Roberto Pugliese / Quayola / Valentino Catricalà

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO DI ROMA PALAZZO BRASCHI
Piazza Navona 2 , Roma, Italia
Date
Vernissage
23/09/2023
Artisti
Roberto Pugliese, Quayola, Edoardo Manzoni
Uffici stampa
MARIA BONMASSAR
Generi
arte contemporanea, arte contemporanea
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Le nuove mostre di Quotidiana

Comunicato stampa

Nell’ambito di QUOTIDIANA, il programma espositivo sull’arte italiana contemporanea in programma al Museo di Roma a Palazzo Braschi, promosso dalla Quadriennale di Roma e da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, apre al pubblico dal 23 settembre al 19 novembre 2023, per la sezione PAESAGGIO, la mostra degli artisti Roberto Pugliese e Quayola, nata a partire da un testo di Valentino Catricalà, mentre dal 23 settembre al 15 ottobre 2023, per la sezione PORTFOLIO, sarà esposta l’opera Senza titolo (Fame) del giovane artista Edoardo Manzoni.

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Nella sezione PAESAGGIO, la mostra di Roberto Pugliese e di Quayola si sviluppa a partire dal saggio, Primitivo, di Valentino Catricalà, un’analisi di un approccio comune a diversi artisti italiani che guardano alla tecnologia non come strumento strettamente legato al progresso tecnico, ma piuttosto come dispositivo per stabilire una relazione più profonda con gli elementi del proprio essere “primitivo”. In particolare, gli artisti si interrogano sul proprio rapporto con la natura e sulla necessità di riconnettersi con un’originaria animalità, e allo stesso tempo ricercano le possibilità che in questa direzione offrono le nuove tecnologie.

In Concerto per natura morta variante (2022), Roberto Pugliese riesce a far “suonare” dei tronchi di alberi morti attraverso un sistema di trasmissione sonora, invitandoci a ristabilire una connessione emotiva con un sistema naturale in crisi. Il video di Quayola, parte della serie Pointillisme: Provence (2023), riflette sull’impossibilità della tecnologia di cogliere pienamente l’imprevedibilità delle continue trasformazioni della natura. Le scansioni ad alta risoluzione non riescono infatti a registrare i dettagli degli alberi mossi dal vento, finendo per rassomigliare piuttosto a dei dipinti puntinisti nel pieno del loro farsi.

 

 

 

 

 

Note biografiche

Roberto Pugliese (Napoli 1982). Vive e lavora a Napoli. La sua ricerca trae energia da due correnti artistiche, quella della sound art e quella dell’arte cinetica e programmata. Servendosi dell’utilizzo di apparecchiature meccaniche pilotate da software che interagiscono tra loro, con l’ambiente che le circonda e con lo spettatore, intende esaminare nuovi punti di ricerca su fenomeni legati al suono, sull’analisi dei processi che la psiche umana utilizza per differenziare strutture di origine naturale da quelle artificiali (sia acustiche che visive), sul rapporto tra uomo e tecnologia e sul rapporto tra arte e tecnologia. Pugliese ha esposto le sue opere in musei e gallerie tra cui: Teatro Anatomico, Bologna; Museo degli Affreschi, Verona; IED, Madrid; Muse, Trento; Tenuta Lo Scompiglio, Vorno; Villa Brandolini, Pieve di Soligo; TRA, Treviso; Fondazione Gervasuti, Venezia; Galerie Mazzoli, Berlino; Città della Scienza, Napoli; Galleria Studio la Cittá, Verona; Palazzo Barberini, GNAM e Palazzo delle Esposizioni, Roma; ZKM, Karlsruhe; Marfa, Texas.

È stato premiato a: Ars electronica, Linz; Fondazione Telefonica, Madrid; VAF, Roma.

 

Quayola (Roma 1982). Vive e lavora a Roma e a Londra. L’artista utilizza la tecnologia come lente per esplorare le tensioni e gli equilibri tra forze apparentemente opposte: reale e artificiale, figurativo e astratto, antico e nuovo. La pittura di paesaggio, la scultura classica e le iconografie rappresentano punti di partenza per le composizioni ibride di Quayola. La sua pratica variegata, derivante da software informatici personalizzati, comprende anche performance audiovisive, installazioni video immersive, sculture e opere su carta. Il suo lavoro è stato esposto in molte istituzioni prestigiose in tutto il mondo, tra cui: V&A Museum, Londra; Park Avenue Armory, New York; National Art Center, Tokyo; UCCA, Pechino; How Art Museum, Shanghai; SeMA, Seoul; Palais de Tokyo, Parigi; Ars Electronica, Linz; Sonar Festival, Barcellona; Sundance Film Festival, Park City (Utah).

 

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La sezione PORTFOLIO ha come protagonista Edoardo Manzoni con l’opera Senza titolo (Fame): una serie di sculture in cui l’artista costruisce rudimentali trappole realizzate giustapponendo un’esca, un ramoscello di bacche colorate, a elementi ostili, come dissuasori per piccioni deformati o strutture in legno ricoperte di spine. Attingendo all’immaginario della caccia, l’artista indaga i meccanismi percettivi legati al desiderio, appellandosi a un’animalità latente in tutti gli individui. Sono opere che innescano una sovrapposizione tra le figure dell’artista, del cacciatore e dell’illusionista, accomunate, secondo Manzoni, da una prossimità di intenti. L’esca, o la trappola, divengono elementi topici di rapporti di soggezione e fragilità, che si instaurano tra preda e predatore e che, lungi dall’essere univoci, si manifestano nella loro ambiguità, in un gioco di ruolo che da un momento all’altro può vedere invertite le sue parti.

 

Note biografiche

Edoardo Manzoni (Crema 1993). Vive e lavora a Milano. La sua ricerca si sviluppa dal contesto rurale nel quale è cresciuto. Il mondo contadino ha stimolato il suo interesse verso tematiche quali il naturale e l’artificiale, l’umano e l’animale. I suoi ultimi lavori riflettono sul rapporto tra seduzione e violenza, partendo dalla relazione che l’uomo e l’animale hanno instaurato attraverso la pratica della caccia e i processi di inganno e nascondimento che questa presuppone. Il suo lavoro è stato esposto in mostre personali e collettive, in gallerie e istituzioni tra le quali: Renata Fabbri (Milano, 2023); PAV (Torino, 2022); Vin Vin (Vienna, 2022); The Address (Brescia, 2023); Art Noble (Milano, 2021); Fondazione Antonio Ratti (Como, 2019); Sonnenstube (Lugano, 2019); Triennale (Milano, 2017); Fondazione Pini (Milano, 2016). Dal 2017 fa parte di Altalena, un progetto di ricerca indipendente. Nel 2018 fonda il progetto Residenza La Fornace, invitando artisti a entrare in contatto e a confrontarsi con la cascina dove è cresciuto e dove tuttora porta avanti la sua ricerca artistica.

 

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QUOTIDIANA è il programma espositivo che, a partire da settembre 2022, coinvolge le due sale al piano terra del Museo di Roma, aperte al pubblico con un palinsesto di mostre, ideate e prodotte dalla Quadriennale, con l’obiettivo di approfondire alcuni orientamenti significativi dell’arte italiana del XXI secolo. Nell’atrio d’ingresso che connette le due sale è allestito uno spazio di lettura dove sono messi a disposizione del pubblico i testi critici sviluppati dai curatori delle due rassegne.

Il programma si divide in due cicli espositivi. In Paesaggio, ogni due mesi, sei curatori italiani e stranieri riflettono su traiettorie artistiche attraverso un testo critico e una mostra con poche opere essenziali. In Portfolio, undici artisti under 35 sono presentati in mostra una volta al mese con una sola opera. A raccontarne la ricerca è un portfolio sviluppato da Gaia Bobò, curatrice in residenza alla Quadriennale.