Cristiano Mattia Ricci

Informazioni Evento

Luogo
PIZIARTE
Via Sardegna 3 64018 Tortoreto Lido , Tortoreto Lido , Italia
Date
Dal al

Dal Martedì al Sabato ore 17 / 20 previo appuntamento telefonico.

Vernissage
27/07/2019

ore 19

Artisti
Cristiano Mattia Ricci
Generi
arte contemporanea, personale
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Mostra personale

Comunicato stampa

Stiamo così dentro la storia e la storia ha talmente bisogno di essere attraversata che l'unico dato certo è che non ne possiamo uscire. Così irrimediabilmente invischiati e compromessi, così protagonisti del male da doverlo subire, doverlo guardare, come dei loschi voyeur sul filo della perversione e della frustrazione.

Una condivisione sofferta, una partecipazione malata, in una bolla di oppressione simile all'angoscia cronica che non ha terapie risolutive. Ostaggi dinanzi a porte chiuse, senza chiavi e nessuna probabilità di fuga. Stiamo così, dentro e apparentati come nella storia della nostra vita che pur non conoscendola fino in fondo a volte si è già stanchi di frequentarla.

Questa esperienza mista di rabbia ed utopie, di conseguenze dolorose, complice di questo andare senza sapere bene dove ci stia portando, compagna di alcune scelte accomodanti e taciturne o di alcune molto spregiudicate, buone solo ad apparecchiare le mense per gli squali e per le bocche delle inquietudini. Questa storia e questa vita patrimoni di follie, di un delirio con una sostanza composta di sangue e di segnali di una malattia grave, virale, quasi letale.

Raccogliamo energie per rendere i nostri giorni dignitosi e fermi, coerenti e vivi, poi pare di capire che c'è un richiamo verso la morte che è un insieme tanto temuto quanto irresistibile, come un'attrazione senza regole, un progetto che è un passaggio tremendamente delicato, così lontano dalla speranza e così vicino nel momento. Avverti come una mancata percezione di un futuro allegro, prendi provvedimenti per consolidare i controlli, ma non puoi scegliere quanto tempo ancora ti resta per scappare o quanto margine ampio hai ancora per decidere.

Sarebbe curioso vedere la vita da fuori, dal punto di vista della Vita, chiederle se ha cambiato nel tempo la sua relazione intensa con la morte, se il traffico confuso di resistenze umane resta l'unica sicurezza per sconfiggerla o se siamo tutti diventati così abbattuti e deboli da aver cambiato atteggiamento, tanta più strategia di difesa incerta, molte di meno le convinzioni. C'è nell'aria un immenso dolore globale, un rapporto con le parole formalizzato dallo sgomento e dalla paura di ogni giorno, un'attenzione spostata solo sulle molteplici forme di ferite che ci infliggiamo, con o senza rivendicazioni.

Non c'è più nulla di nuovo nel nuovo, di perfido nella cattiveria, di imprevisto nella imprevedibilità. Resta solo una ricerca che ha dentro la necessità di curare la fatica, i maltrattamenti al cuore, resta il disagio di aggiustare un respiro che sta male per una distorsione dell'anima che oppone le braccia ad ogni leggerezza. Ma rimane vigile il desiderio di trovare, intrappolata nella minaccia dello stordimento, la traccia giusta per rinforzare quel tanto seduttivo, spudorato ed intraducibile "senso". .