Art Basel Miami Beach: i 10 stand top dalla fiera in Florida

È in corso fino al 9 dicembre Art Basel Miami Beach. Ecco quali sono i 10 stand che ci hanno colpito di più

Lo stand di Ruth Benzecar ad Art Basel Miami Beach 2018

Lo stand di Ruth Benzecar ad Art Basel Miami Beach 2018

Sia chiaro, sono i soldi a decidere chi vale e chi no, ad Art Basel. In una fiera in cui nella prima giornata più di una galleria ha messo a segno vendite a sei zeri nonostante il momento nero di Wall Street, più di ogni criterio estetico vale il metro del mercato. Ma se non ci si fa distrarre troppo dalle prosaiche contrattazioni che inevitabilmente si origliano tra gli stand, ci si può ancora emozionare in un evento che raccoglie il meglio dell’arte moderna e contemporanea ancora sul mercato. Proviamo allora a fare una personalissima e dichiaratamente parziale selezione del meglio visto quest’anno ad Art Basel, dimenticandoci per un attimo di quel che vende. Qui di seguito dieci degli allestimenti che ci hanno colpito di più a questa diciassettesima edizione di Art Basel Miami Beach.

Maurita Cardone

KASMIN, NEW YORK

Lo stand di Kasmin ad Art Basel Miami Beach 2018

Lo stand di Kasmin ad Art Basel Miami Beach 2018

Pulito e tradizionale lo stand della Kasmin Gallery di New York, ma qui sono le opere a parlare e sono opere da far girare la testa. Lavori di Constantin Brancusi, Frank Stella, Max Ernst, Joel Shapiro, Andy Warhol sono allestiti senza fronzoli. L’allestimento crea un dialogo tra le opere capace di dare vita a corrispondenze e rimandi tra artisti anche biograficamente distanti, dando vita ad un corpus che, come in un piccolo museo, riflette con chiarezza il gusto e la cultura di chi queste opere ha messo insieme.

CARDI, MILANO – LONDRA

Lo stand di Cardi ad Art Basel Miami Beach 2018

Lo stand di Cardi ad Art Basel Miami Beach 2018

La milanese e londinese Cardi compone uno spazio essenziale, poco affollato, capace di valorizzare l’estetica povera delle opere che espone. Efficace la scelta di posizionare il bronzo di Mimmo Paladino al centro dello stand, accentuandone la forza archetipica e quella natura sospesa tra passato e presente. A Miami Beach Cardi espone anche opere di Castellani, Pistoletto, Manzoni, Scarpitta, Donald Judd, lasciando ad ognuna il respiro che merita.

TEMPLON, BRUXELLES

Lo stand di Templon ad Art Basel Miami Beach 2018

Lo stand di Templon ad Art Basel Miami Beach 2018

Espone un solo artista ma lo espone bene la galleria Templon di Bruxelles che dedica tutto lo stand al newyorchese George Segal, riuscendo a restituire alle opere quel gusto urbano che ne è l’essenza e la bellezza. Aggirarsi nel booth di Templon è un po’ come trovarsi a un angolo di strada dove le figure di Segal popolano lo spazio con una presenza malinconica e straniante.

THIERRY GOLDBERG, NEW YORK

Lo stand di Thierry Goldberg ad Art Basel Miami Beach 2018

Lo stand di Thierry Goldberg ad Art Basel Miami Beach 2018

Nella sezione Positions, dove le gallerie espongono opere di un singolo artista, a colpire è l’angolo allestito dalla galleria Thierry Goldberg per l’artista Tschabalala Self che, nata e cresciuta nel Bronx, propone una riproduzione di una bodega (un alimentari, per capirci) newyorchese con tanto di cassette e specchio convesso per tenere d’occhio ogni angolo del negozio. Alle pareti, le tele coloratissime e dalla chiara matrice africana che hanno fatto apprezzare Self come artista impegnata nella battaglia per i diritti delle donne nere. Thierry Goldberg è alla prima apparizione ad Art Basel, ma con questa installazione, che ha fatto parecchio parlare di sé, potrebbe essersi guadagnata un posto nell’olimpo delle gallerie internazionali.

RUTH BENZACAR, BUENOS AIRES

Lo stand di Ruth Benzecar ad Art Basel Miami Beach 2018

Lo stand di Ruth Benzecar ad Art Basel Miami Beach 2018

Originale, senza essere strillato, lo spazio della galleria argentina Ruth Benzacar che dedica una grossa parte del suo booth al lavoro di Leandro Erlich, Traffic Jam (Order of Importance), una composizione di sabbia che, come spiega il titolo, riproduce un ingorgo stradale. Dietro, un patchwork di piccole opere in stoffa ricamata di Chiachio y Giannone, duo artistico di base a Buenos Aires, che, con la loro colorata espressività, fanno da contrappunto alle linee pulite della sabbia di Erlich.

SCAI THE BATHHOUSE, TOKYO

Lo stand di Scai The Bathhouse ad Art Basel Miami Beach 2018

Lo stand di Scai The Bathhouse ad Art Basel Miami Beach 2018

Minimal ed elegante come sanno essere i giapponesi l’allestimento di SCAI the bathhouse. Nell’affollamento di una fiera che spesso stanca gli occhi e la mente, la scelta di esporre poche opere ben posizionate nello spazio è riposante. Spazi ariosi, opere dalla forte matrice contemporanea e sobrietà per una galleria con base a Tokyo che rappresenta soprattutto artisti giapponesi ma non solo e che è alla decima edizione di Art Basel Miami Beach. Quest’anno SCAI arriva con opere, tra gli altri, di Lee Ufan, Bosco Sodi, Toru Kamiya.

GLADSTONE, NEW YORK

Lo stand di Gladstone ad Art Basel Miami Beach 2018

Lo stand di Gladstone ad Art Basel Miami Beach 2018

Efficace l’allestimento del Kabinett (così ad Art Basel si chiamano gli spazi che le gallerie dedicano ad un singolo artista, piccole monografiche nel mezzo della proliferazione di generi che è la fiera) di Gladstone che dedica una stanza tutta rossa a Keith Haring con tanto di finestra decorata con le figure tipiche dell’artista americano. Lo spazio consente un’esperienza di visione intima, insolita per un’arte nata sui marciapiedi.

STEVENSON, CAPE TOWN

Lo stand di Stevenson ad Art Basel Miami Beach 2018

Lo stand di Stevenson ad Art Basel Miami Beach 2018

Altro Kabinett interessante è quello di Stevenson non fosse altro perché è una delle poche occasioni in queste fiere di vedere della fotografia di qualità. Non sono molti, infatti, i fotografi presenti in fiera (sarà che le fotografie si vendono a prezzi – relativamente – più bassi). Fa eccezione l’ubiquo Mapplethorpe che però, a differenza della fotografa sudafricana Zanele Muholi, può contare sulla fama dei soggetti rappresentati. I soggetti di Muholi sono invece presi dalla strada e raccontano storie di marginalità, ma senza mai indulgere nel patetico, bensì con forza e dignità. Stevenson sceglie di allestirli in una stanza le cui tre pareti sono affollate di foto, come in un vecchio salon, costringendo chi entra a un faccia a faccia spesso crudo con soggetti che non lasciano indifferenti.

PETER FREEMAN, NEW YORK

Lo stand di Peter Freeman ad Art Basel Miami Beach 2018

Lo stand di Peter Freeman ad Art Basel Miami Beach 2018

Lo spazio della galleria Peter Freeman parla da sé e, come recita il quadro alle spalle dell’imponente bronzo di Thomas Schütte, “say no more” (opera di Mel Bochner), c’è poco da aggiungere. La scelta di posizionare la statua sull’angolo esterno del booth è senza dubbio d’effetto e valorizza l’inevitabilità dei corpi creati da Schütte. La galleria espone anche interessanti pezzi di Alex Hay e Catherine Murphy.

SALON 94, NEW YORK

Lo stand di Salon94 ad Art Basel Miami Beach 2018

Lo stand di Salon94 ad Art Basel Miami Beach 2018

Merita una menzione lo spazio della newyorchese Salon 94 che accoglie i visitatori con un grande e coloratissimo tavolo in resina di Gaetano Pesce appoggiato su un immenso tappeto, anche questo in resina colorata. Nel restante spazio la galleria espone, tra le altre, opere di Judy Chicago, Marilyn Minter, Ruby Neri e Marina Adams.

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Maurita Cardone

Maurita Cardone

Giornalista freelance, abruzzese di nascita e di carattere, eterna esploratrice, scrivo per passione e compulsione da quando ho memoria di me. Ho lavorato per Il Tempo, Il Sole 24 Ore, La Nuova Ecologia, QualEnergia, L'Indro. Dal 2011 New York è…

Scopri di più