Giovanna Sottini – Cakes
In mostra lavori della giovane artista, recentemente finalista al Premio Combat, che fanno riferimento al mondo dell’infanzia interpretata in una chiave originale e personale, non soltanto con un’accezione rassicurante ma anche con risvolti ambigui e purtroppo ancora socialmente rilevanti, senza alcun intento moraleggiante ma al contrario con una volontà oggettiva di evocazione.
Comunicato stampa
Sabato 8 ottobre alle 18.00 inaugura alla galleria Pini Arte moderna e contemporanea di Pontevico (Bs) la mostra personale di Giovanna Sottini “Cakes”. In mostra lavori della giovane artista, recentemente finalista al Premio Combat, che fanno riferimento al mondo dell'infanzia interpretata in una chiave originale e personale, non soltanto con un'accezione rassicurante ma anche con risvolti ambigui e purtroppo ancora socialmente rilevanti, senza alcun intento moraleggiante ma al contrario con una volontà oggettiva di evocazione. Nella serie pop e divertente dei biberon, delineati da una pittura di matrice fotografica successivamente rielaborata in modo autonomo con colori squillanti ad olio e acrilico, viene alla luce il veicolo di scambio e crescita della madre verso il figlio, la base del nutrimento, quello primario e naturale, così come il rapporto familiare privilegiato che si viene ad instaurare, a volte dolce a volte esageratamente oppressivo. Il medium del nutrire diviene in questo senso simulacro di un legame affettivo stretto e imprescindibile.
Con le intriganti caramelle, che si mescolano vivacemente alla densità delle morbide pennellate, il sottotesto di Giovanna si fa più sottile, andando ad alludere ad una golosità tipica della prima infanzia, al gioco e a ricordi di dolcezza; nello stesso tempo il loro utilizzo e richiamo colorato si rivela come tramite per attrarre i più piccoli da parte di presenze ambigue (il proverbiale detto di “non accettare caramelle da parte di sconosciuti”) e riporta alla mente fatti di dolorosa attualità. Non manca dunque il lato oscuro nella pittura apparentemente tranquilla e cangiante di Giovanna Sottini, che nei ritratti di bambini ( tra cui un autoritratto infantile e una raffigurazione della figlia) carica la visione di una potenza reale e nello stesso tempo visionaria, accendendo i cromatismi e focalizzando l'attenzione sul soggetto infantile in primo piano, estraniandolo dal resto della rappresentazione. Il ricordo diviene in questo modo il fermoimmagine di un momento che l'artista stessa ha vissuto attraverso l'esperienza autobiografica.
L'infanzia dunque, ormai regno di un tormento maniacale e/o nevrotico da parte del mondo adulto, diviene in queste opere un terreno da emendare dagli orpelli zuccherosi che la circondano. Davanti a tali opere la complicatezza del vivere si emancipa dai luoghi comuni che muovono la maggioranza, mandando in frantumi anche tutto quello sciattume mediaticamente costruito che ne attanaglia le coscienze. (Francesca Baboni, Stefano Taddei)