Gianna Dispenza – Double like Tata
Mostra personale
Comunicato stampa
Gianna Dispenza (n. 1990, Stato di Washington, USA) lavora attraverso pittura, scultura, disegno e installazione. I lavori di Dispenza sono caratterizzati da stili e scale d’intervento diverse fra loro, ma per la sua prima mostra personale in Italia, "Double like Tata", presenta una raccolta intima di delicate opere su carta.
Volti, corpi e fiori possono essere intravisti nella profondità di spazi incerti, sbirciando tra vecchi testi stampati come "Mastercard Aquisito" o "mobilités". Nel lavoro di Dispenza ciò che resta della quotidianità viene posto in primo piano, biglietti del treno, ricevute, involucri; l’artista riesce a cambiare i rifiuti in tele, creando un supporto per le sue orchidee. Queste ultime si fondono tra loro in una costellazione che pone le basi dell'intera raccolta delle opere in mostra. Nell’opera apice "Double Like Tata but Mama Doesn’t Have Them" l'artista mostra argutamente che nonostante l'orchidea sia profondamente carica di nozioni di femminilità, il suo nome, dall'antico greco órkhis, in realtà significa "testicolo", a causa della forma dei tuberi gemelli. Le orchidee di Dispenza interrompono il “gender binary” con sorprendente gioia e piacere, costringendo lo spettatore a guardare più approfonditamente.
"Double like Tata" delizia e ossessiona. Una collezione quasi monocromatica, le cui forme dipinte e i disegni incarnano l'atmosfera e la transitorietà di un'ombra. Come i biglietti che sono stati riutilizzati, i suoi dipinti sono riccamente lavorati e i gesti pittorici risultano leggeri, e con uguale risoluzione tendono verso la frustrazione e l'impossibilità di recuperare tempo e spazio. Eppure i punti di contatto fra il pubblico e la sfera intima sono alcune delle abitudini collettive più comuni e fondamentali: lo stare seduti, transitare e il rifiuto tattile della memoria.
Dispenza spiega: “Lavoro con molte ripetizioni. Quindi, anche se le qualità formali cambiano, in realtà dipingo le stesse idee da circa il 2013. È il punto in cui le idee complementari si incontrano e si penetrano a vicenda. Penso, ad esempio, che potresti guardare alcuni dei miei quadri e chiederti se le figure siano intime o violente; condividere un pasto o mangiare da solo; dormire o non riuscire a dormire, etc. Per qualunque motivo queste abitudini quotidiane continuano a riemergere nel mio lavoro, e mentre come opere potrebbero sembrare banali, sono cose che tutti viviamo. Sto lavorando sull’abbinamento di situazioni opposte, ma mentre le attraverso, trovo che siano posizionate su un continuum enormemente complesso, vario e persino fragile “.
Gianna Dispenza si è laureata presso l'Istituto d'arte di San Francisco nel 2014 con un BFA in scultura. Attualmente vive a Londra dove sta completando il suo Master presso la prestigiosa Royal College of Art. Le sue opere sono state esposte negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Italia, Francia, Corea del Sud e Libano, tra istituzioni come il Victoria and Albert Museum e la Saatchi Gallery.
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ENGLISH
Gianna Dispenza (b. 1990 Washington State, USA) works across painting, sculpture, drawing, and installation. While the breadth of her work is sweeping in both scale and style, her first solo exhibition in Italy, "Double like Tata" features an intimate collection of works on paper.
Faces, bodies, and flowers can be glimpsed in the depths of uncertain spaces, peeking out from old printed text like “Mastercard Aquisito” or “mobilités.” Residue of daily habits feature prominently in Dispenza’s work, as train tickets, receipts, wrappers, and refuse become canvases for a surplus of orchid renderings. These orchids merge among and punctuate the entire collection of the work exhibited. In her culminating piece “Double Like Tata but Mama Doesn’t Have Them” the artist wittily indicates that while the orchid is deeply charged with notions of femininity, its name, an offshoot of the ancient Greek órkhis, in fact means “testicle,” due to the shape of the twin tubers. Dispenza’s orchids interrupt a gender binary, and with surprising joy and pleasure, compel the onlooker to take a second glance.
"Double like Tata", simultaneously delights and haunts. Nearly a monochrome collection, her painted forms and drawings embody the atmosphere and transience of a shadow. Like the used tickets, her densely worked paintings and airy line drawings gesture with equal resolve toward the frustration and impossibility of reclaiming time and space. And yet her access points are some of the most common and fundamental collective habits—sitting, transit, and the tactile refuse of memory.
Dispenza explains: “I work through a lot of repetition. So even though the formal qualities change, I’ve actually been painting through the same ideas since about 2013. It’s the point where complementary ideas meet, and bleed into each other. I think, for instance, you could look at some of my paintings and question whether the figures were intimate or violent; sharing a meal or eating alone; sleeping or failing to sleep, and so on. For whatever reason these daily habits keep re-emerging in my work. And while as headers they might seem mundane, they are things we all live through. I’m pairing out the situations as opposites, but as I work through them, I find that they are positioned across a continuum for me, and are vastly complex, overlapping, and fragile even.”
Gianna Dispenza graduated from the San Francisco Art institute in 2014 with a BFA in sculpture and is currently living in London, completing her MA at the Royal College of Art. Her works have been shown across the USA, UK, Italy, France, South Korea, and Lebanon and among institutions such as the Victoria and Albert Museum and Saatchi Gallery.
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