L’opera di Lucio Fontana guida l’asta de Il Ponte a Milano
Esitato con discreto successo il catalogo della sessione di arte moderna e contemporanea della casa Il Ponte e sul gradino più alto del podio come migliore aggiudicazione della prima vendita in agenda è salito il maestro di sempre, Lucio Fontana
Si è conclusa con un totale di oltre €4,9 milioni la sessione di due giorni dedicata da Il Ponte Casa d’Aste all’arte moderna e contemporanea, il 26 e 27 novembre 2024. Un appuntamento molto atteso per il nostro mercato nazionale, a cui la maison, acquisita qualche mese fa dai francesi Millon & Associés, si è presentata pronta, con un catalogo esteso di 134 lotti focalizzato sulle avanguardie futuriste del primo Novecento, senza tralasciare le spinte più contemporanee italiane, ma anche estere con la presenza di opere di Vladimir Velickovic, Sam Francis, Wilfredo Lam e Pablo Atchugarry.
L’asta di arte moderna e contemporanea de Il Ponte a Milano
Alla prima vendita in calendario del 26 novembre le offerte hanno faticato a carburare sulle stime più elevate, come in tutte le aste che stiamo osservando, segnale di un mercato più cauto e che ha lasciato indietro qualche invenduto di rilievo, come il dipinto Villa Borghese dal balcone (1907) di Giacomo Balla e Composition V au cercle (1955) di Serge Poliakoff. Ma a parte questo andamento piuttosto diffuso, non sono mancate, nella sede storica de Il Ponte in via Pontaccio 12 a Milano, aggiudicazioni muscolari e soddisfacenti e rilanci sostenuti.
Fontana e Bonalumi top lot in asta da Il Ponte a Milano
Sul primo gradino del podio è finito il doppio taglio su sfondo azzurro Concetto Spaziale, Attese (1966) di Lucio Fontana che ha lasciato indietro la stima bassa di €300.000 per trovare un nuovo proprietario, dopo una animata contesa, alla cifra di €640.000, incluse commissioni. Soddisfacente, ancora, la performance del monumentale Blu (2000) di Agostino Bonalumi, passato di mano a €108.800, più del doppio della stima bassa.
Ottimi i riscontri poi per Salvo e Sergio Lombardo: il primo presente con Una sera (1995) assestatosi a un prezzo di martello di €80.000, quattro volte la stima bassa, come anche per Primavera (2008-2014), arrivato a un prezzo di aggiudicazione di €46.000 da stime di 20-30.000; il secondo con una iconica sagoma di Kennedy datata 1963, che ha trovato una nuova casa per €96.000, commissioni incluse, superando la stima alta di €70.000.
Gli altri risultati della vendita de Il Ponte
Dal fronte primo Novecento si è fatto notare l’altorilievo in marmo del 1928 Mater Purissima o Maria di Adolfo Wildt, passato di mano per €107.520, mentre in relazione al futurismo buoni riscontri per Depero e Fillia. Sugli scudi, tra gli altri, anche Ceroli, Gilardi, Schifano e ancora Adami che ha confermato il trend favorevole in corso con l’aggiudicazione di Studio per disegno di un paesaggio a €58.880. Senza dimenticare Tancredi che con Primavera (1962) si è assestato a €76.800, un dato che sottolinea il solido interesse del mercato per l’artista, dopo il record dello scorso anno.
In generale, la sessione ha ottenuto una percentuale dell’88% per lotti venduti, un traguardo ragguardevole, soprattutto considerando la fisionomia di un mercato oggi particolarmente guardingo e selettivo.
Antonio Mirabelli
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati