Open Space 3 – Roberta Pagliari

Informazioni Evento

Luogo
CRAC - CENTRO RICERCA ARTE CONTEMPORANEA
Via Vittori, 8 - 26100 , Cremona, Italia
Date
Dal al

da lun a ven h 10.00/12.00 - 15.00/19.00, sab h 10.00/12.00 e su app, festivi chiuso

Vernissage
05/10/2013

ore 18

Artisti
Roberta Pagliari
Curatori
Dino Ferruzzi
Generi
arte contemporanea, personale
Loading…

Il CRAC apre la nuova stagione con OPEN SPACE3, un osservatorio per presentare e far conoscere artisti che operano sul territorio della provincia di Cremona.

Comunicato stampa

Il CRAC apre la nuova stagione con OPEN SPACE3, un osservatorio per presentare e far conoscere artisti che operano sul territorio della provincia di Cremona.
La scelta di aprire con il lavoro di Roberta Pagliari non è casuale. Il Liceo da due anni ha aperto una nuova sezione dedicata alla Scenografia, l’artista proviene proprio da quest’ambito, dove ha affinato una solida esperienza, sia nel cinema come pittore di scenografie, sia nel teatro come propmaker e propman. Un inizio, che coinvolgerà durante l’anno gli studenti in un workshop condotto dall’artista, progetto in collaborazione con i teatri presenti sul territorio, per permettere una conoscenza diretta di questo mestiere.
Per l’occasione l’artista ha preparato quattro tele di grandi dimensioni, e un’istallazione formata da una serie di altrettanti frammenti di piccole tele trattate con colori e pigmenti. La rappresentazione non poteva essere che scenografica, studiata nei particolari e con un uso mirato dell’illuminazione, ci si trova al centro di un palco, nell’attesa che inizi lo spettacolo. L’uso e la manipolazione dei materiali sono per l’artista un esercizio mistico, una trasmutazione, come rimedio per il prolungamento della vita. Trasmutazione e trasformazione nell’oro, colore che abbonda sui neri profondi con cui risultano dipinte le superfici di juta, sono ottenuti con procedimenti alchemici. Le tele cosparse di pigmenti, per un lungo periodo di tempo sono stati esposti alla luce o messi a contatto tra di loro, così in tutta questa durata, hanno subito trasformazioni chimiche e fisiche. Roberta Pagliari, rivelandoci le infinite gradazioni dell’oro, ci raccorda a uno stato metafisico della conoscenza, trasforma il piombo, ovvero ciò che sta nell’ombra, nel nero, in proiezioni di luce dorata, un procedimento che conduce alla coscienza di sé ed alla liberazione dell' io.
Questo viaggio di esplorazione dall’oscurità alla luce, attiva quello che potremmo chiamare un processo di sinapsi, cioè la trasmissione di un segnale elettrico prodotto da una cellula nervosa ad un'altra cellula nervosa. L’input a cui siamo sottoposti, è la creazione di materia astratta, flash luminosi e continui di luce.

Roberta Pagliari ha frequentato il liceo artistico e l'Accademia di Belle arti di Brera diplomandosi in pittura. Ha insegnato scagliola marmorizzata e decorazioni d'interni alla scuola di arti e mestieri della Regione Lombardia. Dal 2001 lavora in teatro come propmaker e propman per le produzioni operistiche de “I lombardi alla prima crociata”, il “Macbeth”, “Un ballo in maschera” e “Il trovatore” di G. Verdi, “Orfeo”, “Il ritorno di Ulisse in Patria” e “L'incoronazione di Poppea” di C. Monteverdi, “Andromeda liberata” di A. Vivaldi e vari, “Dafne” di M. da Gagliano, “The turn of the screw” di B. Britten, “Gianni Schicchi” di G. Puccini, “Medium” di G. C. Menotti e “Carmen” di G. Bizet, “La voix humaine” di F. Poulenc e “I pagliacci” di R. Leoncavallo, “Medea” di L. Cherubini, “I puritani” di V. Bellini. Per “Ernani” di G.Verdi presso il Teatro Ponchielli di Cremona e nelle relative tournèe nei teatri del Circuito Lirico Lombardo (Brescia, Como, Pavia, Bergamo), di Reggio Emilia, di Bari, di Firenze, di Ravenna, di Ferrara, di Jesi. Per ”Traviata” “Rigoletto” “Macbeth” di G. Verdi, “Carmen” di Bizet per la Fondazione A.Toscanini nelle stagioni all'aperto di Vigoleno, Sassuolo, Busseto, e per il Teatro di Mantova .
Lavora come pittore di scenografia e di scena per il cinema e la televisione nei lungometraggi: “La signora delle camelie”, “La certosa di Parma” e “ I giardini di villa Sabrini”.