Tracey Emin – Tracce/di vita

Informazioni Evento

Luogo
LA MARRANA ARTEAMBIENTALE
Montemarcello , Ameglia, Italia
Date
Dal al

sabato e domenica dalle 17.00 alle 21.00

Vernissage
02/07/2011

ore 17

Biglietti

Biglietti di ingresso Euro 8,00 in luglio per visite singole Da aprile a giugno e da settembre a ottobre su prenotazione: Scuole: da Euro 5,00 per alunno oltre ad un fisso per la guida che dipende dal programma concordato. Gruppi: da Euro 10,00 per persona oltre ad un fisso per la guida che dipende dal programma concorda-to.

Artisti
Tracey Emin
Uffici stampa
UESSE ARTE
Generi
arte contemporanea, personale
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In primo piano, presso La Marrana arteambientale, è senza dubbio l’installazione “No love you’re not alone” del 2009 cui si accompagna una serie di 4 video che attraversano quasi tutta la carriera dell’artista, dal 1995 ad oggi.

Comunicato stampa

Attenzione puntata su TRACEY EMIN nel Parco di Arte Ambientale di Grazia e Gianni Bolongaro in località La Marrana di Montemarcello, Ameglia (SP), aperto al pubblico nei fine settimana dal 2 al 31 luglio, nelle ore serali dalle 17.00 alle 21.00.

Tracey Emin è nata a Londra nel 1963. Ha studiato presso il Maidstone College of Art e al Royal College of Art di Londra e dagli anni ’90 ha partecipato a importanti mostre in tutto il mondo. Nel 2007 è diventata membro della Royal Academy of Arts e nello stesso anno è stata scelta per rappresentare la Gran Bretagna alla Biennale di Venezia.
L’arte di Tracey Emin è nota per essere strettamente legata alla sua biografia.

Divenuta per alcuni l’emblema dell’arte contemporanea grazie alla sua poetica e personalità anticonvenzionali, Tracey Emin è una delle principali protagoniste dei YBAs (Young British Artists) e della scena londinese degli ultimi dieci anni, straordinaria artista che mettendo in mostra le sue speranze, umiliazioni, fallimenti e successi in un modo estremamente diretto e toccante, riesce a trasformare in arte la sua tragica storia.

Con la sua opera Tracey Emin rappresenta sentimenti e situazioni autobiografiche tramite una profonda ricerca sulla rappresentazione, riuscendo a sublimare gli eventi della propria vita vissuta attraverso media che spaziano dal racconto, disegni, film, installazioni, fino a dipinti, neon, fotografie, coperte ricamate e sculture.

Una retrospettiva che ripercorre i suoi 20 anni di attività è stata presentata al Kunstmuseum Bern a Berna, alla Scottish National Gallery of Modern Art di Edimburgo e al Centro de Arte Contemporáneo di Málaga.Tra le altre più importanti esposizioni dell’artista si segnalano quelle tenute presso Art Gallery of New South Wales, Sidney; Modern Art Oxford, Oxford; Stedelijk Museum, Amsterdam; Haus der Kunst, Monaco; Mori Art Museum, Tokyo; Deste Foundation, Centre for Contemporary Art, Athene; Kunsthaus Zurich, Zurigo; Tate Liverpool, Liverpool; Royal Academy of Arts, Londra; Tate Modern, Londra.

A maggio 2011 inaugura una grande mostra antologica alla Hayward Gallery a Londra.

In primo piano, presso La Marrana arteambientale, è senza dubbio l'installazione "No love you're not alone" del 2009 cui si accompagna una serie di 4 video che attraversano quasi tutta la carriera dell’artista, dal 1995 ad oggi.

TRACEY EMIN
No Love You’re Not Alone, 2009
Durata: 3’

No Love You’re Not Alone è un video molto recente, presentato in forma di video-installazione su un piccolo televisore a tubo catodico portatile e allestito per una fruizione intima e raccolta. Come spesso nei video dell’artista, protagonista è l’autrice stessa che si lascia addirittura osservare mentre, nuda sul divano di casa, culla il suo gatto Docket come un bambino, sulle note di “Rock n Roll Suicide”. “No Love You’re Not Alone” canta la voce di Dawid Bowie mentre concentra il suo sguardo sulla creatura, totalmente noncurante della telecamera. Il lavoro si ricollega alla riflessione, che appare come tema ricorrente nel lavoro dell’artista a partire dai suoi esordi, sulla maternità, sulla mancata maternità e sul desiderio di esprimere affettività e dedizione verso una creatura vivente.

TRACEY EMIN
Why I Never Became A Dancer, 1995
Durata: 6’

Why I Never Became a Dancer è uno dei primi video di Tracey Emin. Il video racconta attraverso la voce e l’immagine di Tracey una sua esperienza adolescenziale che le ha lasciato il segno per molti anni. L’artista a 15 anni aveva partecipato a un concorso di danza, la sua esibizione era stata fischiata, e come concorrente era stata esclusa quasi subito dalla competizione. Nel video - a 17 anni di distanza – Tracey racconta della sua esperienza, del suo entusiasmo, dell’umiliazione subita per lo scherno del pubblico, e si esibisce con una danza orgogliosa e liberatoria di fronte alla videocamera.

TRACEY EMIN
Tracey Emin's CV, 1997
Durata: 9’

Anch’esso tra i primi lavori video dell’artista, Tracey Emin’s CV è letteralmente la narrazione del “curriculum vitae” dell’artista agli inizi della sua carriera artistica, una sorta di inventario spaventoso ma molto commuovente che si chiude con la speranza di un futuro migliore. Con voce monotona e priva di tracce emotive, Tracey elenca i fatti della sua vita: nata a Londra, infanzia passata a Margate, violenza subita all’età di 13 anni, assenze dalla scuola, due aborti, suicidio emotivo e successiva distruzione delle sue prime opere. La ascoltiamo elencare il suo primo diploma al Maidstone College of Art (1986), il periodo trascorso al Royal College of Art (1989), l’amicizia con l’artista Sarah Lucas, il rapporto con la galleria White Cube di Jay Jopling. Il video mostra il suo appartamento a Waterloo, e si sofferma su oggetti della vita quotidiana, come la borsa personalizzata con la scritta EMIN, e sulle tracce del mestiere di artista. L’ultima inquadratura mostra l’artista nuda e raggomitolata come un feto sul pavimento di casa mentre sua madre siede sul divano nello sfondo. Un resoconto dettagliato di fatti che chiunque vorrebbe tenere per sé raccontato invece pubblicamente con onestà assoluta.

TRACEY EMIN
Homage to Edvard Munch, and to All My Children…, 1998
Durata: 2’

Tracey Emin ha dichiarato in numerose interviste e nei suoi stessi scritti che l’Urlo di Edvard Munch è il quadro storico che preferisce in assoluto. Nel 1998 ha realizzato un breve video che fa riferimento diretto a quell’opera e ne costituisce un tributo. Il video è ambientato su un molo all’estremo del fiordo di Oslo, lo stesso luogo che costituisce lo sfondo della figura ritratta da Munch. Tracey Emin vi appare nuda in posizione fetale, ritratta da dietro. L’inquadratura stacca sull’acqua riflettente del fiordo, e un urlo continuo e acuto irrompe a infrangere lo splendore dell’immagine per quasi un minuto. L’urlo esprime – come lascia intendere il titolo dell’opera - il lutto per la morte dei figli mai nati.

TRACEY EMIN
Love Is A Strange Thing, 2000
Durata: 2’

Questo video è costruito come una breve parodia della storia di un abbordaggio, si gioca intorno ai “cliches” delle tattiche di seduzione e degli alibi del rifiuto calate nel mondo di Tracey Emin, dove gli animali domestici (cani e gatti) sono personaggi ricorrenti che al tempo stesso fanno da controfigura agli esseri umani, ma manifestano delle qualità e una saggezza superiori, e dove l’identità dell’artista è sempre protagonista al centro della riflessione poetica. Nelle immagini del video l’artista e il suo cane si incontrano in un parco e vediamo il cane fare delle esplicite avances all’artista; cerca di convincerla a cedere alle sue lusinghe di seduttore, ma Tracey gentilmente rifiuta le sue profferte. Di fronte al rifiuto il cane appare sorpreso e si lamenta che non si sarebbe aspettato un rifiuto considerando la reputazione dell’artista!

IMMAGINI IN ALTA RISOLUZIONE SCARICABILI DAL SITO www.uessearte.it

Ufficio stampa: uessearte tel. 031.269393 fax 031.267265 e-mail: [email protected]

Il Parco di Arte Ambientale situato in località La Marrana di Montemarcello, Ameglia (SP) - nell’ambito del Parco Naturale Regionale Montemarcello-Magra - è fra i luoghi più interessanti in cui ammirare opere di arte ambientale realizzate da artisti internazionali. L’inizio della sua storia risale al 1997 quando Grazia e Gianni Bolongaro decisero di trasformare la loro casa di Montemarcello e l’ampio terreno che la circonda in un punto di ritrovo per gli artisti e gli appassionati d’arte contemporanea. Il programma di attività ha un elemento caratterizzante: la creazione di opere appositamente studiate per le singole collocazioni scelte dagli artisti.
La particolare attenzione al rapporto che si crea tra opera d’arte e ambiente è stato lo stimolo per la creazione del Parco e il continuo arricchimento del territorio de La Marrana, testimonianza della validità dell’idea iniziale: l’arte agisce sul paesaggio ma in modo armonico con il paesaggio stesso, fornendogli nuovi motivi di visita e fruizione.
Il Parco, oggi, è un museo a cielo aperto in cui i visitatori possono ammirare opere di Hossein Golba, Kengiro Azuma, Luigi Mainolfi, Philip Rantzer, Mario Airò, vedovamazzei, Magdalena Campos-Pons, Joseph Kosuth, Jannis Kounellis, Lorenzo Mangili, Lucia Pescador, Cecilia Guastaroba, Quinto Ghermandi, Jan Fabre, Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, Ettore Spalletti, Gabriella Benedini, Hamish Fulton, Claudia Losi, Pietro Roccasalva Con maestri ormai storicizzati dalla lunga attività e consuetudine espositiva, figurano anche artisti giovani e meno noti che frequentano l’arte ambientale con grande vivacità e qualità di proposta. Negli ultimi anni sono state anche mostrate opere video di Alfredo Jaar, Masbedo e – quest’anno – di Tracey Emin