We Love Vintage

Informazioni Evento

Luogo
DUE MADONNE
Via Emilia Levante, 184/3 Bologna, Bologna, Italia
Date
Dal al
Vernissage
22/07/2011

ore 20.30

Contatti
Email: el.reiter@gmail.com
Patrocini

Comune di Bologna

Generi
design, arte contemporanea, serata - evento, musica
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Tre giorni di musica, mostre, un’ampia mostra-mercato di abbigliamento e accessori, oggetti di culto e pezzi rari di arredamento, vinili e videogiochi, il tutto rigorosamente “vintage”, ossia in perfetto stile e origine degli anni Sessanta-Settanta.

Comunicato stampa

Arte/Nativa, in collaborazione con No logo Vintage, con il patrocinio del Comune di Bologna, presenta la prima edizione di "WE LOVE VINTAGE", festival che si svolge nei giorni di venerdì 22, sabato 23 e domenica 24 luglio 2011 presso la Polisportiva DUE MADONNE a Bologna. Tre giorni di musica, mostre, un’ampia mostra-mercato di abbigliamento e accessori, oggetti di culto e pezzi rari di arredamento, vinili e videogiochi, il tutto rigorosamente “vintage”, ossia in perfetto stile e origine degli anni Sessanta-Settanta.

Ospiti speciali del Festival sono due autentiche star della musica progressive mondiale: David Cross e Mel Collins, provenienti da una band assolutamente leader del settore, i King Crimson, che già dal finire degli anni Settanta avevano elevato a rango di art rock l’allora nascente movimento progressive, e suoneranno insieme a Arti & Mestieri, il gruppo musicale a cavallo tra progressive e jazz-rock che sin dagli albori ha costruito un proprio stile molto originale, tanto da essere definito come “il gruppo progressive più jazz-rock e il gruppo jazz-rock più progressive”.
Nel corso delle tre serate si alternano sul palco altri nomi ben noti, dai CCLR (Cavalli Cocchi, Lanzetti, Roversi) con Flaco Biondini e ospite Aldo Tagliapietra (fu il fondatore delle Orme nel 1966, e la sua voce in falsetto diede al gruppo uno dei suoi maggiori elementi di continuità e di riconoscimento) agli Accordo dei Contrari, con ospite Richard Sinclair (celebre bassista, chitarrista e cantante inglese, aveva fondato negli anni Settanta storici gruppi dell’area di Canterbury, come i Caravan e gli Hatfield And The North, militato nei leggendari Camel di Andy Latimer e Peter Bardens, oltre ad aver suonato nel capolavoro Rock Bottom di Robert Wyatt e in numerosi progetti paralleli tra jazz-rock, progressive e musica acustica); e ancora Paolo Schianchi (compositore, ricercatore e inventore, suona tutte le varianti esistenti di chitarra, ha collaborato con, tra gli altri, la band parigina Five O’Clock Jazz Group, Alberto Radius, il leggendario chitarrista e arrangiatore di Lucio Battisti, Bernardo Lanzetti della PFM e con Jim Donovan, più volte premiato con il disco di platino in veste di membro storico dei Rusted Root); Alex Carpani, gli Altare Thotemico, gli Stereokimono e i PropheXy.

A creare la giusta atmosfera affinché il pubblico si possa calare nel tempo “di un tempo” ci pensa l’accattivante mostra A.N.G.E.L.O. SMALL MUSEUM VOL.5.1.: FASHION&SOUND. Ritmi che hanno creato stili di moda, a cura dell’archivio A.N.G.E.L.O: è un viaggio itinerante alla scoperta delle tribù urbane del secolo scorso. Dieci ipotetiche scatole del tempo, per rubare una definizione a Andy Warhol, ci raccontano attraverso abiti e accessori nella loro cornice musicale l'evoluzione del gusto in un percorso disposto cronologicamente ma in cui ciascuno è libero di seguire l'onda dei ricordi e costruire un proprio sentiero personale. Chiave di lettura della mostra – così come dell’intera manifestazione We Love Vintage - è la musica, essendo il mezzo più immediato per guidarci con il trascinante realismo della suggestione attraverso l'evoluzione dello stile permettendoci un accesso diretto al ritmo che lo caratterizza e lo ha caratterizzato. Basta pensare agli incroci tra fashion e musica inventati e dettati sin dalle trasgressioni di David Bowie fino al trasformismo new-romantic dei Visage o al punk dei Sex Pistols, per non dimenticare la totale rivoluzione dei costumi avviata dai Beatles e dai Rolling Stones negli anni Sessanta.

La manifestazione bolognese sarà articolata in tre momenti principali che si dipaneranno nel corso dei tre giorni di venerdì, sabato e domenica:

- la mostra mercato
Nei cortili e negli spazi esterni della Polisportiva, ca. 1.000mq, nonchè nel salone interno di ca. 300mq, si terrà la mostra mercato a tema vintage che offrirà al pubblico una selezione curata e ricercata di abbigliamento e accessori d'epoca, articoli sportivi, una sezione “remake”, una sezione libreria a tema, una con vinili d'epoca, inoltre ci saranno piccoli mobili e oggetti d'arredamento, il collezionismo, e altro a sorpresa.
L'ingresso alla mostra mercato è gratuito (dalle ore 15.00 alle ore 24.00, dai cancelli frontali).

- le mostre
Tra alcune esposizioni di s/oggetti d’arte, segnaliamo A.N.G.E.L.O. SMALL MUSEUM VOL.5.1.: FASHION&SOUND, un viaggio itinerante alla scoperta delle tribù urbane del secolo scorso, a cura dell’archivio A.N.G.E.L.O. di Lugo di Romagna, allestita negli spazi del salone interno.
L'ingresso alla mostra è gratuito (dalle ore 15.00 alle ore 24.00, dai cancelli frontali).

- concerti di musica progressive italiana
Nel parco situato dietro alla Polisportiva sarà sistemato un palco sul quale - dalle ore 20.00 fino alle 24.00 - per tutte tre le serate si alterneranno grandi nomi del Progressive Italiano e proporranno al pubblico il loro repertorio musicale dal vivo.
L'ingresso ai concerti (a partire dalle ore 19.00, dai cancelli laterali) è a pagamento di un biglietto simbolico pari a euro 5,00. Il pubblico pagante ha diritto di visitare la mostra mercato e le altre mostre.

PROGRAMMA MUSICALE DEL FESTIVAL

venerdì 22 luglio

ore 20.30 - Paolo Schianchi
ore 21.30 - Alex Carpani
ore 22.30 - CCLR ( Cavalli Cocchi, Lanzetti, Roversi) con Flaco Biondini.
Ospite: Aldo Tagliapietra

sabato 23 luglio

ore 20.00 – un gruppo emergente
ore 21.00 - Altare Thotemico
ore 22.30 - Arti e Mestieri, con ospiti David Cross e Mel Collins

domenica 24 luglio

ore 20.00 - Stereokimono
ore 21.00 - PropheXy
ore 22.00 - Accordo dei Contrari
Ospite: Richard Sinclair

Due note sui gruppi musicali:
Paolo Schianchi
Musicista, compositore, ricercatore e inventore, suona tutte le varianti esistenti della chitarra. Si è formato sotto la guida di alcuni tra i massimi esponenti mondiali dello strumento. Ha svolto e svolge un’intensa attività didattica e concertistica, suonando e insegnando in Italia e all’estero (tra gli altri, al dipartimento del Conservatorio Statale di Musica F. Venezze di Rovigo e alla Duke Ellington School of the Arts di Washington D.C.). Ha collaborato con la band parigina Five O’Clock Jazz Group, l’Orchestra Arturo Toscanini e quella del Teatro Regio di Parma, con Alberto Radius (leggendario chitarrista e arrangiatore di Lucio Battisti), Bernardo Lanzetti (PFM), Jim Donovan (più volte premiato con il disco di platino in veste di membro storico dei Rusted Root), Bill Burke, Michele Pertusi, Alessandro Haber, Maddalena Crippa, Adriana Asti, ecc. Il suo concerto da solista Instrumental Metamorphoses, con spazializzazione quadrifonica e esafonica da lui stesso curata, ha incontrato grande consenso di pubblico e di critica. Dal 2003 al 2007 insieme ad alcuni ingegneri e liutai italiani progetta, realizza e infine brevetta Octopus®, un complesso sistema elettroacustico attualmente unico al mondo.

Alex Carpani

La Alex Carpani Band è nata nell’autunno 2006 con l’uscita del disco di debutto dello stesso Alex Carpani, Waterline (CypherArts, U.S.A. - c2007), per eseguire dal vivo la musica di quest’ultimo. Oltre al leader (tastierista, compositore, cantante, autore dei live-visuals dei
concerti), ne fanno parte Ettore Salati (ex chitarrista di The Watch, Karl Potter e altri), Marco Fabbri (batterista di The Watch ed Eclat, ex batterista di Odessa e E.L.P. Tribute Project) e Fabiano Spiga (polistrumentista, collaboratore e ospite in passato di vari gruppi
neo-prog della scena italiana). In quattro anni di attività si è affermata a livello nazionale e internazionale come una delle più interessanti novità nel panorama del nuovo progressive rock, avendo suonato in Italia, Stati Uniti, Norvegia, Messico, Lituania, Svezia, Inghilterra e Danimarca (a Baja Prog Festival, Verona Prog Festival, Gong Festival, S.I.R. di Los Angeles, The Rock di Copenaghen, M.E.I. di Faenza, ecc.). Nel repertorio live della band sono stati via via aggiunti diversi inediti di prossima pubblicazione, e alcuni “omaggi” al progressive rock degli anni ’70: Genesis, Yes e Emerson, Lake & Palmer. Va citata, infine, la collaborazione con il leggendario Paul Whitehead, autore delle copertine storiche dei Genesis (Foxtrot, Trespass e Nursery Crime), dei VdGG (Pawn Earth) e delle Orme (Smogmagica), che ha realizzato la copertina di Waterline e del nuovo album di rock sinfonico The Sanctuary, uscito in tutto il mondo il 30 ottobre 2010.

CCLR ( Cavalli Cocchi, Lanzetti, Roversi)

Cavalli Cocchi, Lanzetti, Roversi, hanno attraversato la musica italiana degli ultimi quarant’anni lasciando la propria impronta in storie come: CSI, Ligabue, Clan Destino, Acqua Fragile, PFM, Mangala Vallis, Moongarden. Tappe di un viaggio che oggi li ha riuniti in questo nuovo progetto. Nell’album che porta i loro nomi si assaporano i mondi di tre musicisti dalla forte personalità che hanno dato vita a una creatura che attraversa i generi trasversalmente, li rende liquidi, per poi rinominarli in un nuovo metallo prezioso. Le nove tracce del cd intitolato appunto CCLR vedono la presenza di altrettanti chitarristi di fama nazionale e internazionale. Con loro dal vivo a Bologna per “We love Vintage”: Flaco Biondini (F.Guccini) e Enzo Frassi.
Ospite della serata a Bologna è Aldo Tagliapietra, che nel lontano 1966 aveva formato Le Orme: la sua voce in falsetto diede al gruppo uno dei maggiori elementi di continuità e di riconoscimento nella storia del rock progressivo italiano. Nel 1984, dopo il primo scioglimento, Tagliapietra incide il suo primo disco da solista. Dieci anni dopo conosce Budhaditya Mukherjee e inizia a studiare il sitar, già una sua antica passione. Nel 2008 esce Il viaggio, cofanetto con un cd e un libro scritto dallo stesso Aldo in cui scopre se stesso, innanzitutto come uomo, e poi come musicista. Nel 2010 elabora il terzo disco solista Nella pietra e nel vento, e a settembre dello stesso anno ricostituisce Le Orme con Tony Pagliuca e Tolo Marton per partecipare al Prog Exhibition, importante festival svoltosi a novembre a Roma, dove annuncia un nuovo tour del gruppo.

Altare Thotemico
Nati dall'incontro tra Gianni Venturi e Leonardo Caligiuri, allora sedicenne, e poi si sonoaggiunti Valerio Venturi, fratello di Gianni, Enrico Scaccaglia e Davide Zanotti, questi ultimi conosciuti in un mitico live a Parma completamente improvvisato. La collaborazione tra i musicisti è sfociata nella pubblicazione per Ma.Ra.Cash records dell’omonimo album che si è successivamente piazzato primo in Italia e terzo nel mondo come miglior debutto al prestigioso “Progaward 2010”.
La band adotta un modo di fare musica non vincolato da leggi di mercato o imposizioni temporali, tra overtures di matrice classica e improvvisazioni maniacali che rappresentano l’effettivo marchio di fabbrica della Tribù Totemica: ogni elemento apporta un contributo fondamentale e distinto che sfocia poi in un turbine di influenze differenti. La follia teatrale e tribale di Gianni Venturi si fonde con la formazione classica di Claudio Bernardi, con le influenze etno-jazz e psichedeliche di Gabriele Merli e infine con le radici funky-fusion di Valerio Venturi e Giovanni Battista Maraschini.
Il gruppo, la cui line-up ha subìto vari avvicendamenti, è alle prese con la stesura di nuovi brani e continua a esibirsi in giro per l’Italia.

Arti e Mestieri

Arti e Mestieri è un gruppo jazz rock italiano di fama mondiale, il cui sound per certi aspetti si accosta al sound progressive benché l’impronta più incisiva lasciata negli anni profumi molto di jazz. L’esordio avvenne al Parco Lambro di Milano nel 1974 al Festival di Re Nudo con la formazione composta da Furio Chirico (batteria), Beppe Crovella (piano, organo, mellotron, sintetizzatore), Marco Gallesi (basso), Gigi Venegoni (chitarra, sintetizzatore), Giovanni Vigliar (violino, voce) e Arturo Vitale (sassofono soprano e baritono, clarinetto e vibrafono). Il primo album Tilt registrato a Roma divenne subito un classico del prog rock per l’originalità e ne seguirono i tour nei teatri con la PFM e i Gentle Giant. Nel 1975 era nuovamente al Parco Lambro per partecipare alla “Woodstock italiana”: fu la volta di Giro di valzer per domani, secondo album maggiormente puntato sul jazz rock, con la voce di Gianfranco Gaza (poi scomparso nel 1986). L’ideazione del terzo album Necropoli (non uscito) portò alla fuoriuscita dal gruppo di Gigi Venegoni e Marco Gallesi, mentre il terzo album poi uscito nel 1979, Quinto Stato, segnò la fine dell’epoca d’oro del progressive rock. Ciononostante la band era rimasta attiva, sia sul fronte della produzione discografica, sia nella sfera live, regalando continuamente momenti di grande musica. Ricordiamo la storica apparizione al Club Città di KawasaKY/Tokyo, da cui è stato tratto il relativo album. Attualmente i componenti del gruppo sono i già citati Crovella, Chirico, con le nuove entrate di Marco Roagna (chitarre), Roberto Puggioni (basso) e Iano Nicolò (voce).
A Bologna suonano con loro David Cross e Mel Collins. Il primo è stato storico componente dei King Crimson (reclutato nel 1972 dal fondatore del gruppo Robert Fripp) al fianco di John Wetton, James Muir e Bill Bruford. Questa line up dà vita ad album fondamentali per l’evoluzione del rock d’avanguardia quali Lark’s Tongues In Aspic e Starless and Bible Black. Dopo il tour le cui registrazioni hanno dato vita a Live In U.S.A., Cross decide di uscire dai King Crimson, continuando però a collaborare per il successivo disco Red. Dopo, Cross è sempre rimasto attivo nel panorama musicale con diversi progetti e svariati album solisti, tra cui ricordiamo Exiles, con la partecipazione di Robert Fripp, John Wetton, Peter Hammill e Pete Sinfield. Da un paio d’anni la sua presenza in Italia è andata intensificandosi con alcune date live con la sua David Cross Band, e come ospite degli Arti e Mestieri.
Mel Collins è semplicemente “il” sassofonista per quanto concerne il mondo del rock.
Dopo aver fatto parte dei King Crimson dal 1970 al 1972 per i tre album In The Wake of Poseidon, Lizard e Islands, ha concesso il suo sassofono per dischi che ognuno di noi ha in casa: Slowhand di Eric Clapton, Some Girls dei Rolling Stones, Alchemy: Dire Straits Live dei Dire Straits. Ha collaborato con artisti del calibro di Brian Ferry, Marinane Faithfull, David Sylvian, Tina Turner, Pete Townsend, Tom Waits, Cliff Richard, Joan Armatrading, i Tears for Fears, gli Uriah Heep, per citare i più famosi. Presente anche in alcuni dischi di artisti italiani, quali Lucio Battisti e Pino Daniele, Mel Collins si è più volte esibito nel nostro paese di recente, con la 21st Century Schizoid Band (con cui ripercorre i primi anni della saga King Crimson), insieme agli Arti e Mestieri e con il chitarrista Jakko Jakszyk.

Stereokimono

Un trio rock strumentale con influenze progressive e psichedeliche, e nell'attuale formazione dal 1995, ha inciso due album e partecipato a diverse compilation. La band ha vinto la 5° edizione del concorso nazionale "Omaggio a Demetrio Stratos" e il premio nazionale "MEI/Toast 2002" per il miglior album strumentale prodotto nell'anno. Ha aperto alcuni concerti della PFM, il cui batterista Franz Di Cioccio ha prodotto il loro secondo album Prismosfera, inaugurando la sua etichetta Immaginifica per diffondere musica evolutiva e progressive: “la materia è una, i sensi sono cinque, e l’immaginazione infinita” (F. Di Cioccio). Il primo KI era uscito nel 2000, e fu molto ben accolto da stampa nazionale e estera, mentre è imminente la pubblicazione del terzo disco. Nel 2002 era uscito il cd compilation Italian Prog Bands con D.F.A., Deus Ex Machina e Finisterre, distribuito solo in Messico, Sudamerica e Giappone.
Gli Stereokimono sono citati nella storica enciclopedia inglese Gibraltar Encyclopedia of Progressive Rock: "(…) si distinguono per la loro presa di distanza da generi codificati. La capacità di creare atmosfere sonore, con una straordinaria libertà espressiva non assoggettata ad alcun canone, li porta immediatamente a sviluppare un repertorio raffinato dal forte coinvolgimento emotivo…"

PropheXy
Si inseriscono nel panorama musicale del progressive rock italiano e europeo con la partecipazione al tributo ufficiale italiano ai King Crimson The letters: an Italian unconventional guide to King Crimson, edito nel 2005 dalla Mellow Records e che vede la partecipazione, tra gli altri, del pianista Stefano Bollani. La rielaborazione di The Great Deceiver ottiene consensi favorevoli da appassionati e addetti ai lavori. La stessa fortuna riscuote Scartomanzia, il promo autoprodotto datato 2006, che conquista il primo posto nella sezione rock della rivista Acid Jazz, che pubblica il brano Plasticosmic nella compilation allegata al numero di agosto 2006. Sono di questo periodo le collaborazioni con Anekdoten (SWE), Sleepy Time Gorilla Museum (USA), Holding Pattern (USA), Le Orme, Deus Ex Machina, Maschera di Cera. Il solidificarsi della line-up ottenuto attraverso le numerose esibizioni live in versione elettrica e acustica porta alla realizzazione dell’ultimo album Alconauta, un mix di pazzia compositiva, metriche non convenzionali, melodie e aperture psichedeliche: una nuova forma di Pro-Aggressive Rock. Nel 2010 un importante cambio di line-up vede entrare nei Prophexy il cantante Samuel Rizza e il tastierista Diber Benghi a sostituire Matteo, e sono già pronte alcune nuove composizioni.
Accordo dei Contrari
Attivi dal 2001, sono un combo dedito a un sofisticato rock strumentale, tinto di jazz e musica contemporanea. Raggiunta la stabile line-up con Giovanni Parmeggiani (tastiere), Marco Marzo (chitarre), Daniele Piccinini (basso) e Cristian Franchi (batteria), pubblicano nel 2007 l’album Kinesis, con cui vincono il Progaward per il miglior album italiano dell’anno. Seguono concerti e festival al fianco di band di fama mondiale (Anekdoten, Sleepytime Gorilla Museum, Birdfish), facendo crescere il seguito del quartetto che nel 2010 decide di affrontare la produzione di un secondo lavoro in studio. Registrato interamente live in studio e attualmente in fase di missaggio, il disco sarà pubblicato presto. Nel frattempo la band si esibisce dal vivo presentando in anteprima alcune nuove composizioni. Ospite della serata bolognese è Richard Sinclair, celebre bassista, chitarrista e cantante inglese, che aveva fondato negli anni Settanta alcuni gruppi storici dell’area di Canterbury come Caravan e Hatfield And The North. Sinclair aveva militato nei leggendari Camel di Andy Latimer e Peter Bardens, suonato nel capolavoro Rock Bottom di Robert Wyatt e in numerosi progetti paralleli tra jazz-rock, progressive e musica acustica. Il successo del terzo album dei Caravan In the Land of Grey and Pink fu tale da non andare mai fuori produzione sin dal 1971, data in cui è stato lanciato sul mercato. L’avvio di quella che fu poi denominata “La Scena di Canterbury” vide un quindicenne Richard fondare, con i fratelli Hugh e Brian Hopper, la prima band di Canterbury, i seminali e influenti The Wilde Flowers, nati da una costola del David Allen Trio. In questa band si sono succeduti tra gli altri Robert Wyatt, Pye Hastings, Kevin Ayers, Richard Coughlan, David Sinclair e Graham Flight. Da questo primo nucleo sono poi derivati tutti i principali gruppi di Canterbury come Soft Machine, Caravan e Gong, ma soprattutto, ne sono scaturiti oltre 35 anni di meravigliosa musica originale ed eccentrica, dal timbro stimolante e spesso malinconico, piena di inventiva, basata su una combinazione di jazz, folk music, musica classica, inni sacri anglicani, rock e psichedelia. Gli album originali, a partire dal primo album di Richard con i Caravan, che porta la data del 1968, sono tutti stati ristampati e rimessi sul mercato. Nel 2005, con l’uscita dell’attesissima raccolta degli Hatfield and the North dal titolo Hatwise Choice, la Richard Sinclair Band si è certamente evoluta, annoverando nuovi strumentisti come il percussionista Pip Pyle (recentemente scomparso) e il tastierista Alex Maguire. L’attività di Richard - trasferitosi da poco in Puglia - prosegue a gonfie vele tra jazz, folk e unplugged: il musicista inglese continua a suonare anche come solista, in duo con il flautista tarantino Gianluca Milanese, in trio con il pianista David Rees Williams e il clarinettista e sassofonista Tony Coe. Richard ama collaborare anche con band di musicisti internazionali suoi amici, come ad esempio Richard Sinclair’s Taranterbury Band of Dreams (Taranto, Italia), Panzerpappa (Oslo, Norvegia), Opabina (Tokyo, Giappone), Glass (Seattle, U.S.A.), per citare i più noti.

We Love Vintage è organizzato da Arte/Nativa in collaborazione con No Logo Vintage, con il patrocinio del Comune di Bologna. Arte/Nativa è un collettivo di diverse band musicali (PropheXy, Altare Thotemico e Accordo dei Contrari) per cercare sviluppi diversi dell’idea di canzoni. Trovano la forza e il coraggio di scomporre e ricreare forme sonore dalla consapevolezza delle loro radici, una tradizione moderna che va da Elvis ai King Crimson, dai Beatles a Frank Zappa. Il rock alternativo è ormai fenomeno di massa, e nessuno si scandalizza più per una chitarra distorta o un buco nei jeans, tanto meno sono questi gli elementi che possono oggi rappresentare il suonare pensare vivere “contro”. Arte/Nativa intende destabilizzare chi ascolta, senza le certezze di strofa e ritornello, rappresentando l’imprevisto, l’indefinito, il precario in cui viviamo, non solo avvicinandosi all’etichetta Progressive ma superandola nel comprenderla per donarle una nuova e attuale ragione di vita. Arte/Nativa non vuole essere una "riserva artistica" per progetti che trovano la propria giustificazione nell’essere fenomeni locali, ma intende dare risalto a realtà penalizzate dall’esterofilia che caratterizza l’attuale mondo del rock.