Il ferro e l’oro

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO DEL DISTRETTO MINERARIO
Piazza Giuseppe Mazzini, 57038, Rio nell'Elba, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 18.00 alle 23.

Vernissage
01/07/2022

ore 18

Biglietti

Intero € 7,00 Ridotto € 5,00 (dai 4 ai 12 anni) Biglietto cumulativo (Museo Archeologico e Museo Minerario) Intero € 9,00 Ridotto € 6,00 (dai 4 ai 12 anni)

Generi
archeologia, arte antica

Argomento dell’esposizione è l’intenso rapporto commerciale e culturale che si stabilì tra Etruria, Grecia e Vicino Oriente tra VIII e VII secolo a.C.

Comunicato stampa

Qual è il paesaggio che scorgevano gli Etruschi quando arrivavano all’Isola d’Elba, dove trovavano rifugio, materie prime, acqua e legname per le loro navi e per i forni che bruciavamo di continuo quel minerale, il ferro, che era l’oro delle antiche civiltà? Quanti e quali erano gli insediamenti etruschi sull’Isola? da quando è stata abitata da loro e dai loro predecessori, i Rinaldoniani? Quali sono le tracce ancora visibili del loro passaggio? Dove sono conservate? Sono domande alle quali si cerca di rispondere con una serie di iniziative promosse dai Comuni elbani, da VisitElba, dalle Pro Loco elbane e dal Sistema Museale dell’Arcipelago Toscano.

Al centro delle iniziative la mostra che sarà inaugurata venerdì 1 luglio, alle ore 18,00, aperta fino al 2 ottobre. Proprio di ricchezza e lavoro racconta la mostra “Il ferro e l’oro. Rotte mediterranee fra Etruria e Oriente” organizzata dal Comune di Rio presso il Museo Archeologico del Distretto Minerario di Rio nell’Elba. La mostra segna la rinascita del Museo “Barcocaio” di Rio, che è stato oggetto dal 2021 di significativi interventi strutturali. Argomento dell’esposizione è l’intenso rapporto commerciale e culturale che si stabilì tra Etruria, Grecia e Vicino Oriente tra VIII e VII secolo a.C. Attirati dalle preziose risorse minerarie delle Colline Metallifere e dal ferro dell’Elba, mercanti provenienti dal Mediterraneo orientale - in prevalenza greci - raggiungevano le coste tirreniche. Gli intensi scambi commerciali sono testimoniati da splendidi oggetti che in Etruria acquisirono le famiglie principesche, essendo capaci di controllare il territorio e di gestirne le risorse minerarie. Affascinate dal fasto regale espresso dai manufatti orientali, le aristocrazie etrusche li raccolsero e promossero la produzione locale di simili beni, quali espressione del proprio potere ed esibizione del rango sociale. Insieme ai preziosi materiali d’importazione si affermarono, però, anche mode e modelli culturali d’origine greca e orientale, che i signori d’Etruria furono in grado di rielaborare e diffondere ancora nella Penisola e verso occidente. Una selezione di oggetti - conservati nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze - che componevano i sontuosi corredi funebri delle monumentali tombe gentilizie dell’Etruria mineraria documenta in sintesi efficace questo periodo della storia etrusca, comprensibilmente definito “orientalizzante”, essendo caratterizzato da prolifici rapporti commerciali e culturali con il Mediterraneo orientale. All’origine del flusso di naviganti e di merci si collocano i metalli della costa toscana e il ferro dell’Elba, che spiccava per ricchezza e facilità d’imbarco, mentre i pregiati manufatti d’importazione orientale tracciano la rotta di cabotaggio verso i principali distretti minerari d’Etruria.