Io sono economia

Informazioni Evento

Luogo
PORTA SANT'AGOSTINO
Via Porta Dipinta 46, Bergamo, Italia
Date
Dal al

Lunedì / Domenica ore 11.30 - 18,30

Vernissage
01/02/2018

ore 18,30

Contatti
Email: info@squareworld.net
Sito web: http://www.squareworld.net
Curatori
Cinzia Benigni
Generi
arte contemporanea, collettiva
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Mostra collettiva di Squareworld – Associazione per la promozione artistica

Comunicato stampa

L’invito e la spinta a discutere in ambito artistico di economia, intesa come scienza sociale, nasce a seguito di un recente viaggio in centro Africa, a Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo. Il confronto, o meglio lo scontro spontaneo, tra la nostra civiltà occidentale e quella africana produce e scatena una infinita serie di quesiti volti a cercare l’esistenza di una regola o di un senso all’interno di queste società contrapposte alla deriva della loro mutazione. Da docente di una Accademia di Belle Arti la curatrice indaga come l’Arte possa collocarsi dentro il sistema sociale, quale ruolo debba ricoprire per servire ad uno scopo, come possa offrire una lettura, una riflessione, una critica o una provocazione su questo immenso fenomeno di costante disuguaglianza e di orrore che spacca la società, nutrendo le libertà personali di pochi privilegiati e il laissez-faire del mercato economico. Lo stesso concetto è stato analizzato a fondo da John Maynard Keynes, economista e padre della macroeconomia, grande pensatore e visionario che sviluppò e analizzò le sue idee anche grazie alla frequentazione di numerosi personaggi, critici, letterati e artisti del suo tempo tra i quali Virginia Woolf, Vanessa Bell e Roger Fry.
Gli artisti hanno interpretato il rapporto tra arte ed economia con il supporto dei Professori Stefano Lucarelli, Docente del corso di etica e politica economica e del corso di economia monetaria internazionale, e Giancarlo Beltrame, Docente del corso di economia politica e corso di economia monetaria dell’Università degli Studi di Bergamo.
Con questa manifestazione si vuole dare vita ad una analisi del “problema economico”, quesito che non nasce con la scienza economica, aristotelicamente interpretata come “governo della casa”, ma nasce con l’uomo, con la sua esistenza, ulteriore elemento in comune con le manifestazioni artistiche visibili fin dagli albori della civiltà.
L’artista infatti ha da sempre un grande dubbio, una avida preoccupazione, chi deve pagare il suo lavoro, la sua opera?
“L’artista non ha bisogno di una committenza per esprimere la sua Arte, ma ne ha bisogno come modalità di remunerazione che si coordini rispetto alla sua personale esigenza espressiva della quale si assume il rischio di poter vivere della sua produzione, della sua Arte, di essere artista. Arte che per essere tale però non può mai essere ridotta a una forma di comando del lavoro dell’artista stesso”, come lucidamente ci suggerisce il professor Lucarelli.
“L’economia”, continua il Prof. Beltrame citando un testo di Adam Smith, “deve essere sempre pronta al cambiamento, come il nostro pensiero e come l’arte che da sempre deve essere lo specchio del suo tempo. Proprio perché è una scienza sociale l’economia vive e si muove dentro leggi valide in uno spazio tempo ben definito, che contemplano possibili variazioni, e il compito dei teorici e in questo caso anche degli intellettuali e degli artisti, è la capacità di attingere elementi per affrontare il cambiamento, ma soprattutto la volontà di sforzarsi a questo moto perpetuo contro i venti dell’incertezza.“
L’esposizione ha così come obiettivo una riflessione condotta da un gruppo di artisti sulla società contemporanea, e avrà come oggetto l’economia, ricondotta per l’appunto ad una scienza sociale, ossia un ramo del sapere volto a occuparsi di amministrare nel modo più preciso possibile i problemi economici, nonostante la tendenza nella storia del pensiero economico a rinnegarsi come scienza sociale e a divenire una scienza amministrativa perdendo in questo modo la sua dimensione sociale. Il titolo della mostra “Io sono Economia” vuole di proposito creare un corto circuito e ne siamo perfettamente consapevoli.?
Testo a cura di Cinzia Benigni