Pasolini acquatico e felice

Informazioni Evento

Luogo
EDICOLA 518
Via Sant'Ercolano 42/A , Perugia, Italia
Date
Dal al
Vernissage
04/05/2022
Generi
arte contemporanea
Loading…

38 ritratti di Pasolini al fiume Tevere in anteprima internazionale.

Comunicato stampa

Ecco il fanciullo acquatico e felice.
Ecco il fanciullo gravido di luce
più limpido del verso che lo dice.
(Sandro Penna)
Inaugura mercoledì 4 maggio la mostra Pasolini acquatico e felice, a cura di Edicola 518
nell'ambito di Primavera Pasolini, la rassegna multidisciplinare, tra teatro, cinema, arte e
fotografia che il Teatro Stabile dell'Umbria promuove in collaborazione con Edicola 518 e il
Cinema PostModernissimo in omaggio al grande intellettuale italiano a cento anni dalla sua
nascita.
Fino al 16 giugno, Pasolini acquatico e felice – titolo dalla poesia di Sandro Penna "Ecco il
fanciullo acquatico e felice” – presenta in anteprima internazionale la serie di ritratti
pasoliniani realizzati da Gabriella Drudi e Toti Scialoja negli anni Cinquanta: 38 scatti,
ancora inediti, riprodotti su manifesti pubblicitari per un’esposizione diffusa nella città di
Perugia e, contemporaneamente, una micro-mostra allestita presso Paradiso 518 (Corso
Cavour 9), in cui alle stampe fotografiche sono affiancati materiali grafici e testuali.
“Dopo anni trascorsi, come Emergenze e Edicola 518, nel tentativo costante di far emergere
dalla superficialità dei tempi contenuti in grado di rimanere – spiega Antonio Brizioli di Edicola
518 – siamo lieti di compiere quella che Roberto Calasso avrebbe definito un’ecfrasi al
contrario. Tradurre cioè mesi di ragionamenti in una sequenza di immagini che li
esemplificano, assorbono e nondimeno rilanciano”.
Pasolini acquatico e felice è un uomo in costume, che sceglie l’identificazione con un corso
d’acqua protagonista di molti dei suoi capolavori e della sua stessa esistenza: il fiume Tevere.
Il Tevere urbano e romano degli anni Cinquanta, con le spiagge, gli stabilimenti, le barche a
remi, i trampolini, i bagnanti, i pescatori, i pesci e chissà che altro, quando la terra degradava
dolcemente nelle acque per poi riemergere alla sponda opposta, senza limiti fisici che
stabilissero l’estraneità del fiume dalla vita di ogni giorno.
Autori di questa ecfrasi sono Gabriella Drudi e Toti Scialoja, compagni di una vita intera, che
insieme hanno attraversato - lasciando il segno - il clima artistico di tutto il secondo Novecento
romano, occupandosi di pittura, poesia, traduzione, scrittura, giornalismo, critica d’arte,
editoria, teatro. È la loro macchina fotografica a ritrarre Pasolini in quella che ha tutta l’aria di
essere una domenica tra amici, al fiume, in cui Drudi e Scialoja si passano la camera e
fotografano alternatamente in compagnia dell’amico Pierpaolo, il quale a propria volta cerca di
ritrarre la coppia di amici in unico scatto.
Pasolini dialoga generosamente con l’obbiettivo assumendo pose ieratiche da modello e
mostrando un’integrazione volontaria e ostentata al corso d’acqua da cui sembra essere
emerso, così, d’improvviso. Il suo corpo nervoso e tonico, così com’è stato in tutto il percorso
di vita, è un continuum della sua poetica e del suo pensiero.
I materiali in mostra appartengono all’Archivio Toti Scialoja, che si ringrazia per il prestito.
La mostra è parte del progetto “Acque Dolcissime” di Edicola 518, co-finanziato dalla Regione
Umbria nell’ambito del bando “Imprese Culturali e Creative - POR FESR 2014-2020. Asse 3 -
Obiettivo specifico 3.2 - Azione 3.2.1”. Il progetto proseguirà con una serie di iniziative
specifiche, volte alla valorizzazione del fiume Tevere e al ripensamento delle sue specifiche
funzioni.