Far retrocedere dappertutto l’infelicità #6

Informazioni Evento

Luogo
BAD MUSEUM
Via B. Croce 1 , Casandrino, Italia
Date
Il
Vernissage
27/03/2013

ore 19

Artisti
Pasquale Stanziale
Curatori
Stefano Taccone
Generi
incontro - conferenza
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Pasquale Stanziale – Il Situazionismo nell’ambito di una critica dell’economia politica dell’immaginario.

Comunicato stampa

incontro con
Pasquale Stanziale

Far retrocedere dappertutto l’infelicità
L'Internazionale Situazionista e la sua attualità

Ciclo di incontri
a cura di Stefano Taccone
A partire dal 26 gennaio fino al 13 aprile 2013, al BAD museum sarà ospitato un ciclo di incontri con mostra documentaria a cura di Stefano Taccone dal titolo “Far retrocedere dappertutto l’infelicità”, l'Internazionale Situazionista e la sua attualità”. Nell’ambito dei quali di volta in volta uno o più personaggi di varia formazione e profilo saranno invitati a discutere dell’argomento a partire dalle proprie peculiari letture e ricerche. La finalità del progetto è quella di mettere a fuoco il percorso ed i temi dell’I.S. attraverso un approccio assolutamente multidisciplinare ed antispecialistico, fondandosi su di una concezione non parcellare del sapere, bensì su di un’attitudine che ama spaziare in esso a 360 gradi.

MARIO PERNIOLA - ENEA BIANCHI 26 gennaio
ANSELM JAPPE 2 febbraio
GIANFRANCO MARELLI 16 febbraio
MARTINA CORGNATI - ENRICO MASCELLONI 2 marzo
PINO BERTELLI 16 marzo
ospite del sesto incontro PASQUALE STANZIALE 27 marzo
SERGIO GHIRARDI 13 aprile

Pasquale Stanziale - Il Situazionismo nell'ambito di una critica dell'economia politica dell'immaginario.
Contestualizzare il Situazionismo, il suo venire come l’acqua e l’andarsene come il vento, il suo dare l’assalto al cielo (è una cosa bellissima).
Disinnescare il Situazionismo? Maneggiarlo con cura, guardare bene, dato che non ci saranno né successo né fallimento per Guy Debord e per le sue pretese smisurate, non ci saranno né ritorno né riconciliazione dato che la saggezza non arriverà mai.
Vi è una estetica del disgusto nel Situazionismo, è il gioco oracolare tra il Cardinale De Reitz e la prudenza di modelli barocchi: inaudite, inattuali ascendenze …
Ma la storia concede risposte, invertite, la critica delle armi / le armi della critica e il compimento profetico nel marketing virale.
Il Situazionismo non diverrà mai ideologia, non c’è persistenza nella cenere e l’estinzione chiuderà una perfetta parabola narrativa con la storicizzazione delle dissolvenze.
Il Situazionismo? L’ineliminabile capitolo di una critica dell’economia politica dell’immaginario.

Pasquale Stanziale è nato a Sessa Aurunca (CE). Laureato in Filosofia, docente di Storia e Filosofia nei Licei e di Filosofia Teoretica presso l’ISSR “S. Pietro” di Caserta. Ha al suo attivo un’ampia pubblicistica nel campo delle Scienze Umane. Collabora con la rivista Civiltà aurunca per la parte socioantropologica. Tra le sue pubblicazioni Omologazioni e anomalie (Caserta 1999), Mappe dell’alienazione (Roma 1995), la traduzione di La Società dello spettacolo di G. Debord (Viterbo 2002). Ha curato anche Il Manuale di saper vivere ad uso delle giovani generazioni di R. Vaneigem (Viterbo 2004) ed una antologia di autori situazionisti (Viterbo 1998). Tra le pubblicazioni più recenti Cultura e società politica nel Mezzogiorno (Caserta 2007), Materiali per un’economia politica dell’immaginario, (Civiltà Aurunca n. 72 . 10¬12/2008- Latina), Scenari tra economia e scienze umane (Quaderni CRAET n. 11 – Sec. Univ. Napoli- 3/2009), Cyberanalysis (Quaderni CRAET- n. 14 - Sec. Un. Studi Napoli –6/2010), Manuale minimo di economia politica dell’immaginario, (Cirem, Napoli 2011).

L’Internazionale Situazionista costituisce indubbiamente uno dei più rilevanti e significativi quanto complessi e controversi capitoli della vicenda delle avanguardie, se non, più precisamente, come sostiene Mario Perniola, l’ultima effettiva avanguardia storica del Novecento. La sua estremamente dinamica parabola colpisce per il desiderio di radicalità e coerenza assolute che la anima, per la incrollabile, peculiare determinazione dei suoi protagonisti nel procedere convinti di equivalere al «grado più alto della coscienza rivoluzionaria internazionale», rifiutando ogni mediazione o adattamento e sforzandosi di infrangere ogni separazione tra teoria e prassi, così come tra arte e vita. Concetti come la costruzione di situazioni, la deriva, il détournement, la psicogeografia, l’urbanismo unitario; problematiche come il superamento dell’arte, la critica della società spettacolare, la reinvenzione della rivoluzione rappresentano altrettanti motivi che testimoniano il fascino e la pregnanza delle riflessioni e delle intuizioni del movimento, fondamenti di una fortuna sopravvissuta ben oltre la sua stessa fine, inducendo non di rado a parlare delle sue attitudini per molti versi profetiche.

Ad oltre quarant’anni dalla fine ufficiale dell’Internazionale Situazionista, in quali direzioni si muovono le ricerche intorno agli snodi nevralgici della storia del movimento ed alla critica delle sue principali idee-guida? E quali sviluppi ulteriori hanno conosciuto, in anni più recenti, queste ultime ad opera di coloro che hanno continuato ad alimentarsene? Qual è, più in generale, il lascito del movimento alle generazioni successive e come valutarlo? In che misura e modalità esso parla del nostro presente – ed al nostro presente? E riguardo al presente della produzione artistica contemporanea? Queste ed altre le domande che intende sollecitare ed affrontare il progetto, il cui titolo - tratto da un passaggio del Rapporto sulla costruzione di situazioni di Guy Debord - mira ad evidenziare la centralità, irrinunciabile per ogni approccio situazionista, di una prospettiva di trasformazione radicale della vita. Esso si articola in un ciclo di sette incontri a scadenza quindicinale, nell’ambito dei quali di volta in volta un o più personaggi di varia formazione e profilo sono invitati discutere dell’argomento a partire dalle proprie peculiari letture e ricerche. Alle pareti della sala che ospita gli incontri è inoltre allestita una mostra documentaria fondata su scritti ed immagini tratti dalle pubblicazioni del movimento.

Progetto ideato da Peppe Buonanno
Coordinamento Ilaria Tamburro, Silvia Vicinanza
Produzione – organizzazione – mostra documentaria BAD

Ufficio Stampa e Relazioni Esterne
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