Il luogo degli angeli

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO ZANARDI LANDI
Via Roma, 26862 , Guardamiglio, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

venerdì 16.30 – 19.00, sabato e domenica 10.00 – 12.00 / 16.30 19.00
Visita su appuntamento da concordare: 334-6644 311

Vernissage
17/09/2022
Generi
arte contemporanea, collettiva

Una grande mostra di arte contemporanea dedicata ad angeli e demoni.

Comunicato stampa

Sono 58 gli artisti che hanno accettato la sfida di rappresentare con un linguaggio moderno il mistero degli angeli e dei demoni, dando corpo con le loro opere ad una grande mostra che si inaugurerà il prossimo 17 settembre alle ore 17 Palazzo Zanardi Landi a Guardamiglio (via Roma 62). La mostra, organizzata dalla Compagni di Sigerico Laudense in collaborazione con il Comune di Guardamiglio, è a cura di Mario Quadraroli e Mario Diegoli, con il coordinamento organizzativo di Maurizio Caroselli.
“Il luogo degli angeli”, richiama la millenaria diatriba teologica della collocazione di queste creature: “Noi non siamo in grado di indicare il luogo assegnato alle sostanze angeliche, e nessuno ce l’ha insegnato”, parole di Niceforo Gregora, teologo e umanista del XIV secolo, che si arrende di fronte alla questione. A questo enigma si appaia il paradosso di raffigurare esseri incorporei. Un problema che nel corso dei secoli si è risolto ricorrendo ad angeli antropomorfi, più o meno fedeli alla narrazione sacra. Gli angeli vigilanti intermediari necessari a tutti i profeti, si rivelano nei testi sacri, ebraico-cristiani e non solo in una gerarchia di prossimità a Dio, che Pseudo-Dionigi ha sistematizzato, e su cui si sono sprecati fiumi di inchiostro. D’altra parte, la presenza di angeli e demoni è smisurata nella storia dell’arte e nella letteratura di tutte le epoche, basti pensare alla Commedia dantesca. Ma gli angeli di un tempo che fu, con le loro epifanie, oggi restano celati: “Non sono più i giorni di Tobia” - avverte Rainer Maria Rilke nelle “Elegie duinesi” - “Gli Angeli sono tutti tremendi, un’immagine sideralmente lontana dall’iconografia pop di angioletti spiritosi e beneauguranti a cui ci ha abituato il mondo della comunicazione.
“Eppure – scrive il poeta Wallace Stevens – io sono l’Angelo necessario della terra, perché chi vede me vede di nuovo la terra, libera dai ceppi della mente”. La necessità dell’angelo è anche un tema caro a Paul Klee che tra il 1939 e il 1940 disegna una trentina di angeli, unico viatico secondo l’artista per quell’”intima e durevole metamorfosi del visibile nell’invisibile”.
La mostra scandaglia questa selva di significati, una sfida che gli artisti riuniti nella collettiva di Palazzo Landi hanno raccolto con i loro propri linguaggi e le loro proposte.