Elettricità che cura
La mostra Elettricità che cura, tra Positivismo e Bella Epoque raccoglie gli strumenti utilizzati in passato nell’ambito della medicina elettrica, prodotti dalle maggiori aziende europee ed americane.
Comunicato stampa
Università degli Studi di Milano-Bicocca
Edificio U6, Piano terra - Piazza dell’Ateneo Nuovo 1, Milano
Elettricità che cura, tra Positivismo e Belle Époque
La cintura elettrica del dottor McLaughlin, la macchina magneto-elettrica portatile per la cura delle malattie nervose e un deconsendatore cerebrale per il riequilibrio delle forze psico-fisiche. Sono solo alcuni degli oltre quaranta strumenti utilizzati dal 1850 fino agli anni venti del ‘900 per curare disturbi fisici e psichici.
La mostra Elettricità che cura, tra Positivismo e Bella Epoque raccoglie gli strumenti utilizzati in passato nell’ambito della medicina elettrica, prodotti dalle maggiori aziende europee ed americane. L’uso e il funzionamento delle macchine sarà illustrato attraverso libri d’epoca, documenti e tavole esplicative che consentiranno di ricostruire il contesto sociale e storico nel quale le cure elettriche toccarono l’apice della diffusione.
L’organizzazione dell’evento è sotto la direzione di Christian Carletti dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e di Oronzo Mauro di Misurando.com. La mostra è patrocinata dal centro ASPI (Archivio storico della Psicologia Italiana), da milanocittadellescienze.it, dal Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e dalla Fondazione Cariplo