Bambini in fabbrica: i bocia di Einaudi e Gobetti
La mostra “Bambini in fabbrica: i bocia di Einaudi e Gobetti” racconta il lavoro minorile nelle fabbriche biellesi tra Otto e Novecento.
Comunicato stampa
Un cantiere di ricerca storica aperto nel 2014, che nell’ultimo anno si è arricchito grazie alla sinergia tra il DocBi Centro Studi Biellesi, già produttore della prima versione, e il Centro studi Piero Gobetti di Torino, la Biblioteca Civica di Biella e l’Associazione ex Asilo Ferrua di Camandona (BI), nonché alla collaborazione di enti diversi come l’Istituto Penale per Minorenni “Ferrante Aporti”.
Il progetto è realizzato grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito del Programma Polo del ‘900 e della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella.
Il tema dell’impiego di manodopera infantile o giovanissima negli opifici tessili del Biellese di un secolo fa, oltre a rappresentare un significativo campo d’indagine storiografico, antropologico e sociologico, risulta essere di evidente attualità, in un contesto odierno dove i diritti dell’infanzia sono ancora e troppo spesso messi ai margini anche nei paesi più sviluppati.
L’allestimento, dislocato tra il “Salotto ‘900” e la Biblioteca al primo piano, è strutturato su una timeline che traccia l’evoluzione del fenomeno nel Biellese a partire dalla fine del XVII secolo fino al Fascismo. Alla “linea del tempo” sono aggiunti alcuni focus specifici e, soprattutto, un approfondimento sul rapporto tra Luigi Einaudi, che “scoprì” il lavoro minorile biellese nel 1897, e Piero Gobetti che ne pubblicò gli studi ne “Le lotte del lavoro” nel 1924. Proprio al legame editoriale tra il futuro Presidente della Repubblica e il giovane antifascista è dedicata una sezione della mostra.
Accanto a quest’ultima, la bibliografia, incentrata sull’argomento dello sfruttamento dei bambini lavoratori, reperibile tra il Polo Bibliotecario Biellese e il Centro studi Piero Gobetti e un’ampia selezione degli articoli di giornale riservati dalla stampa locale biellese al “lavoro delle donne e dei fanciulli” tra il 1858 e gli anni Venti del Novecento, tra progressi legislativi e infortuni in fabbrica. Le vignette di Gabriele Bollassa completano l’allestimento rileggendo in chiave grafica la tematica dello sfruttamento collegata con quella dell’immigrazione.
Il percorso espositivo è la tappa conclusiva del progetto “Bocia. Diritti ai margini” promosso dal DocBi Centro Studi Biellesi in partenariato con la Città di Biella, il Centro Studio Piero Gobetti, l’Associazione Ex Asilo Clelia Ferrua e l’associazione Ars Teatrando.