Catino azzurro di strega

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO COMUNALE
Corso Giuseppe Garibaldi | 06010 , Citerna, Italia
Date
Dal al

mar - gio 10.30-12.30/15.00-17.00; ven - dom 10.00-13/15.00-18.30

Vernissage
08/09/2013

ore 18,30

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Ilaria Margutti, Alessandra Baldoni
Curatori
Roberta Panichi
Generi
fotografia, arte contemporanea, doppia personale
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Doppia personale di Alessandra Baldoni e Ilaria Margutti, due giovani ma già affermate protagoniste del panorama culturale e artistico, a cura di Roberta Panichi e Atlante Cultura, con il Patrocinio del Comune di Citerna.

Comunicato stampa

Un appuntamento da non perdere con l’arte contemporanea, e non solo: nel suggestivo scenario delle Sale degli Ammassi del Palazzo Comunale di Citerna (PG), dal 7 al 28 settembre sarà in mostra“Catino azzurro di strega”, la doppia personale di Alessandra Baldoni e Ilaria Margutti, due giovani ma già affermate protagoniste del panorama culturale e artistico, a cura di Roberta Panichi e Atlante Cultura, con il Patrocinio del Comune di Citerna.

La mostra, inserita nel percorso di Piccoli Grandi Musei, è un esempio di quel circuito virtuoso che utilizza l’arte contemporanea come strumento di valorizzazione e promozione del territorio coinvolto: aperta tutti i giorni escluso il lunedì, con orario dal martedì al giovedì 10.30-12.30/15.00-17.00 dal venerdì alla domenica 10.00-13/15.00-18.30, è gratuita e dà diritto a un ingresso con biglietto ridotto alla vicina chiesa di San Francesco, dove è possibile ammirare la meravigliosa Madonna col Bambino di Donatello recentemente restaurata.

Il dialogo serrato tra il mezzo fotografico di Alessandra Baldoni e quello del ricamo di Ilaria Margutti fa da perno attorno al quale si articola la mostra, introducendo e guidando i visitatori all’interno di una sorta di grande osservatorio in cui le materie si fanno gesti, concreti o astratti, reali o interiori e l’indagine espressiva prende a tema la “ricerca costante di un’identità di genere attraverso un percorso artistico che del linguaggio del corpo ne fa comunicazione intima e corale insieme, rovesciando miti e luoghi comuni”.

“Alessandra e Ilaria – spiega Roberta Panichi nel testo critico in catalogo – rievocano indirettamente quella poetica coraggiosa proveniente da molte artiste a loro care, le quali dopo gli anni del femminismo, riqualificarono il concetto di “corpo” della donna al di fuori dei canoni prefissati dai tradizionali ruoli sociali. Il corpo della donna è il centro del mondo, un corpo non ancora completamente libero, qui percepito come un’entità che riguarda tutti, universale e a volte residuo di arcaiche pretese e di irrazionali prese di posizione”.

La peculiarità di questo gemellaggio si concretizza, così, in sincretismi che trascendono i canoni delle tecniche, in cui le materie si fanno gesti, concreti o astratti, reali o interiori, per interrogarsi sul senso del fare e dell’essere nel mondo in un anelito di trasformazione del proprio essere attraverso una consapevolezza del sé ottenuta mediante la sperimentazione artistica che diviene strumento di conoscenza, atto di auto riflessione, indagine del proprio vissuto, in una costante tensione con l’esterno.

Un dialogo – continua Roberta Panichi – che si relaziona in duplice scambio al femminile, raffrontando nel medesimo spazio due artiste che sentono forte l’urgenza di comunicare il proprio cammino, un cammino dove “l’arte deve essere accanto, addosso, prossima alle persone, deve restituire un desiderio, un bisogno, una speranza [A. B.]”.

Alessandra, poetessa e fotografa, mette in scena veri e propri set, piccole sceneggiature scritte per uno scatto, poesie intense e ammalianti, dove va costruendo un mondo metafisico e fatato in cui raccontare i luoghi dell’anima, geografie esistenziali nelle quali ognuno può riconoscersi.
Un suo lavoro in preparazione è stato selezionato dal prestigioso Premio Cairo 2013 alla Permanente di Milano e sempre di questo anno è la presenza nella collettiva “L’arte è un romanzo”, Palazzo della Penna, Perugia, a cura di Luca Beatrice.

Ilaria, è artista e docente di Disegno e Storia dell’Arte, dal 2007 inizia a realizzare lavori con la tecnica del ricamo. Il lavoro di Ilaria, presente in mostra con grandi ritratti, corpi ricamati sulla tela, immagini sintetiche dove il filo si fa medium espressivo dell’ identità, diviene prolungamento del proprio essere, incontro tra le pieghe cucite, nel tentativo di instaurare relazioni con l’esterno mediante intrecci e trame complesse .
Nel 2008 è finalista in tre premi internazionali: Arte Laguna, Arte Mondadori e premio Embroideres’ Guild di Birmingham e nel 2010 è in Costa d’Avorio per il progetto De L'Esprit e de L'Eau sostenuto dal Consolato Italiano.
In occasione della doppia esposizione, sabato 14 settembre alle ore 21.30 si terrà lo spettacolo “Una stanza tutta per noi. Il filo rosso delle donne nella trama della storia” a cura di Atlante Cultura con Francesca Rosini, Mauro Silvestrini, video -performance di Ilaria Margutti e con la partecipazione di Alessandra Baldoni. (Posti limitati, ingresso 5 euro).