Vincent Grange – The House of Dorothy

L’Istituto Svizzero inaugura il suo programma a Milano con The House of Dorothy, la prima mostra personale in Italia dell’artista Vincent Grange (nato a Ginevra nel 1997, vive e lavora a Ginevra). Grange presenta un’installazione architettonica progettata per gli spazi dell’Istituto Svizzero.
Comunicato stampa
L’Istituto Svizzero inaugura il suo programma a Milano con The House of Dorothy, la prima mostra personale in Italia dell’artista Vincent Grange (nato a Ginevra nel 1997, vive e lavora a Ginevra). Grange presenta un’installazione architettonica progettata per gli spazi dell’Istituto Svizzero.
Il titolo del progetto prende spunto dall’espressione “friends of Dorothy”, un codice utilizzato dalla comunità gay – e successivamente LGBTQIA+ – negli Stati Uniti a partire dagli anni Cinquanta per riconoscersi, sfuggendo alla persecuzione dell’omosessualità. La definizione era così diffusa che negli anni Ottanta il Naval Investigative Service fece partire una lunga quanto inutile indagine per trovare Dorothy, nella convinzione che fosse una persona realmente esistente.
All’incrocio tra design dello spazio e storia queer, The House of Dorothy ricostruisce la casa di questa figura immaginaria, il cui nome era probabilmente un omaggio al personaggio interpretato da Judy Garland ne Il mago di Oz (1939). Le diverse stanze raccontano la vita di Dorothy, rendendo omaggio, allo stesso tempo, a una serie di luoghi storicamente legati alla comunità LGBTQIA+. Da club diventati leggendari ai luoghi di cruising delle città, da abitazioni storicamente esistite a riferimenti cinematografici, la casa di Dorothy attraversa epoche e geografie per raccogliere spazi simbolici e reali che sono stati luoghi sicuri per la comunità queer.
Il titolo rimanda anche al concetto di “house” nella ballroom culture, dove le famiglie scelte, guidate da una “madre” o un “padre”, offrono un senso di appartenenza e sostegno allə loro “figliə”, che spesso sono statə allontanatə dalle loro famiglie biologiche. The House of Dorothy diventa così uno spazio per la comunità, che onora le genealogie queer presenti e passate, offrendogli dimora.
A cura di Lucrezia Calabrò Visconti
Con il sostegno del Fonds cantonal d’art contemporain, DCS, Ginevra
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04.04.2025
H19:00-22:30 / Each and every gesture
Screening, Reading & Listening a cura di Lucrezia Calabrò Visconti e Barbara Casavecchia
Per il secondo anno, Istituto Svizzero e Mousse collaborano a un progetto per la Milano Art Week, intrecciando pratiche curatoriali ed editoriali. Il titolo è tratto da un testo che David Wojnarowic scrisse nel 1987 per un benefit AIDS dei John Giorno Poetry Systems. È un invito ad accogliere gesti condivisi, a costruire spazi sicuri, a metterci in ascolto per tessere nuove forme di memoria collettiva.
Sala Meili, registrazione qui
H18:00-19:00 / Welcome to the House of Dorothy
L’evento Each and every gesture sarà preceduto, alle H18:00, da una visita alla mostra The House of Dorothy con l’artista Vincent Grange in dialogo con la Head Curator Lucrezia Calabrò Visconti.
08.04.2025
H12:30-14:30 / Lunch break at The House of Dorothy
In occasione di Milano Design Week, l’artista Vincent Grange e la Head Curator Lucrezia Calabrò Visconti guideranno il pubblico attraverso le stanze di The House of Dorothy. La House of Dorothy è un’estensione della House of Switzerland, a cura di Presenza Svizzera e Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia.
Per partecipare registrazione qui
Biografia
Vincent Grange (1997, nato a Ginevra, vive e lavora a Ginevra) esplora e sfida le convenzioni della società eteronormativa attraverso la creazione di realtà alternative. Il suo lavoro, che comprende architetture, artefatti e macchine uniche nel loro genere, invita il pubblico a confrontarsi con ogni scelta progettuale e a interpretarla, svelando le narrazioni spesso assurde che intreccia. Dopo aver ottenuto il Master in Spazio e Comunicazione presso HEAD – Genève, Grange ha co-fondato il Collectif Kimera, che gestisce l’Espace Dukat, uno spazio d’arte contemporanea a Ginevra. Inoltre, ha co-fondato Souplex Atelier con il suo collega e amico Tanguy Troubat, dove lavora come scenografo e direttore artistico. Nel 2023 ha ricevuto il Déliée grant 2023 du Fonds Cantonal d’Art Contemporain. Nel 2024 ha ricevuto il Kiefer Hablitzel Göhner Prize agli Swiss Art Awards.