studiovisit 2018
Incontri, visioni, conversazioni su arte e politica.
Comunicato stampa
studiovisit 2018
incontri, visioni, conversazioni su arte e politica
Mohsen Baghernejad Moghanjooghi, Lori Lako, Marco Paganini
a cura di Pietro Gaglianò
Inaugurazione e conversazione con gli artisti
sabato 17 novembre 2018 ore 18.00
Dal 2016 Museo Casa Masaccio Centro per l'Arte Contemporanea promuove e sostiene il lavoro di giovani artisti con Studio visit, ideato e curato da Pietro Gaglianò. Il format apre al pubblico gli studi di autori under 35, che vengono temporaneamente allestiti negli spazi istituzionali come esposizione del materiale di lavoro, del processo, più che dell’opera compiuta. Gli artisti presentano appunti visivi, progetti ancora in costruzione o mai portati a termine, documenti, immagini e testi che abitualmente occupano il loro spazio di lavoro privato. Quest’anno l'incontro e la restituzione avranno luogo presso la sede della galleria d’arte contemporanea MK Search Art, a Palazzo Panciatichi, nel quadro di una lunga collaborazione con il museo.
Studio visit per gli artisti è un’occasione per confrontarsi con un’istituzione, con la critica, con il pubblico. Quest’ultimo, dialogando con il curatore e gli artisti, che in occasione dell’apertura presentano il proprio lavoro in una conversazione informale, può avvicinarsi alle estetiche di giovani autori, ai loro processi, ai loro percorsi.
Gli artisti ospiti di questa edizione sono Mohsen Baghernejad Moghanjooghi, Lori Lako e Marco Paganini. Mohsen Baghernejad Moghanjooghi è nato a Tehran, Iran, nel 1988, vive e lavora tra Firenze e Torino dove studia all’Accademia Albertina. Il suo lavoro si esprime in una costante indagine del segno, rimettendolo in discussione attraverso il gesto istintivo e opponendogli la variabilità delle idee e dell’immaginazione. Lori Lako, nata a Pogradec, Albania, nel 1991, ha studiato al Kunstakademie a Monaco di Baviera e all’Accademia di Belle Arti di Firenze, città in cui vive e lavora. Attraverso la sua ricerca riflette sulla condizione dell'uomo postmoderno travolto da immagini e messaggi che ostacolano la decodifica del mondo, la memoria storica e l’ascolto del sé. Marco Paganini, nato nel 1984 a Milano, compie i suoi studi all’Accademia di Belle Arti di Brera. Il suo lavoro è una rete di rimandi che conserva come principio un appuntamento, una mappa con mille geografie, la costruzione di un desiderio nel suo prendere forma. Il cuore diviene un disegno, le emozioni sono vere e nominali, dette e disegnate, quasi come fossero progetti di architetture.