David Gioni Parra – Bladelight Concert

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO DEL PARCO - CENTRO INTERNAZIONALE DI SCULTURA ALL'APERTO
Molo Umberto I (16034) , Portofino, Italia
Date
Dal al
Vernissage
11/08/2018
Artisti
Gioni David Parra
Curatori
Serena Mormino
Generi
presentazione
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Il Museo del Parco di Portofino, Centro Internazionale di Scultura all’Aperto presieduto da Daniele Crippa, e curato da Serena Mormino, in collaborazione con Amarte, si arricchirà di un’altra importante opera scultorea “Bladelight Concert ” dell’artista GIONI DAVID PERRA.

Comunicato stampa

Forme geometriche semplici ma perfette e ricche, come la mente umana sa essere quando si lascia andare senza preconcetti e condizionamenti, perché tutto è natura, tutto è forma e logica… in fondo la geometria non è altro che matematica, numeri e assiomi che scandiscono giornate, vite, il mondo di oggi regolato da sistemi informatici, elaborazioni dei linguaggi primitivi, gli stessi con cui l’uomo ha saputo trasformare il suo tutto.

La pietra ha generato con le nostre mani il fuoco, l’Arte, l’Architettura, la Vita. Gioni sembra ripercorrere ogni istante della storia umana; scolpisce in modo esatto i suoi marmi, ma compie un passo in più mostrandone il cuore, l’anima, esaltando forme essenziali e amplificandone contenuti con il colore, che è energia, e facendoli volare verso qualcosa di superiore, amplificandone spazi e tempi.

Lampi generatori di materia, lame di luce danzanti, che con il loro fluttuare ammaliano i sensi e generano musica, una musica di cui si può toccare la pelle… perché anche la materia più dura, grave e fredda ha una sua anima poetica se la si ascolta, se la si fa propria… linee e piani inclinati e difformi, come il pensiero dell’artista; luci ed ombre; certezze e sete di stravolgere i tratti, specchio della sensibilità e della voglia di vivere, di nuove sfide, di nuove melodie.

Parra gioca con la sua Arte come con un foglio bianco ancora tutto da scrivere, ma di cui si riconosce il carattere non appena ci si accinge a leggerne i contenuti.

Serena Mormino

L’opera entrerà ufficialmente nella collezione permanente del Museo, accanto alle celebri opere di Alviani, Arman, Atchugarry, Angi, Beuyes, Bressani, Ceccobelli, Chiari, Cogorno, Corner, Costa, Cracking Art Group, De Molfetta, Depero, Dorfles, Fiume, Fontana, Galliani, Guttuso, Kosice, Marangoni, Marchegiani, Mondino, Patterson, Pignatelli, Polesello, Pomodoro, Man Ray, Rotella, Spoerri, M. Thun, Tolomeo, Vautier, Vigo, Zeni, solo per citare alcune tra le oltre duecento opere presenti in questo prezioso scrigno di arte e natura.

La collezione museale è in un continuo ed importante arricchimento, affiancando sempre più la tradizione artistica italiana e straniera del Novecento all’arte di questo nuovo millennio, in un luogo dove la natura, unica vera sovrana del mondo, ha generosamente e sapientemente creato un luogo di rara bellezza e fascino.

L’intervento umano, in questo luogo incantato, difende la bellezza paesaggistica e culturale, offrendo al pubblico un’altra rara ricchezza… l’Arte. Nel corso di più di vent’anni è stato creato un connubio talmente perfetto tra vegetazione ed espressione artistica, da renderle un’unica identità, dimostrando che l’Arte ha una capacità quasi divina e, quindi, il dovere di rendere omaggio alla vita.