Sabrina Mezzaqui / Paolo Novelli

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA MASSIMO MININI
Via Luigi Apollonio 68, Brescia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

From Monday to Friday – 10.30am to 7.30pm
Saturday – 3.30pm to 7.30pm

Vernissage
30/06/2016

ore 18

Artisti
Paolo Novelli, Sabrina Mezzaqui
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Paolo Novelli e Sabrina Mezzaqui dialogano tra loro a porte chiuse.

Comunicato stampa

…E per chiudere una stagione che ha visto tante avventure: sei fiere (Parigi, Torino, New York, Milano, Bruxelles, Basilea tra poco), mostre importanti (David Malkovic, Enzo Mari, John Hilliard, Landon Metz, Sheila Hicks, Roger Ballen), la pubblicazione di quattro piccoli libri di una nuova collana 15x15 cm (Stanley Brouwn, Enzo Mari, John Hilliard, Sheila Hicks), ecco una mostra a due per ribadire la nostra attenzione al lavori di giovani artisti.

Paolo Novelli e Sabrina Mezzaqui dialogano tra loro a porte chiuse. Direi a finestre chiuse se osservo le fotografie di questa nuova serie di Novelli. Lui scatta e procede per famiglie di lavori, con un progetto da condurre a termine, mentre Mezzaqui reagisce a impulsi diversi, cercando di ricondurli in un alveo unitario.
Paolo Novelli ci presenta il suo ultimissimo lavoro, una serie di scatti bianco/nero, strettamente analogici, pellicola e carta secondo tradizione.
Facciate di case, niente palazzi, case povere a volte, dignitose altre, sovente case vecchie o antiche, molte persiane, poche tapparelle, pochi scuri. Fotografate di notte, con o senza lampioni, a volte con le lampadine che sparano in faccia, altre volte con una luce fuori campo, così come fuori campo è l’intenzione: cosa succederà la dentro? Dietro quelle persiane, quelle che una volta chiamavano gelosie?
Una vecchia comare curiosa e chiacchierona spia due amanti che si baciano fuori campo sotto il lampione sì, ma nel cono d’ombra per non dare troppo scandalo.
In fondo sono immagini di provincia, non di città o metropoli. Non ci sono grattacieli anonimi ma casette di paesi di campagna. Si avverte che dietro le gelosie qualcuno apparecchia una minestra, un riso con i fegatini.
Sabrina Mezzaqui risponde con il ricordo e la nostalgia di una recherche che spazia tra le memorie di Adriano e la poesia di Simone Weil.
Con la dolcezza che le è propria ci prende per mano e, in punta di piedi, ci accompagna alla scoperta di una delle più belle residenze mai costruite, Villa Adriana a Tivoli: la lievità di carta e matita ridisegna gli ornamentali pavimenti che vediamo svelarsi ai nostri occhi ogni volta che, come un racconto, sfogliamo le pagine dei suoi quaderni.
Una mostra discreta vede il vuoto riempirsi con la poesia. I lavori di Sabrina non sono solo un elegante omaggio alla bellezza della scrittura, ma un regalo che l’artista fa ad ognuno di noi: un alfabeto nuovo per guardare il mondo con occhi diversi.

Massimo Minini