Aste 95 96 97

Informazioni Evento

Luogo
CASA D'ASTE WANNENES ART - PALAZZO DEL MELOGRANO
Piazza Campetto 2, Genova, Italia
Date
Dal al
Vernissage
29/11/2011
Generi
asta
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Le collezioni sono il filo conduttore delle aste di novembre e dicembre

Comunicato stampa

ASTA 95
DIPINTI ANTICHI
29 NOVEMBRE 2011
Genova, novembre 2011. Come tutte le ultime vendite Wannenes anche quella di Dipinti Antichi si
struttura attorno ad un asse portante, quello della provenienza da una o più collezioni private.
Tra queste ricordiamo i dipinti di una collezione italiana in Bruxelles, già protagonista dell’asta
antiquariato di metà novembre “Gusto e suggestioni di un Hotel Particulier”. Le tele sicuramente più
interessanti sono:
SCENE DI GENERE, sei oli su tela di Giovanni Michele Graneri (Torino,
1708–1762). Con materia vibrante, pennellate pennellate e
sorprendenti rapporti cromatici Granieri descrive paesaggi, figure
e nature morte dimostrando tutta la sua capacità d’interpretazione
dei diversi generi. Queste sei tele manifestano assai bene come il
Graneri sappia rinnovare la tradizione seicentesca dei bamboccianti rileggendone in chiave
personalissima gli esempi. Le sei tele saranno battute due a due in tre lotti distinti stimati ciascuno
15.000/20.000 euro
Altra costola dell’asta 95 è una collezione di importanti dipinti fiamminghi provenienti da una collezione
toscana della quale scegliamo di segnalare:
MADONNA CON BAMBINO IN UN PAESAGGIO, CON SCENE DELLA FUGA IN EGITTO, VASSOIO CON FRUTTA E
PAPPAGALLO, un olio su tavola di quercia del Master Whit the Parrot (attivo ad Anversa nel
primo terzo del Cinquecento), già Collezione Franz Freiherr von Coels von der Bruggen.
(stima 45.000/55.000 euro)
LA PISCINA PROBATICA di Artus Wolffort (Anversa 1581 – dopo il 1641), un pittore che ricoprì un ruolo di
rilievo nell'ambito dell'arte fiamminga durante l'età di Rubens e Van Dyck. I soggetti a lui congeniali
erano ispirati dalle sacre scritture, del nuovo e vecchio testamento, che offrivano l'opportunità di
comporre grandi scenari narrativi spesso di notevoli dimensioni come questo olio su tela. (stima
20.000/25.000 euro)
IL GIUDIZIO UNIVERSALE, olio su tavola, Ernst Roelofsz Maler (Kampen 1537 - ? 1558), monogrammato e
datato 1551. (stima 20.000/25.000 euro)
Il catalogo dei Dipinti Antichi di novembre, ultimo del dipartimento per il 2011, comprende anche diverse
belle opere di artisti italiani conosciuti in ambito internazionale molto spesso presenti in importanti
collezioni private e pubbliche, come:
RITRATTO DI CORTIGIANA di Bernardino Licinio (Venezia 1485–1550), un piccolo olio su tavola
proveniente dalla Collezione Frizzoni, prima Collezione Theodor M. Davis di Rhede Island -
Newport e già Metropolitan Museum of art di New York. (stima 10.000/12.000 euro)
Da collezioni private anche gli altri dipinti che evidenziamo in questo breve compendio del catalogo:
PAESAGGIO FANTASIOSO DELLA CAMPAGNA ROMANA CON PASTORI, FUGA IN EGITTO E LA
PIRAMIDE DI CAIO CESTIO, di Pieter Mulier detto Il Cavalier Tempesta (Haarlem 1637-
Milano 1701). Seppur conosciuto principalmente la produzione genovese e lombarda
lascia ottime opere del periodo romano come questo olio su tela in cui l’uso di
raffinate gamme cromatiche – preziose negli azzurri intensi del cielo – rievocano in
modo felice armonioso il paesaggio. La stessa gamma cromatica permette di collocare
il dipinto alla fine del Secolo, in concomitanza con le opere eseguite per la famiglia
Borromeo all’Isola Bella. (stima 30.000/40.000 euro)
PAESAGGIO CON FIGURE, di Pieter Mulier detto Il Cavalier Tempesta (Haarlem
1637-Milano 1701), un’opera di affascinante sensibilità paesistica, da attribuire
senza esitazioni al primo periodo italiano di Pieter Mulier, quando ancora sono
presenti nella sua arte stilemi di memoria nordica. A questo proposito è
interessante un confronto con la tela conservata nella Sala del Prussiano a
Palazzo Doria Panphilj al Corso (stima 15.000/18.000 euro)
CATTURA DI CRISTO, olio su tela di Nicolò Codazzi (Napoli, 1642-Genova 1693),
con intervento di Gian lorenzo Bertolotto (Genova, 1646 - 1720) per le figure.
Questo dipinto sarà incluso nel volume curato da Giancarlo Sestieri Il
Capriccio architettonico in Italia nel Seicento e Settecento di prossima
pubblicazione. La rilevanza dell'opera è dettata dall'ottima qualità pittorica e
dal valore documentario connesso l'attività di Nicolò Codazzi a Genova e
delle sue diverse collaborazioni con i pittori di figura., da Paolo Gerolamo
Piola per il loggiato a Palazzo Rosso, a Gregorio De Ferrari a Giovanni Lorenzo Bertolotto, collaborazione
che, per quanto si conosca, ha solo un altro esito: un'Ultima cena d'ubicazione sconosciuta pubblicata nel
1979 da Giuliana Biavati. (Stima € 18.000 - 20.000)
COMPIANTO, di Jacopo Negretti detto Palma il Giovane (Venezia 1544-1628), un
importante olio su tela di grandi dimensioni databile ai primi anni del XVII
secolo. Il soggetto è stato trattato più volte dall’artista veneziano sia in forma
pittorica , come testimonia il catalogo ragionato di Stefania Mason Rinaldi, sia in
diversi disegni tra i quali vale la pena ricordare quello conservato all’Art
Institute of Chicago. (stima 20.000/25.000 euro)
FUGA IN EGITTO, olio su tela di Luca Giordano (Napoli, 1634-1705). Questa tela
inedita è un piccolo gioiello che va ricondotto al periodo giovanile quando
riformula le proficue influenze dell’arte veneta, distillando una freschezza
cromatica e una vivacità espressiva di altissimo livello. Una datazione che prende
ancor più corpo per le chiare analogie di stile che si riscontrano ad esempio nelle
tele firmate e datate 1657 conservate presso la chiesa dell’Ascensione a Chiaia,
raffiguranti San Michele Arcangelo sconfigge gli angeli ribelli e Sant’Anna e la
Vergine. (stima 15.000/18.000 euro)
Suonatore di Liuto, olio su tela di Jan Harmensz van Bijlert (Utrecht, 1597/98 - 1671).
L'opera, archiviata presso il Rijksbureau voor Kunsthistorische Documentatie, può essere
datata verso la fine del secondo decennio del Seicento quando l'aria caravaggesca si
stempera in un lento ma progressivo schiarimento delle luminosità degli sfondi. Stima €
25.000 - 30.000
SAN SEBASTIANO, tempera su tavola attribuito a Marco Palmezzano (Forlì 1459-1539). Il martirio è inserito
in una scenografia architettonica, al centro della composizione sulla colonna cui è legato Sebastino è
posta, chiarissima anche se inconsueta, la scritta “MARCHUS - PALMEZANUS – PINSIT”. In merito alla
datazione, Anna Tambini e Vittorio Sgarbi pensano di riconoscere in quest'opera il momento giovanile
del Palmezzano, cioè ante 1493, anno in cui dipinse la Pala di Dozza. (Stima € 15.000 - 20.000 euro)
MADONNA COL BAMBINO, olio su tavola, Bartolomeo Veneto (attivo in Veneto e in
Lombardia 1502 - 1530). La tavola reca sul cartiglio un'iscrizione che può sciogliersi in:
BARTOLOMEUS VENETUS 1516 P, attribuzione che si deve a Giuliano Briganti , come
per altro la datazione ai primi anni del XVI Secolo. Nell’opera sono visibili le influenze
cremonesi desunte da Boccaccio Boccaccino, come alcune inflessioni nordiche che
rivelano la conoscenza di modelli Düreriani, mentre il bellissimo scorcio paesistico che
si apre sullo sfondo, attraverso la finestra, quasi quadro nel quadro è un omaggio
all'arte veneta. La collocazione cronologica trova un interessante punto di confronto
con la Madonna col Bambino firmata e datata 1505 conservata presso l'Accademia Carrara di Bergamo,
convalidata dall’ulteriore confronto con la Madonna Col Bambino già in Palazzo Donà delle Rose a
Venezia e già nella collezione E.D. Levinson a New York, conosciuta tramite una riproduzione fotografica
dell'archivio Zeri. (Stima € 25.000 - 30.000 euro)
LA SCIMMIA PITTRICE, olio su tela, Jean Alphonse Duplessy (Parigi, 1817 - ?), firmato e datato in basso a
sinistra 1872. Da emblema peccaminoso a goffo sembiante dell’artista, la scimmia è di volta in volta
soggetto simbolico o allegorico, da Durer a Brueghel il Vecchio, da Watteau, Chardin a Alexandre Gabriel
Decamps. Precedenti illustri per il dipinto che Duplessy esegue nel 1872, dove lo spunto di riflessione
sulla condizione umana assume una curiosa e attuale valenza, giocando sull'ambiguità androide del
manichino governato da un primate. Visione che a latere si collega alla scorata riflessione di Palacios sulla
cultura contemporanea, vittima talvolta di impulsi selvaggi, animali e dispettosi perpetuati da ambigue
figure logorate da un'ambizione mal riposta. Ma per tornare all'opera, lo studioso ne precisa l'aspetto
culturale, quello di un gusto collezionistico e d'arredo tipicamente ottocentesco e romantico, da
gabinetto di curiosità e anticaglie, sviluppata su modelli seicenteschi di gusto olandese, soprattutto per la
sorprendente qualità di mimesi degli oggetti e della luminosità rarefatta capace di evocare l'atmosfera
emotiva dell'ambiente. (Stima € 8.000 - 12.000 euro)
NATURA MORTA CON UVA, LIMONI E FUNGHI, olio su tela, Antonio Gianlisi (Ponte
dell'Olio, 1655 - Crema, 1713). Questa esuberante natura morta è attribuita
ad Antonio Gianlisi Senior, il cui catalogo è stato definito recentemente da
G. e U. Bocchi che hanno distinto la produzione rispetto a quella
generalmente assegnata a Gilardo da Lodi. La luce è la cifra stilistica
dell’opera, intensa quanto modulata da risalto alle forme e alle sfumate
tonalità di limoni e finghi, ma in modo particolare ai grappoli d'uva creando
un gioco di chiaroscuri con le cangianti cromie delle foglie di vite per un effetto è di straordinaria
ricchezza scenica (Stima € 10.000 - 12.000 euro).
NATURA MORTA CON CANE, CARNI, FRUTTA, MELONE E PASTA (firmato in basso a destra: Giacomo Nani f.) e
NATURA MORTA CON CARNI, VERDURE, FORMAGGIO E GATTO, due oli su tela di Giacomo Nani (Porto Ercole 1698-
Napoli 1755), pittore di nature morte dallo spiccato animo naturalistico. (Stima € 15.000 - 20.000)

ASTA 97
TAPPETI E TESSUTI ANTICHI
30 NOVEMBRE 2011
Genova, novembre 2011. Wannenes continua ad essere l’unica Casa d’Aste italiana ad avere due
appuntamenti all’anno dedicati solo ai tappeti e al tessile antico, un impegno che assume ancor più
valore se si pensa che il nostro Paese è il crocevia, per storia ma anche per attualità, del mercato europeo
ed è legame importante per quello mondiale.
Il secondo appuntamento annuale, il 30 novembre 2011, si compone di 144 lotti per un catalogo che
spazia dall’alta epoca fino agli inizi del XX secolo. La produzione rappresentata è prevalentemente di
manifattura orientale ma non mancano esempi europei di un ceto rilievo, come sono anche presenti
alcuni esemplari meno preziosi per epoca e rarità ma di grande impatto decorativo per la bellezza e
varietà di colori e disegni. Quello dell’asta 97 è un catalogo diversificato che richiamerà l’attenzione di un
vasto pubblico e di quell’ambito collezionistico di altissimo livello che sappiamo avere in Italia il suo
punto di riferimento.
Come le altre aste autunnali anche questa presenta un corpus proveniente da una
collezione privata, quella di un patrizio genovese, tra cui spicca il lotto 587:
• KASHAN MOHTASHEM, Persia Centrale, 1890 circa, cm 341 x 232 (stima 8-12.000 euro).
Con il termine Kashan Mohtashem, le cui origini sono ancora avvolte da un mistero
fascinoso, si indicano tutti i tappeti annodati tra il 1880 e il 1920 caratterizzati da una
qualità di esecuzione e di disegno eccellenti, catalogabili tra la miglior produzione
post-Safavidi di tutta la Persia. L’esemplare in asta, proveniente da una nobile famiglia
genovese, è da considerarsi senza ogni dubbio tra questi.

Un’attenzione particolare va ai lotti 547 e 562, apici della la
sezione molto interessante dedicata ai tappeti e alle tessiture
piatte dell'Anatolia centrale, in particolare dell'area delle
Cappadocia.
• ll primo (lotto 547), esposto a Palazzo Reale di Milano nella
mostra”Sovrani Tappeti” del 1999, è un tappeto a fondo giallo che
crea un forte impatto cromatico con i medaglioni derivati dal
motivo yun-chien di origine cinese (stima 18-22.000 euro).
• Il secondo (lotto 562) ha un impianto decorativo
particolarmente originale (stima 6-8.000 euro).
Tra i manufatti europei, infine, segnaliamo:
• Un Aubusson Luigi Filippo (lotto 551) che, oltre per la
particolare valenza estetica, è interessante per la sua storia più
recente. Il tappeto, come si vede nella foto scattata intorno al
1960, copriva il pavimento dell’ingresso di Palazzo Montoro Chigi
a Roma, dopo essere stato acquistato da Franco Finzi de Barbora
durante un viaggio a Parigi in compagnia dell’amico Luchino
Visconti.
Il tappeto è rimasto a Palazzo Montoro Chigi fino a poco tempo fa quanto è
entrato a far parte di una collezione privata romana (stima 6-9.000 euro).

ASTA 96
DIPINTI DEL XIX SECOLO
29 NOVEMBRE 2011
Genova, novembre 2011. Il dipartimento Dipinti del XIX secolo chiude il 2011 il prossimo 29 novembre
con una rigorosa selezione di opere di elevato livello artistico e storico, quadri inediti o assenti da molti
anni dal mercato antiquario, per soddisfare i desideri dei collezionisti più esigenti.
In catalogo due opere di Beppe Ciardi (Venezia, 1875 - Quinto di Treviso 1932).
DA ALBINO A AQUILEIA è una grande tela ad olio, firmata in basso a
destra, presentata nel 1914 all’Esposizione Internazionale d'Arte
della Città di Venezia (cartellino sul retro del dipinto) e,
particolarmente interessante almeno da un punto di vista
documentaristico, è l’immagine pubblicata da Giorgio
Nicodemi nel suo testo sul vedutista veneto, in cui la si nella casa
dell'artista nella sala del camino insieme ad altre bellissime opere
di sua proprietà. (Stima 55.000/65.000 euro.)
La seconda, CANALE DELLA GIUDECCA, che proviene da un’importante collezione
privata, è un dipinto di raffinata bellezza che, in un gioco di forti suggestioni
cromatiche accentante da luci argentee, ritrae uno dei luoghi più affascinanti della
città lagunare. E’ firmato in basso a destra e sul retro porta un cartellino con titolo
e n. 320. (Stima 8.000/10.000 euro).
Il catalogo dell’asta comprende dipinti di grande intensità soprattutto per quanto riguarda la scuola
napoletana, tra questi ricordiamo Francesco Saverio Torcia con una luminosa marina BARCHE DI PESCATORI
NEL GOLFO DI NAPOLI (Stima 8.000/10.000 euro), il pastello MARINA DI CASTRO di Giuseppe Casciaro (Stima
2.500/3.000 euro), poi Attilio Pratella con LA SPIAGGIA DI POSILLIPO CON PESCATORI, un bell’olio firmato in
basso a sinistra (Stima 9.000/12.000 euro), Consalvo Carelli e Pietro Scoppetta.
Dal mare partenopeo all’Isola dei tre mari, la Sicilia, una terra
dai forti contrasti che ha attratto molti pittori del XIX secolo
come Francesco Lojacono considerato il più importante
paesaggista siciliano dell'Ottocento. Nelle sue tele, la natura è
protagonista assoluta nei paesaggi assolati dall’ampio
orizzonte alle visioni ravvicinate delle rocce laviche, ai suoi
celeberrimi ulivi saraceni. Con abili pennellate trasporta nelle
sue tele la luce del sole come nell’olio in catalogo, VEDUTA SICILIANA, MARINA CON SCOGLIO (Stima
15.000/20.000 euro).
Poi Erminio Cremp con un’impetuosa MAREGGIATA SULLA SCOGLIERA tratteggiata in una sfavillante gamma
di blu, e ancora una bellissima VEDUTA DEL GOLFO DI PALERMO DA LEVANTE, interpretata da un talentuoso
pittore della Scuola di Posillipo.
In questo percorso d’acqua la laguna veneta con i delicati ACQUARELLI di Vittore Zanetti Zilla, poi la
toscana con LA LETTERA, un brillante ritratto dell'artista toscano Federico Andreotti, il Piemonte con
PAESAGGIO INNEVATO CON VIANDANTI un'opera di Luigi Crosio, pittore assai raro sul mercato come
l’emiliano Salvatore Marchesi del quale sarà battuto un realistico INTERNO DI MUSEO.
Da segnalare ancora una bellissima tela dell'artista pugliese Giuseppe De Nigris, L'ENCOMIO DELL'ALLIEVO,
intriso di poesia e velata malinconia e, per contrasto, GIOVINETTA SULLA SPIAGGIA, una luminosa tela ad olio
dell’umbro Alceste Campriani (Stima 4.000/6.000 euro).
Il catalogo dell’asta del 29 novembre si può dire che è un compendio delle scuole pittoriche italiane
lungo il filo conduttore delle bellezze del nostro Paese, le luci, i colori, quelle atmosfere che solo l’Italia sa
offrire e che spesso, solo gli italiani sanno intuire e raccontare.
Per contrasto il catalogo, con un buon numero di opere di artisti d’oltralpe, varca i patri confini per
rivolgersi anche al collezionismo internazionale. Questo capitolo non lo si poteva quindi aprire che con
La Ville Lumiere rappresentata con i suoi
romantici boulevard illuminati dal candore della
neve in due eccellenti opere di Eugene Galiene
Laloue (Stima 2.500/3.800 euro l’uno) e le due
tele con eleganti cavalieri ritratti con rigore
stilistico e superba maestria da Ernest
Meissonier (Stima 3.000/4.000 euro l’uno).
Per il mondo anglosassone in catalogo segnaliamo l’inglese Frank Patton con una delle sue delicate
interpretazioni del mondo animale, anatroccoli in uno stagno (Stima 3.88/4.200 euro).