Augustas Serapinas – Summer in Rudninkai

Informazioni Evento

Luogo
A PALAZZO GALLERY
Piazza Tebaldo Brusato 35, Brescia, Italia
Date
Dal al
Vernissage
08/10/2021

ore 18,30

Artisti
Augusta Serapinas
Generi
arte contemporanea, personale
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L’artista presenta un nuovo “corpus” di lavori di matrice architettonica derivanti dai “Vienkiemis”, edifici tradizionali di legno costruiti negli anni ‘20/’30 del Novecento nelle zone rurali e periferiche di Vilnius.

Comunicato stampa

APALAZZOGALLERY è lieta di annunciare la seconda mostra personale di Augustas Serapinas (Vilnius, Lituania, 1990) in galleria.

L’artista presenta un nuovo “corpus” di lavori di matrice architettonica derivanti dai “Vienkiemis”, edifici tradizionali di legno costruiti negli anni ‘20/’30 del Novecento nelle zone rurali e periferiche di Vilnius.

A partire dal 2004, anno in cui la Lituania è entrata a far parte dell'Unione Europea, il paese ha sperimentato un flusso continuo di emigrazione sia nei paesi dell'Europa occidentale che nei centri urbani alla ricerca di nuove opportunità economiche. Di conseguenza, molti Vienkiemis, che venivano utilizzati dalle comunità locali per vari usi – fossero questi depositi per attrezzature agricole o strutture residenziali – sono stati abbandonati e hanno naturalmente cominciato a deteriorarsi.

Minacciato da un totalizzante rischio di decomposizione e demolizione, Serapinas ha acquisito questi edifici abbandonati situati alla periferia di Vilnius. Prima di demolirli, l'artista ha fotografato il riflesso della finestra e ha collaborato con maestranze locali esperte nella colorazione del vetro per riprodurre le scene catturate dalle foto sui pannelli di vetro smontati. La vetrata di Serapinas è stata creata traducendo un gesto concettuale in un'operazione tecnica. Il vetro della finestra e le piante immortalate dalle fotografie, sono state rimosse da un edificio abbandonato e infornate insieme a pigmenti colorati fino a formare un amalgama di diverse tonalità, bolle d'aria e cenere. Così, le piante bruciate hanno lasciato una traccia di sé proprio nel momento stesso della loro scomparsa.

Questi oggetti ri-creati, frammenti di una tradizione edilizia storica, interrogano la natura e le conseguenze della “libera” circolazione delle persone e dei beni promessi dalla fedeltà economica e politica. Tramite l’analisi e la riflessione che l’artista ha intrapreso sui Vienkiemis, l’artista si interroga sulle tradizionali professioni ormai morenti e sull’obsolescenza di certi spazi. Esempio di una specifica tradizione materiale e intraprendenza creativa nata dalla necessità, lo spazio del Vienkiemis, un tempo funzionale ed ora decontestualizzato, apre alla possibilità di ripensare a come lo spazio imposta e determina i nostri corpi, gli incontri e la nostra coscienza.

Questo paradossale principio di conservazione attraverso la distruzione è correlato anche dal trasferimento in mostra di parti di una vecchia casa, di oltre 150 anni, originaria di Rūdninkai. Sebbene ormai distrutta e inutilizzabile, questa struttura viene portata negli spazi della galleria, e ricostruita per essere conservata in un ambiente estraneo, per un determinato tempo. La cornice della finestra in legno, il pannello di vetro e le erbacce si fondono insieme per diventare oggetti su una parete, che non sono solo testimonianze della serra e delle piante che la abitarono, ma anche della situazione sociale del loro luogo di origine. In tal modo, Augustas testimonia un conflitto tra Uomo e Natura, tra dominante e dominato, e attraverso un procedimento chimico, trasforma il vetro in un documento d'archivio, lasciando le tracce di una fase intermedia del suo lavoro.

APALAZZOGALLERY is delighted to announce the second solo show of Augustas Serapinas (Vilnius, Lithuania, 1990) in the gallery.

The artist presents a new ‘corpus’ of works of an architectural nature based on the vienkiemis: traditional wooden buildings erected in the 1920s–’30s in the rural and outlying areas of Vilnius.

Since 2004, when Lithuania joined the European Union, the country has experienced a continuous flow of emigration both to Western European countries and towards urban centres in search of new economic opportunities. As a result, many vienkiemis, previously used by local communities for various purposes – be it as storage for agricultural equipment or as dwellings – have been abandoned and have naturally begun to deteriorate.

Threatened by the general risk of decomposition and demolition, Serapinas captured these abandoned buildings located on the outskirts of Vilnius. Before they were demolished, the artist photographed the reflections in the windows and collaborated with local glass-colouring experts to reproduce the scenes captured in the photos on the dismantled glass panes. Serapinas’s stained glass was thus created by translating a conceptual gesture into a technical operation. The window glass and the plants captured in the photographs were removed from an abandoned building and baked together with coloured pigments to form an amalgam of various shades, air bubbles and ash. Thus, the burnt plants left a trace of themselves at the very moment of their disappearance.

These re-created objects, along with fragments of a historical building tradition, question the nature and consequences of the ‘free’ movement of people and goods promised by the economic and political diktats. Through the analysis and reflection that the artist undertakes on the vienkiemis, he ponders the traditional dying professions as well as the obsolescence of certain spaces. An example of a specific material tradition and creative enterprise arising out of necessity, the space of the vienkiemis – once functional and now decontextualised – opens up the possibility to rethink how space influences and determines our bodies, encounters and consciousness.

This paradoxical principle of preservation through destruction is also reflected in the transfer of parts of an old house, over 150 years old, from Rūdninkai to the exhibition. Although now destroyed and unusable, this structure is brought into the gallery venue and reconstructed in order to be preserved in an unfamiliar environment for a certain time.

The wooden window frame, the glass panel and the weeds merge together to become objects on a wall – not only evidence of the greenhouse and the plants that inhabited it but also of the social situation of their place of origin. In this way, Augustas testifies to a conflict between man and nature, between the dominant and the dominated, and through a chemical process, transforms the glass into an archive document, leaving traces of an intermediate phase of his work.

Augustas Serapinas (b.1990 in Vilnius, Lithuania) lives and works in Vilnius. He studied at the Vilnius Academy of Arts (Vilnius, LT). Exhibitions include 6th Moscow Biennale of Contemporary Art, Moscow, RU, 2015; How To Live Together, Kunsthalle Wien, Vienna, AT, 2017; Four Sheds, Fogo Islands Art, Newfoundland, Canada, 2017; Everything Was Forever, Until it Was No More, RIBOCA1, Riga Biennial of Contemporary Art, Riga, LV, 2018; Give Up The Ghost, Baltic Triennial 13, Vilnius, LT, 2018; Kunsthalle Bremen, Bremen, DE, 2018; May You Live in Interesting Times, curated by Ralph Rugoff, 58th Venice Biennale, Venezia, IT, 2019; RIBOCA2: Riga International Biennial of Contemporary Art curated by Rebecca Lamarche-Vadel, Riga, LV, 2020; Diana, CCA Tel Aviv, IL, 2021; Art Basel: Parcours, Basel, CH, 2021.