Tony Fiorentino – Dominium melancholiae

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO NORBERT SALENBAUCH
Calle Larga Ventidue Marzo 2382a, San Marco 30124, Venezia, Venezia, Italia
Date
Dal al

Apertura al martedì al sabato dalle ore 17 alle 20.

Vernissage
31/05/2013

ore 10.30

Contatti
Sito web: http://www.doppelgaenger.it
Artisti
Tony Fiorentino
Uffici stampa
PAOLA C. MANFREDI STUDIO
Generi
arte contemporanea, personale
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Come ogni anno, durante la biennale d’arte contemporanea, lo spazio Salenbauch a Venezia ospita il lavoro di un artista; quest’anno è la volta di Tony Fiorentino, classe 1987, che presenta in collaborazione con la galleria Doppelgaenger di Bari il progetto Dominium melancholiae. Un’installazione di sculture “mutanti” del giovane artista che, partendo dall’Accademia di Carrara, ha proseguito la sua ricerca tra Atene e Londra.

Comunicato stampa

Come ogni anno, durante la biennale d’arte contemporanea, lo spazio Salenbauch a Venezia ospita il lavoro di un artista; quest’anno è la volta di Tony Fiorentino, classe 1987, che presenta in collaborazione con la galleria Doppelgaenger di Bari il progetto Dominium melancholiae. Un’installazione di sculture “mutanti” del giovane artista che, partendo dall’Accademia di Carrara, ha proseguito la sua ricerca tra Atene e Londra. La mostra veneziana è la sua prima personale in Italia. E’ lo stesso Fiorentino a spiegare il suo lavoro: <>.

Ufficio stampa
MANUAL informazione comunicazione immaginazione
Paola Marino
T. 3393449512 [email protected]
BIOGRAFIA TONY FIORENTINO
________________________________________________________________________________
*1987, born in Barletta, Italy

Education
Accademia di Belle Arti di Carrara, Italy
Anotati Skoli Kalon Tecknon of Athens, Greece

Courses & Workshops
2012
Order and Chance: The Unmaking of Time, led by artist Sarah Sparkes, Tate Modern, London, UK
The Apathy Complex, by Richard Martin and Lucy Scholes, Tate Modern, London ,UK
Towards Tomorrow’s Museum, In collaboration with the Department of Culture, Media and Creative Industries, King’s College London, Tate Modern, London, UK
Tino Sehgal, Tate Modern, London, UK
2011
Italo Zuffi, Careof/ViaFarini/Docva, Milan, Italy
Life Drawing Workshops, by Anne Noble-Partridge and David Price, Tate Modern, London.
Grzegorz Kowalski and filmmaker Lukasz Kosela, XIV Biennale di Carrara, Italy.
Predictions a cura di Martina Angelotti, Antonio Grulli ed Emanuele Guidi XIV Biennale di Carrara, Italy.

Selected group exhibition
2012
Portfolio, appunti dalla giovane arte, curated by Pietro Gaglianò, EX3 - Centro per l’Arte Contemporanea, Florence, Italy (coming) Something like this, Spiritualità Ibride, curated by Lisa Batacchi, Florence, Italy (coming)
Open House, reappropriation & possession, curated by Salon Flux, London, UK
Underneath the Street, the Beach, curated by Benoit Antille, Michele Fiedler, Andrey Parshikov, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Turin, Italy 2011
Officine dell’Arte, curated by Chiara Agnello and Italo Zuffi, Careof/ViaFarini/Docva, Milan, Italy
Art in Progress n2, London, UK
L’uomo-i cambiamenti, San Felice sul Panaro, Italy
2010
Biennale di Roncaglia, Rocca Estense, Roncaglia, Italy
Pimp my Mary, Spazio HDM, Carrara, Italy
2009
_Untitled, Galleria SPA, Andria, BT, Italy
Visuoni, Festival di Arte e Musica Digitale, I Edizione, Andria, Italy
Makroart- International chart project, curated by Rafa Prada, Athens, Greece
Famoust Fantastic Caprices, curated by Rafa Prada, Anotati skoli Kalon Tecknon, Athens , Greece
A3 Exhibition, 256 ASFA, Athens, Greece 2008
Biennale di Carrara “Infieri”, Accademy of Fine Art, Carrara, Italy
La Follia e la Pietra, Ex ospedale psichiatrico di San Servolo, Venice , Italy

Pubblications
2012 Underneath the Street, the Beach
2012 Officine dell’Arte, Careof e Viafarini
2011 Biennale Roncaglia, Under 25
2009 Famous Fantastic Caprices
2009 Makroart

Statement
Fiorentino's research tends to transform the experience of life into art, investigating on paradoxical
situations and existential issues.
Through his own personal style he tries to produce art work with social and political characteristics
where the human vision gravitates at the core of it.
Fiorentino’s work also raises the issues of the inevitable contradictory appearance of a work of art
which clashes with the artist’s desire not to separate ethics from aesthetics.
The path pursued by Fiorentino is for these reasons almost purely gestural: life brief moments, life
choices, analytical visions of the common life are put into focus by the artist himself who acts a
pure witness, catalyst, according to the occasions.
Fiorentino’s research brings doubts that insinuates in the regular habit of living.
All his work seems in fact to begin with a glance, unfold without a script and find an ending which
is anything but definitive, as every piece of work could find a new way to inspire or change one’s
opinion again: a bit similar to the way lay our mind. (Gabriele Tosi)

LO SPAZIO SALENBAUCH

Norbert Salenbauch, medico, amico dell’arte e collezionista dallo sguardo lucido e lungimirante, ha destinato all’arte un piccolo appartamento al primo piano, in Calle XXII Marzo, a due passi da piazza San Marco. Lo spazio è ormai riconosciuto come un punto fermo tra le molteplici mostre che si accavallano durante l’inaugurazione della biennale e il lavoro di un ufficio stampa di settore rende visibile la mostra anche per il semplice visitatore curioso.
Di seguito le mostre realizzate fino ad oggi nello spazio:

2001 Alex Katz, Oil Scatches, Galeria Monica Decardenas, Milano

2003 Chiara Dynys NEAR AND FAR, VAF Stiftung, Galeria De Crescenzo e Viesti,
Roma
2005 Tristano Di Robilant, Ceramica, Galerie Pièce Unique, Parigi

2007 Giovanni Rizzoli , Two Fruits of Passion and The Five Violinists, Galleria
Michela Rizzo Venezia
2009 Lilo Rinkens, Close to Zero, Galerie Elisabeth Michitsch, Vienna

2011 Valentina Vetturi, Un viaggio, Galleria Marilena Bonomo, Bari

LA GALLERIA DOPPELGAENGER

La galleria d’arte contemporanea Doppelgaenger nasce nel 2012 in Puglia a Bari, nel centro storico della città, dall’incontro della gallerista Antonella Spano ed il collezionista Michele Spinelli.
Rispettando la vocazione insita nel nome, Doppelgaenger viaggia su un doppio binario di ricerca. La dualità del progetto è rivolta sia alle odierne indagini nelle arti figurative che alle sperimentazioni della video-arte, dell’installazione e della performance.
Missione principale di Doppelgaenger è di svelare i punti in comune tra i due interessi e farne strumento di confronto e studio. La galleria ha sede a Palazzo Verrone nel cuore della città vecchia: uno straordinario ibrido architettonico, che nel tempo, da casa-torre medievale è diventato palazzo gentilizio rinascimentale , oggi luogo d’accoglienza per le arti del contemporaneo.
Inoltre la galleria intende rivolgere uno sguardo attento all’editoria di settore concependo il libro d’arte come oggetto di chiaro valore intrinseco.
Doppelgaenger è allo stesso tempo luogo espositivo e spazio abitativo. I galleristi ed i loro artisti abitano il palazzo scegliendo di sovrapporre lavoro e vita privata e ne confondono costantemente le due dimensioni.
All’interno del naturale percorso di galleria Doppelgaenger accoglie Xenìa.

Xenìa è un progetto di residenza in sintonia con il concetto classico di ospitalità e si articola secondo una serie di regole e consuetudini non scritte. Il programma ha una cadenza periodica e l’artista diventa a tutti gli effetti un “membro temporaneo” della galleria dove avrà la possibilità di costruire un tempo altro. Le sue attività e la sua missione prevedono che le tempistiche della residenza siano puntualmente dettate dalle singole necessità di produzione.
Xenìa è anche un momento di riflessione sui luoghi urbani, che per propria natura, interesse storico e caratteristiche culturali, sono in grado di ispirare la creazione artistica. La galleria Doppelgaenger, non casualmente è situata a Palazzo Verrone, uno degli edifici più importanti e rappresentativi dell’antico centro storico di Bari: uno scenario dove gli artisti potranno inserirsi stabilendo con esso un forte rapporto di reciprocità. Questa idea si traduce nel fare propri i modi e le abitudini del contesto, nel reinterpretare le sue tradizioni e le sue visioni, testimoni di una storia lontana e recente, terreno eternamente fertile per l’arte.