Present Perfect | Passato prossimo. Dall’archivio di Acta International
La mostra celebra i 30 anni di attività di Acta International, tra le prime gallerie a Roma dedicate esclusivamente alla fotografia contemporanea.
Comunicato stampa
Per celebrare i 30 anni di attività di Acta International, tra le prime gallerie a Roma dedicate esclusivamente alla fotografia contemporanea, Giovanna Pennacchi è lieta di invitarLa alla mostra collettiva Present Perfect | Passato prossimo. Dall’archivio di Acta International.
Nel giugno 1993, con la mostra personale Roma di Mario Clementi, curata dallo storico della fotografia Diego Mormorio - mente creativa dell’Associazione culturale Acta International insieme alla fondatrice e direttrice Giovanna Pennacchi - veniva inaugurato lo spazio di via Panisperna.
Nel tempo Acta International ha ospitato 116 mostre fotografiche (organizzando anche progetti espositivi a New York presso il Fashion Institute of Technology, l’Istituto Italiano di cultura, la Casa Italiana Zerilli-Marimò, e a Monaco di Baviera presso l’Istituto Italiano di cultura) tra personali, bipersonali e collettive, dedicate ad autrici e autori sia italiani che stranieri - dal Pakistan all’Oman, dalla Corea del Sud all’Australia, dagli Stati Uniti alla Croazia - offrendo con lo stesso entusiasmo una significativa piattaforma di visibilità alle nuove generazioni.
Per questo primo appuntamento celebrativo, la curatrice Manuela De Leonardis ha selezionato dall’archivio di Acta International e dalla collezione privata della direttrice 24 opere di Paola Agosti, Marco Anelli, Sandro Becchetti, Gianni Berengo Gardin, Piergiorgio Branzi, Massimiliano Camellini, Franco Cenci, Pasquale De Antonis, Simona Filippini, Giorgia Fiorio, Leonard Freed, Frank Horvat, Lucideddu (Lucia Cadeddu), Nathan Lyons, Patrizia Molinari, Marialba Russo, Ivo Saglietti, Jack Sal, Pentti Sammallahti, Enzo Sellerio, Chrystie Sherman, Paolo Simonazzi, Angelo Turetta, Lim Young Kyun.
L’autorialità dei diversi linguaggi della fotografia in bianco/nero e a colori, analogica e digitale, tra ritratti, paesaggi, interni, moda, reportage e fotografia di sperimentazione, lascia emergere quella visione corale che è contemporaneamente un viaggio emozionante nella storia stessa della galleria romana.