopo l’inverno, il naso aquilino della mia amica che pare essere l’eredità di chissà quale popolo antico. La bellezza è per me estremamente semplice e complessa allo stesso tempo e si annida in ogni cosa: a volte è brutale, a volte canonica, a volte risiede in dettagli quasi impercettibili. C’è, tuttavia, sempre.

I tuoi gusti cinematografici e musicali.
Ho un passato da batterista e ad oggi sono bassista in due gruppi rock. Sono molto aperta e flessibile riguardo alla musica e ascolto il classico “un po’ di tutto”, ma non nego di avere una netta predilezione per qualsiasi genere contenente una chitarra distorta e una buona linea ritmica. La mia lista dei preferiti sulle piattaforme di film streaming è molto variopinta. Spazio da film cupi e introspettivi all’animazione per bambini. Ultimamente, parlando di animazione, ho apprezzato particolarmente The House. Lo stop motion è per me una meraviglia dell’animazione.

© Matilde Chizzola per Artribune Magazine

© Matilde Chizzola per Artribune Magazine

L’ILLUSTRAZIONE SECONDO MATILDE CHIZZOLA

La tua produzione è mutata con la pandemia?
Il tempo trascorso chiusa in casa mi ha sicuramente reso più produttiva e mi ha concesso di sperimentare ed evolvere il mio linguaggio visivo. Inoltre, pensare “quando la pandemia finirà, farò XXX” mi ha spinto a pormi obiettivi più nitidi.

Cosa sogni di illustrare?
Non sono ancora finita su una copertina e l’idea di entrare in una libreria o in un’edicola e vedere un mio lavoro in bella vista mi alletta molto. Inoltre vorrei sviluppare un progetto totalmente mio – mi piace molto scrivere racconti indirizzati all’infanzia –, quindi un albo scritto e illustrato da me sarebbe una grande soddisfazione.

© Matilde Chizzola per Artribune Magazine

© Matilde Chizzola per Artribune Magazine

Come si sviluppa il processo creativo delle tue illustrazioni?
Per prima cosa, riordino le idee. Solitamente apro il mio sketchbook e scrivo una cascata di parole relative al tema dato, disegno schizzi e forme abbozzate. Successivamente passo al digitale. Ho una palette di colori personale che utilizzo cambiando saturazione e luminosità dei colori, in modo tale da avere una certa continuità stilistica tra i miei lavori.

A cosa stai lavorando?
Soprattutto a illustrazioni pubblicitarie. In cantiere ho un paio di progetti personali legati alla narrativa per l’infanzia.

Roberta Vanali

https://www.matildechizzola.it/

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #68

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Roberta Vanali

Roberta Vanali

Roberta Vanali è critica e curatrice d’arte contemporanea. Ha studiato Lettere Moderne con indirizzo Artistico all’Università di Cagliari. Per undici anni è stata Redattrice Capo per la rivista Exibart e dalla sua fondazione collabora con Artribune, per la quale cura…

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