BimPa: a Palermo i musei li fanno (anche) i bambini
Da poco più di un anno anche Palermo ha il suo museo dedicato ai bambini. Si chiama BimPa e si ispira ai più avanzati case history internazionali in fatto di educazione dei più piccoli all’arte. Vi raccontiamo come.
Se facessimo un sondaggio e pensassimo a come dovrebbe, o potrebbe, essere un museo dedicato ai bambini, come ce lo immagineremmo? Grande, colorato, rumoroso, disordinato? Fatto su misura per i piccoli visitatori in erba? Come recita un estratto della pagina “Chi Siamo” del sito del BimPa, il primo museo per bambini di Palermo: “Sono realtà innovative e in continua crescita in tante città italiane ed europee: musei ‘vivi’ che, a differenza di quelli tradizionali, propongono non cose da vedere ma esperienze da fare.”
Il BimPa è una presenza assolutamente inedita nel capoluogo siciliano e in tutta l’isola, e si propone di diventare, non a caso, “un’isola felice” per i più curiosi tra i bimbi palermitani.
La sede di via Alloro 95 è stata individuata qualche anno fa, dopo aver presentato la proposta dell’istituzione del museo al Comune di Palermo e alla Regione Sicilia. Chi sono stati gli ideatori? Un gruppo eterogeneo di professionisti che si riunisce sotto l’egida dell’Associazione Culturale Children’s Museums, con a capo Enza de Grazia.
Le parole d’ordine sono: stimolare, progettare, educare. Con carattere pratico e spirito rivoluzionario, il BimPa vuole adottare le stesse strategie degli altri musei dedicati ai bambini in giro per il mondo. La didattica rivendica, a buon diritto, un’autonomia di gestione un po’ ovunque, con spazi e modalità chiaramente finalizzati a una organizzazione alternativa rispetto ai percorsi museali tradizionali. E qui il culmine è rappresentato dalla creazione di opere d’arte da parte dei piccoli visitatori-neoeletti artisti, esposti poi negli ambienti del BimPa, inaugurato il 26 giugno 2011.
Dallo scorso marzo, inoltre, è l’Associazione Start Factory, nata nel 2010, a curare l’offerta didattica del museo, con un progetto ambizioso per educare all’arte la fascia d’età compresa tra i 4 e gli 12 anni. Sono stati ideati laboratori ludico-ricreativi ad hoc, con cadenza trimestrale, basati sul tema del riuso e fedeli a un tipo di metodologia munariana. Specificatamente concepiti per ogni tipo d’interesse, il contenuto e le finalità dell’iniziativa, che ha registrato un ottimo successo per la conclusa prima stagione, sono merito delle storiche dell’arte che compongono l’associazione culturale indipendente, come ci spiega Giulia Gueci. Come scritto nel progetto, “lo scopo del progetto laboratoriale è quello di aiutare il bambino a utilizzare la propria creatività attraverso la conoscenza di tecniche e la manipolazione di materiali diversi”, a sottolineare un approccio estremamente mirato alla cura delle potenzialità espressive del bambino.
Gli step proposti dal progetto sono diversi: comprendono gli Start_Lab, con laboratori pratico-creativi per bambini dai 3 agli 8 anni; gli Start Lab Arte, corsi di formazione all’arte per bambini dali 8 ai 12 anni; gli Start Scuola, itinerari storico artistici e laboratori di educazione all’arte per alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado del territorio siciliano, divisi in due diverse tipologie: Conosciamo l’arte contemporanea e Le storie della città. Un’offerta ricca che non lascia deluso nessuno.
Serenella Di Marco
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