Paola Marzoli – Bètfage
L’esposizione presenterà 14 dipinti che costituiscono una sorta di diario di viaggio dell’artista milanese e raccolgono le sue riflessioni dai pellegrinaggi in Terra Santa.
Comunicato stampa
Il Museo Diocesano di Milano ospiterà, dal 22 giugno al 3 settembre 2011, la mostra di Paola Marzoli dal titolo Bètfage.
La personale, curata da Paolo Biscottini, presenterà 14 opere che raccolgono le riflessioni dell’artista milanese compiute durante i suoi pellegrinaggi in Terra Santa costituendo una sorta di diario di viaggio.
Bètfage è il nome del santuario situato sul monte degli Ulivi, sull'antica strada che conduceva a Betania, dove Cristo salì in groppa ad un asinello il giorno del suo ingresso trionfale a Gerusalemme nella domenica delle Palme. Le opere della Marzoli, come suggerito dal titolo, rimandano ai dettagli della natura – l’asino, i rami d’ulivo protesi verso il cielo terso e le zolle di terra arse dal sole - che popolano questo importante momento della tradizione cristiana (Marco, 11) rendendo palpabile il misticismo dei luoghi.
La mostra ripercorre da un lato gli itinerari intrapresi dall’artista nel corso dei suoi viaggi, dall’altro esprime una testimonianza della sua ricerca personale, esistenziale e spirituale, oltre che artistica.
Paola Marzoli è una pittrice del concreto - con un tratto e una gestualità che richiamano l’iperrealismo - ma allo stesso tempo, attraverso i suoi lavori, rappresenta il dialogo dell’uomo col sacro, il contatto con le cose della realtà e quello spazio interiore dell’anima, dove si annidano gli smarrimenti e resiste la speranza che spesso si identifica con la fede, come sostiene Biscottini: “Questi dipinti sono allora metafore di una vita: cose viste, amate, sognate e poi tensioni, silenzi, paure. Tutto si mescola nell’uomo e diventa invocazione, oppure meraviglia, stupore improvviso, luce limpida e trasparente , rami tesi nel cielo come braccia levate. Territorio dei poeti è la pittura di Paola Marzoli, anelito e spasmo verso uno spazio ultraterreno e pure qui, in terra, mentre lo tocco e lo desidero.”
Accompagnerà la mostra un catalogo con testi di Paolo Biscottini e Giuseppe La Rocca.
Note biografiche
Paola Marzoli è nata nel 1944. Dopo studi classici si è laureata in architettura nel 1969 al Politecnico di Milano. Dal 1970 al 1976 ha insegnato presso la medesima facoltà nel gruppo didattico di Aldo Rossi. Dal 1970 al 1975 è stata redattrice della rivista di Architettura ‘Controspazio’ diretta da Paolo Portoghesi.
Nel 1968, durante l’università ha ripreso la pratica quotidiana della pittura iniziata nell’infanzia e interrotto negli anni del liceo. Ha poi sempre seguito l’esercizio della pittura come taccuino, vaglio, indagine e testimonianza del viaggio del vivere. Nel 1974 ha tenuto la prima mostra personale a Milano. Dal 1974 a oggi ha esposto le sue opere in mostre personali a Milano, Roma, Firenze, Parigi, Bruxelles, Mannheim e al Museo d’arte di San Paolo in Brasile. Nei primi anni ’80 ha eseguito pitture murali su commissione: nel 1981 - 82 per l’Opera Nazionale di Bruxelles. Dalla fine degli anni ’70 affianca al lavoro della pittura lo studio e la ricerca in campo psicoanalitico. L’inizio è stato nel gruppo junghiano che si raccoglieva attorno a SiIvia Montefoschi per poi proseguire professionalmente, con particolare attenzione all’approfondimento mitologico-antropologico e allo studio della storia delle religioni. Dagli anni ‘90 i due filoni di ricerca sono confluiti in viaggi nelle pietre reali e nei testi della tragedia della Grecia. Nei pellegrinaggi ai santuari del Mediterraneo l’approfondimento dell’osservazione psichica è andato a coincidere con una adesione ravvicinata, in pittura, alla realtà dei materiali petrosi e organici della civiltà antica.
Dal viaggio a Gerusalemme nel 2004, luogo conclusivo del pellegrinaggio tra le pietre vive del Mediterraneo, la pittura di Paola Marzoli è divenuta recensione di un incontro con il sacro che si rinnova ad ogni viaggio. L’aderenza alla fisicità degli oggetti incontrati e ai luoghi è divenuta testimonianza dei passaggi del percorso.