Sgarbi e Morgan ospiti al MAXXI. La serata diventa un cabaret volgare e sessista

L’evento di apertura della rassegna “Estate al MAXXI” vede protagonisti il Sottosegretario e il cantautore che, tra un aneddoto e una canzone, a un certo punto danno vita a un teatrino sboccato e imbarazzante

Una serata all’insegna di chiacchiere su arte e musica, nell’ambito di una rassegna estiva promossa da uno dei musei più importanti d’Italia. Così avrebbe dovuto essere, sulla carta, il talk che lo scorso 21 giugno 2023 si è tenuto al MAXXI di Roma, e che ha visto protagonisti il critico d’arte e Sottosegretario al Ministero della Cultura Vittorio Sgarbi e il cantautore Morgan. La serata inaugurale della rassegna Estate al MAXXI ha sicuramente lasciato il segno e sta facendo parecchio discutere, complici i video che stanno girando sul web: si è parlato di arte e musica? Sì, sicuramente, ma a un certo punto – come capita spesso nei talk – si è arrivati a toccare anche altri temi, spaziando a ruota libera tra un’idea e una battuta. Ma, suo malgrado, il MAXXI improvvisamente si è trasformato in un luogo più simile a un cabaret specializzato in spettacoli scollacciati o alla peggiore puntata del Maurizio Costanzo Show.

Il turpiloquio di Vittorio Sgarbi al MAXXI di Roma

A un certo punto Morgan parla di Tony Renis, e accenna al pianoforte la sua canzone Quando Quando. Sgarbi chiama al telefono Renis, per dirgli della dedica e invitarlo alla serata, ma la chiamata prende una surreale piega: “c’è una serata con me e Morgan, però quello stronzo di Giuli non ti ha invitato, ti mando il mio autista vieni anche tu… Siamo al MAXXI, in questa robaccia di museo costruito da quella pazza… Qua è pieno di figa, è una meraviglia, c’è Silvio che è risorto”, sono le parole di Sgarbi. In poche frasi un concentrato di volgarità e sessismo, e non sono state le uniche della serata, con il critico d’arte che ha raccontato, sempre a modo suo, aneddoti della sua vita sessuale, parlando poi di quella di altri personaggi illustri, con Morgan nel ruolo di spalla: “Houellebecq dice che c’è un momento della vita in cui noi conosciamo un solo organo: il cazzo. Il cazzo è un organo di conoscenza, cioè di penetrazione, serve a capire… Poi, dopo i 60 anni, scopri che ci sono anche altri organi, c’è per esempio il colon, il pancreas, la prostata. Io non sapevo che cazzo fosse ‘sta prostata, mai incontrata, a un certo punto sui 67 appare la prostata e tu devi fare i conti con questa troia puttana di merda che non hai mai incontrato in vita tua. Il cazzo se ne va e arriva la prostata”. E continua facendo l’elenco dei record internazionali di conquiste femminili, citando Warren Beatty, Kennedy, e poi dicendo di se stesso che “gli osservatori dell’Osce, nel momento in cui ero attivo, valutavano anche 9 al mese”, mentre Berlusconi gli avrebbe rivelato di avere avuto meno di 100 donne, “una tragedia”, chiosa Sgarbi, che poi continua: “ho fatto una ricerca, e sembra che il campione del mondo sia un altro statista insigne che non ha avuto inchieste, Fidel Castro: 35mila. Viva il comunismo”.

MAXXI, Roma. Photo Musacchio Ianniello

Sgarbi al MAXXI. Le proteste dei dipendenti del museo

Stando a una nota congiunta dei componenti delle commissioni Cultura di Camera e Senato, 49 dipendenti del MAXXI – di cui una quarantina donne – hanno scritto una lettera di protesta al presidente Alessandro Giuli, del quale sarebbe stata “grave la reazione”“a quanto riferisce la stampa, Giuli ha pensato bene di usare toni intimidatori nel corso di incontri singoli che si sono svolti nel corso di una giornata. Chiediamo al ministro Sangiuliano di venire a riferire in Aula”. Una nota del MAXXI divulgata il 2 luglio, mette in chiaro la posizione dei dipendenti del museo nei confronti di Giuli: “i 44 dipendenti del MAXXI non ci stanno a veder strumentalizzato quello che era solo un passaggio nel dialogo interno tra Governance della Fondazione e una parte del personale e rendono nota la lettera del 28 giugno con cui già ribadivano la loro stima nella presidenza. Ecco il testo della lettera:
“‘Gentile Presidente, In aggiunta a quanto espresso nella nota del 22.06 relativamente alla serata inaugurale di Estate al MAXXI, ci teniamo a precisare che in nessun modo le nostre parole erano intese come atto di sfiducia nei confronti della Presidenza della Fondazione, piuttosto erano volte a consolidare il dialogo costruttivo e aperto. Nel rinnovarle la piena fiducia, cogliamo l’occasione per ringraziarla del confronto e del tempo che ci ha dedicato'”.

Che ci fanno Sgarbi e Morgan al MAXXI?

Nessuno può prevedere il futuro, ma forse in questo caso – considerati i caratteri e i temperamenti notoriamente esuberanti di Sgarbi e Morgan – c’era da aspettarsi che il talk potesse trasformarsi in un happening dai toni trash, nonostante gli ospiti della serata fossero il Sottosegretario alla Cultura e un cantautore. Sull’accaduto è intervenuto il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, sottolineando che “sono da sempre e categoricamente lontano da manifestazioni sessiste e dal turpiloquio, che giudico sempre e in ogni contesto inammissibili e ancor più in un luogo di cultura e da parte di chi rappresenta le Istituzioni. Il rispetto per le donne è una costante della mia vita. Per me essere conservatori significa avere una sostanza, uno stile e anche un’estetica di comportamento. La libertà di manifestazione del pensiero deve essere sempre massima e garantita a tutti, ma trova il suo limite nel rispetto delle persone”, continua il Ministro. “Anche le forme dell’espressione non devono mai ledere la dignità altrui. Le istituzioni culturali, e so che Alessandro Giuli è d’accordo con me, devono essere aperte e plurali ma lontane da ogni forma di volgarità. Chi le rappresenta deve mantenere un rigore più alto di altri”. E Alessandro Giuli? In un’intervista rilasciata al TG1, il presidente di Fondazione MAXXI ha dichiarato: “mi sento di sottoscrivere completamente e convintamente le osservazioni di Sangiuliano: il turpiloquio e il sessismo non possono avere diritto di cittadinanza nel discorso pubblico e in particolare nei luoghi della cultura. Quindi a posteriori non c’è spazio per alcuna considerazione che ricalchi lo schema che abbiamo visto nell’inaugurazione dell’Estate al MAXXI”, chiedendo inoltre “scusa alle dipendenti e ai dipendenti del MAXXI”.

Desirée Maida

*articolo aggiornato il 2 luglio 2023

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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