Com’è andata la Contemporary Auction di Sotheby’s a Milano

Nel cuore della settimana del Salone del Mobile, l’asta di Sotheby’s Milano del 20 aprile ha ottenuto risultati di rilievo, complice anche un catalogo ben assortito e strutturato

In una Milano grondante design, tra Salone del Mobile e progetti collaterali dei singoli distretti cittadini, l’attesa per la Contemporary Auction di Sotheby’s del 20 aprile era palpabile. L’atmosfera creativa dell’area urbana ha invogliato gli offerenti a raggiungere fisicamente Palazzo Serbelloni addobbato dagli Objets Nomades di Louis Vuitton, presentati in occasione del Fuorisalone 2023. Se nel cortile interno del Palazzo svettava la struttura avveniristica Nomadic Pavilion dell’architetto Marc Fornes, in sala si respirava, tra le tante presenze, un’aria briosa, segnale forte di quella voglia di tornare a partecipare ai grandi eventi, anche solo per vedere dal vivo le splendide opere presentate.

L’ASTA DI ARTE CONTEMPORANEA DI SOTHEBY’S A MILANO

Possiamo dirlo subito, l’asta è andata molto bene. Dei settanta lotti offerti, al netto di due ritiri, solo cinque opere sono rimaste invendute, per un totale di vendita pari a € 15.445.990, cifra superiore a quella raggiunta dalla Contemporary Auction del 13 aprile 2022 che aveva totalizzato € 14.193.120. Sul podio Lucio Fontana, Giorgio Morandi e Alighiero Boetti, ma c’è stato spazio anche per i risultati sorprendenti di una scultura di Mirko Basaldella e del maestro spagnolo Manolo Valdés.

Giorgio Morandi, Natura Morta, 1948. Courtesy of Sotheby's

Giorgio Morandi, Natura Morta, 1948. Courtesy of Sotheby’s

I TOP LOT DELL’ASTA DI SOTHEBY’S MILANO

La superficie rossa a quattro tagli Concetto Spaziale, Attese (1965-66) di Lucio Fontana ha conquistato il podio della sessione con € 2.589.000. Si è fatta notare anche la morbida Natura Morta (1948) di Giorgio Morandi passata a un nuovo proprietario per € 1.318.500, cosi come, sempre del maestro bolognese, ha doppiato la stima bassa l’elegante vaso di Fiori (1952) finendo al miglior offerente per € 635.000. Stesso risultato è stato raggiunto dal museale arazzo del 1988 Senza Titolo (Nero su bianco e bianco su nero, Tra orizzontale e verticale, Cinque x cinque venticinque…) di Alighiero Boetti, altra grande star della serata con i suoi sette lavori posizionatisi quasi tutti sopra la stima alta. Mentre, di tutt’altro genere, il metafisico Tempio in una stanza (1926) di Giorgio de Chirico ha sfiorato i 600.000 euro.

Alighiero Boetti. Senza Titolo (Nero su bianco e bianco su nero, Tra orizzontale e verticale, Cinque x cinque venticinque...), 1988. Courtesy of Sotheby's

Alighiero Boetti. Senza Titolo (Nero su bianco e bianco su nero, Tra orizzontale e verticale, Cinque x cinque venticinque…), 1988. Courtesy of Sotheby’s

BOETTI E SALVO ALL’ASTA DI ARTE CONTEMPORANEA DI SOTHEBY’S

Il direttore generale di Sotheby’s Italia, Filippo Lotti, ha aperto la sessione con i lavori di due artisti che furono grandi amici in vita: Boetti e Salvo. Entrambe le opere Verba volant scripta manent del primo (1987) e Nevicata (1980) del secondo hanno suscitato l’interesse degli offerenti, finendo in nuove mani sopra la stima alta rispettivamente per € 127.000 e € 120.625. Un risultato a conferma del buon momento che sta vivendo il mercato di Salvo, mentre per Boetti nessuna sorpresa di sorta. Il mezzo rombo di Enrico Castellani Superficie bianca, Tokyo n. 7 (1967) ha alimentato un ping-pong tra due offerenti, ma ad aver avuto la meglio è stato il bidder collegato al telefono per € 533.400. Altra battaglia tra sala e telefono si è disputata sul lotto n. 12, lo splendido Labirinto Barrato (A Settori) (1957) di Carla Accardi, che è stato aggiudicato all’offerente in sala per € 355.600, mettendo a segno il nuovo record per l’artista. Sopra la stima alta è finito anche il reticolo a doppie tinte verde-arancio Spiel in bildform(1962) di Piero Dorazio.

Salvo, Nevicata, 1980. Courtesy of Sotheby's

Salvo, Nevicata, 1980. Courtesy of Sotheby’s

GLI ARTISTI INTERNAZIONALI IN ASTA A MILANO

Tra gli stranieri, una menzione speciale va al maestro spagnolo Manolo Valdés, presente con l’opera Retrato con medio rostro azul (1999), un omaggio ai capolavori che hanno plasmato le tradizioni culturali occidentali. L’opera ha riscontrato molto interesse, tanto da far lievitare la stima alta di € 200.000 fino al bid finale, commissioni incluse, di € 533.400. Buoni risultati anche per i Wrapped Project di Christo e Jeanne-Claude e per Hearts (1982) di Andy Warhol, finito in nuove mani per € 165.100, comprese le commissioni.

Fausto Melotti, Tema e Variazioni IV, 1970-71. Courtesy of Sotheby's

Fausto Melotti, Tema e Variazioni IV, 1970-71. Courtesy of Sotheby’s

FONTANA, MELOTTI E BASALDELLA. LA SCULTURA IN ASTA A MILANO

Molto apprezzate le sculture presenti in catalogo, da quelle in terracotta di Lucio Fontana a quelle in ceramica di Fausto Melotti. Di quest’ultimo sia La Primavera che L’Inverno (1949) hanno trovato un nuovo proprietario per € 133.350. Di tutt’altro periodo e fattezza, ma sempre prodotto dell’armonia artistica di Melotti, la composizione in pannelli oro e acciaio Tema e variazioni IV (1970-71) che ha raggiunto i € 304.800. Relativamente ai lavori di Lucio Fontana, invece, battaglia animata sul lotto n. 33, Il Cervo (1938) che ha lasciato indietro la stima bassa di 100.000 euro, passando di mano per € 254.000. Meritato il risultato per l’eclettica e sorprendente Struttura policroma (1949-50) di Mirko Basaldella, che ha polverizzato la base di partenza di € 20.000 per assestarsi a € 101.600.

Antonio Mirabelli

https://www.sothebys.com/en/buy/auction/2023/contemporary-auction

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Antonio Mirabelli

Antonio Mirabelli

Antonio Mirabelli si è laureato in giurisprudenza presso la Luiss Guido Carli di Roma e nello stesso ateneo ha frequentato la Scuola di Specializzazione per un biennio. Avvocato e appassionato di arte, matura esperienza nel campo del Wealth management come…

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