Dina Goldstein – Gods & Princesses
Gods & Princesses, mostra personale di Dina Goldstein, artista nata nel 1969 a Tel Aviv (Israele), che vive e lavora a Vancouver (Canada). La mostra è curata da Bianca Maria Rizzi e Matthias Ritter di “Opus in Artem”, e organizzata in stretta collaborazione con il Comune di Borgo Val di Taro.
Comunicato stampa
Dina Goldstein crea tableau fotografici in cui immagini stupefacenti si combinano con una critica sociale. L’artista costruisce narrazioni complesse, che rivisitano gli archetipi incarnati da personaggi di fantasia per contestualizzare la cultura di massa.
Oltre alle sue qualità estetiche, il lavoro della Goldstein funziona come uno studio sociologico, in quanto mette in discussione i valori artificiali e costruiti che la cultura pop inietta nella nostra società. Altamente controversi, i progetti di Dina Goldstein creano continuamente dibattito e dialogo a livello internazionale sulle piattaforme dei social media, sulle riviste e sui giornali. Il suo lavoro è stato affrontato in numerosi saggi e dissertazioni e nel giornalismo artistico, portando questi progetti ad essere studiati e insegnati nelle scuole d'arte, nei programmi di fotografia e negli studi di genere e d’ambito femminista.
Nella mostra Gods & Princesses a Borgo Val di Taro sono esposte opere delle serie The Fallen Princesses e Gods of Suburbia.
La serie Fallen Princesses consiste in dieci fotografie che ritraggono principesse Disney e altri personaggi delle fiabe collocati in un ambiente moderno. Il lavoro esamina elementi della condizione umana e crea una metafora dei miti delle fiabe, costringendo lo spettatore a contemplare la vita reale nei suoi aspetti meno idilliaci: sogni falliti, la fallacia di inseguire un'eterna giovinezza, l'obesità, il cancro, l'estinzione delle culture indigene, l'inquinamento, il degrado degli oceani e la guerra. Abbracciando le texture e i colori creati da Walt Disney, che ha costruito un impero multimiliardario sfruttando queste fiabe, il lavoro mette in discussione la nozione del Leitmotiv idealistico «… E vissero tutti felici e contenti», adottato da Disney per imboccare a ideali cucchiaiate i bambini di tutto il mondo.
Con questa serie, realizzata tra il 2007 e il 2009, Dina Goldstein ha raggiunto il suo successo internazionale nel mercato dell'arte, collezionando numerose apparizioni televisive e contributi che l'hanno resa famosa in breve tempo.
Alle principesse si aggiunge una selezione di opere della serie Gods of Suburbia del 2014, che rappresenta la terza serie a tema creata da Dina Goldstein. Questo lavoro è un'analisi visiva della fede religiosa nel contesto delle forze moderne della tecnologia, della scienza e del secolarismo. Dina utilizza archetipi dell'inconscio collettivo e dell'iconografia religiosa e li colloca in ambienti contemporanei. Il progetto sfida lo spettatore - religioso o laico - a intraprendere un viaggio di auto-riflessione mentre contempla la rilevanza dell'etica e della morale antiche in una società caratterizzata da materialismo e consumismo.
Ci sarebbe da sottolineare che la mostra fa parte del concetto espositivo Opus in Artem in Itinere, che si ispira all'iniziativa "Freiraum" già attuata con successo in Germania nei primi anni '90, nel periodo subito dopo la riunificazione tedesca, quando ampi spazi inutilizzati nelle città della Germania orientale furono destinati a progetti culturali e artistici: con la conseguenza, anche, di attirare investitori e acquirenti privati verso le varie proprietà e promuovere la loro ricostruzione.
Opus in Artem In Itinere funziona in modo simile, utilizzando botteghe e negozi temporaneamente liberi per portare arte e cultura internazionale in vari punti della Val Taro. Il progetto prevede che uno spazio espositivo venga usato al massimo per tre mesi, dopodiché l’iniziativa si sposta in un altro luogo nella valle. Evidentemente questo concetto può funzionare soltanto in collaborazione con le proprietà dei luoghi espositivi, che li danno a disposizione senza richiedere affitto, abbracciando l’idea che l’arte possa dare una mano per migliorare la vita culturale ma anche economica dei cittadini della valle.
A sua volta, il proprietario può utilizzare sia la mostra in corso che le relative immagini e materiale promozionale per commercializzare la sua proprietà, il che aumenta notevolmente la possibilità di generare interesse verso la stessa.
L'arte internazionale esposta nella valle attira professionisti e collezionisti, anche da città talvolta lontane, come Milano, Bergamo, Parma, Piacenza, La Spezia e Genova: persone qualificate, che probabilmente non sarebbero mai venute nella nostra zona senza questa offerta culturale. Questi, a loro volta, portano commercio ai negozi e ristoranti locali, e tornano nelle loro città con impressioni positive della Valle del Taro, che divulgheranno e racconteranno ad altri, creando così un effetto di circolo virtuoso.
Dina Goldstein, Gods and Princesses, mostra personale
Curatela: Bianca Maria Rizzi e Matthias Ritter
Organizzazione: Opus in Artem, Comune di Borgo Val di Taro