Davide Bramante – Me diverso

Informazioni Evento

Luogo
PAN - MUSEO DELL’IMMAGINE
Via Dei Mille 60, Napoli, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

tutti i giorni dalle ore 9,30 alle ore 19,30 - la domenica dalle ore 9,30 alle 14,30. Il martedì sono chiuse le sale espositive del I e del II piano.

Vernissage
24/09/2012

ore 18

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Davide Bramante
Generi
fotografia, arte contemporanea, personale

La personale Me diverso di Davide Bramante, organizzata dall’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli ed allestita al secondo piano del PAN Palazzo delle Arti Napoli, rivela particolari celati o ancora in fase di sperimentazione di una personalità artistica usualmente associata alla fotografia.

Comunicato stampa

La personale Me diverso di Davide Bramante, organizzata dall’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli ed allestita al secondo piano del PAN Palazzo delle Arti Napoli, rivela particolari celati o ancora in fase di sperimentazione di una personalità artistica usualmente associata alla fotografia.
Come dice l’artista: “…di me si conoscono principalmente opere fotografiche monumentali 200 x 300 cm., che al proprio interno contengono mondi infiniti…. Invece in queste opere di piccolo formato ho desiderato condensare i dettagli del mio lavoro, dei particolari certamente non trascurabili. …In mostra circa 40 opere realizzate dal 2011 sino ad oggi: acquerelli su foto b/n, Vinili - opere realizzate stampando sui miei vecchi dischi di quando ero ragazzino (una sorta di ready-made per dare una nuova vita alla colonna sonora della mia gioventù). E poi l’installazione della serie "Pentagoni" n°24. Questo lavoro nasce da una regressione del passato, unendo le emozioni dell'infanzia al sentire adulto: era un caldo pomeriggio primaverile del 1983 avevo dodici anni ed ascoltavo Radio Rai; si parlava di esoterismo e di forme magiche, come il pentagono, in grado di proteggere dalle avversità. Frasi pesanti, che si abbattevano come una scure sulla testa di un bambino, spaventato perché non aveva a portata di mano alcun oggetto pentagonale. Per fortuna c'erano le matite, così iniziai a disegnare pentagoni sulle pareti di casa, dei nonni e degli zii, ma in gran segreto...”