Giardino d’Arte
Cinque artisti contemporanei e le loro opere disposte in angoli diversi e profondi di una villa settecentesca e del suo parco, il senso del “mito” di fondo che ritorna come in un percorso invisibile ma preciso, un giardino all’italiana e la luce, che gioca con il tempo a due passi dal solstizio d’estate
Comunicato stampa
Domenica 19 giugno a Villa Barberino appuntamento con «Giardino
d’Arte»
Esperienze contemporanee di trasformazione ambientale realizzate da cinque artisti, ingresso
gratuito
Cinque artisti contemporanei e le loro opere disposte in angoli diversi e profondi di una
villa settecentesca e del suo parco, il senso del “mito” di fondo che ritorna come in un
percorso invisibile ma preciso, un giardino all'italiana e la luce, che gioca con il tempo
a due passi dal solstizio d'estate. Domenica 19 giugno a partire dalle 17 nei giardini
di Villa Barberino a Meleto Valdarno (Comune di Cavriglia), sarà allestita la mostra-
evento “Giardino d’Arte – esperienze contemporanee di trasformazione ambientale”,
a cura di Francesco Gavilli con il patrocinio del Comune di Cavriglia. Wolfgang Kliege,
Rendel Simonti, Gianluca Maver, Sergio Traquandi e Giorgio Verniani; sono questi gli
artisti che il 19 giugno prossimo metteranno a disposizione appositamente per questo
evento cinque loro opere che diverranno una nel segno di un percorso artistico che fonde
insieme arte e natura. “Abbiamo pensato fin dall’inizio che lo spazio della villa potesse
trasformarsi in laboratorio – ha raccontato il curatore, Francesco Gavilli -, fermento
creativo del fare: in fondo la storia più recente della villa, parlo degli ultimi vent’anni, è
stata caratterizzata da una serie di grandi e micro cambiamenti che ha modificato la
funzione, l’immagine e la disposizione dei vari elementi architettonici e naturali. “Giardino
d’arte” vuole prolungare in qualche modo quell’opera di mutazione, essere un contraltare
immaginario, benché effimero e fugace: si può dire che è il prodotto di un sogno, inteso
non come la realizzazione di un desiderio coltivato e perseguito con tenacia, ma come
una visione, una fantasia, forse un abbaglio”. E l’evento, che ha trasformato la villa in
laboratorio e fucina d’arte, si promette di essere il primo di una serie oltre che di esplorare
un mondo poche volte battuto nel Valdarno, quello dell’esperienza collettiva di differenti
sensibilità, influenze e culture di cinque artisti, che s’incrociano in un giardino storico
della vallata, quello di Villa Barberino. Nel parco di origini medievali infatti, oltre che in
alcuni caratteristici immobili del borgo quali un fienile, un salone del granaio, una cantina
secolare ed un museo etno - antropologico, saranno installate le opere che si fonderanno
con l’ambiente circostante, in una “comune” dedicata interamente all’arte contemporanea
che si fonderà con la natura. L’appuntamento, che avrà inizio alle 17 circa, si snoderà
in un percorso concluderà alle 23 e 30, quando nel bosco de Le Coste, parte integrante
anch’esso di Villa Barberino, immersi nella luce della notte, i presenti potranno assistere
all’ultimo evento nell’evento a cura di Francesco Gavilli: “E l’ampie porte di natura aprire”
con musica di Meredith Monk e testo di Lucrezio. Alle 20 circa, cocktail conviviale offerto a
tutti i visitatori ospiti da Villa Barberino. Ingresso gratuito.
Tutte le informazioni sull’evento, il concept della mostra, le biografie degli artisti ed il documentario
di presentazione della mostra sono disponibili su:
http://www.villabarberino.it/tuscany/wine/539&dett=519.html