Carboni Casoni Lange – Vivace. Sostenuto. Andante

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE 107
Via Andrea Sansovino 234, Torino, Italia
Date
Dal al

5 ottobre - 2 dicembre 2018
giovedì - domenica 14-19

Vernissage
04/10/2018

ore 18

Artisti
Carboni Casoni Lange
Generi
arte contemporanea, personale
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Si può fare speleologia nell’arte figurativa contemporanea usando la musica come metafora australe, suggestiva, soggettiva.

Comunicato stampa

VIVACE SOSTENUTO ANDANTE
Carboni Casoni Lange

Inaugurazione giovedì 4 ottobre, ore 18-21

5 ottobre - 2 dicembre 2018
giovedì - domenica 14-19

Fondazione 107
via Sansovino 234, Torino

Si può fare speleologia nell’arte figurativa contemporanea usando la musica come metafora australe, suggestiva, soggettiva.
Tre modi di affrontare la tela; tre stagioni estetiche; tre ‘tempi’. Che costituiscono, insieme, una armonia – una seduzione di dissonanze e di anomalie.
La Fondazione 107 in Torino costruisce un percorso originale all’interno dell’arte figurativa di oggi mettendo in mostra tre artisti esemplari, nella loro diversità: Thomas Lange (1957), Luigi Carboni (1957), Cosimo Casoni (1990).

Thomas Lange affronta la tela violando le regole, in eresia pittorica, giungendo però – nella ritrattistica di piccole dimensioni, ad esempio – a momenti di concentrata commozione. Luigi Carboni tesse un ragionamento artistico sul ‘codice’, deragliandone la lucidità, in modo ipnotico, dando l’idea di essere al cospetto di una frase spiazzante e labirintica di Jorge Luis Borges. Cosimo Casoni, in forma estrema, mescola la delicatezza dei macchiaioli all’intensità sciamanica di Jackson Pollock, fluttuando sulla tela con il suo inseparabile skateboard.

Vivace. Sostenuto. Andante è una mostra dialogica ideata accerchiando la domanda: che ritmo s’impone l’artista davanti alla tela bianca, quale processo mentale lo muove, da che musica – che valica mente, corpo, tela – si lascia ispirare? L’allestimento della mostra intende mettere in sintonia tre diverse ispirazioni, tre ‘movimenti’, che in contrappunto – e magari in contrasto – implicano un ragionamento sull’arte contemporanea. Spiazzante. Il ritmo sotteso nel titolo che marchia la mostra dimostra la vitalità dell’arte di oggi, impegna alla gioia, a rilanciare la magnificenza. Non si resta passivi, quieti, ‘intrattenuti’ di fronte alle opere di Lange, Carboni e Casoni: esse imprimono un moto, chiedono il ballo. Non è secondario riflettere sul fatto che i ‘tempi’ della musica sono anche i tempi della pittura e soprattutto i tempi della vita.

Thomas Lange: “La pittura contiene in se stessa un tono, un clangore. L’origine dell’arte è, anche, la paura, la speranza di liberare l’anima”

Luigi Carboni: “Amo orientarmi con tutto l’ascolto, con tutto il gesto di un artista italiano, di un artista europeo; penso che l’identità sia l’ultima forma di resistenza contro l’omologazione: l’idea di assoluto è il vero nemico dell’uomo”

Cosimo Casoni: “I paesaggi appaiono all’occhio come finestre, tra realtà e immagine di google, o come stickers di skateboard brand dove l’elemento naturale sostituisce i logo”

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Thomas Lange (1957) nasce con i Giovani Selvaggi, a Berlino; dotato di una pittura feroce fino alla commozione, nel 1990 è invitato alla XLIV Biennale di Venezia. Tra le molte esposizioni ricordiamo Caravaggio. La passione e la morte (2005), Enzo Cucchi-Thomas Lange (2010), Golgota (2012) e Thomas Lange a Palermo (2012). Sue opere sono custodite nelle maggiori istituzioni museali europee.

Luigi Carboni (1957) è artista di raffinati codici figurativi, di australi astrazioni che impongono allo sguardo un impegno di disciplina. Numerose le ‘personali’ e le collettive, Carboni ha esposto da New York ad Amsterdam, da Hosaka a Venezia. Il suo lavoro è stato acquisito dalle più importanti istituzioni museali italiane.

Cosimo Casoni (1990) legge la tradizione figurativa – dal Pontormo a Silvestro Lega – ‘sporcandola’ con le evoluzioni dello skate. Ne nasce una pittura ‘nuova’, riconosciuta (Premio Arte Mondadori nel 2013, Premio Arte Laguna Arsenale nel 2014), che gli ha consentito, dopo diverse ‘collettive’, di realizzare alcune ‘personali’, già importanti, a Milano e a Firenze.