Angelo Noce – controcielo

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO CIVICO DI CREMA E DEL CREMASCO
Piazzetta Winifred Terni de Gregorj, 5, Crema, Italia
Date
Dal al

martedì-venerdì ore 16-19 / sabato-domenica ore 10-12 e 16-19

Vernissage
02/12/2017

ore 17

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Angelo Noce
Generi
arte contemporanea, personale
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Occasione per conoscere la produzione recente di uno degli artisti più noti e prolifici del panorama locale, la mostra pone nuovamente al centro dei luoghi dedicati all’arte le sale Agello

Comunicato stampa

Inaugura il 2 dicembre alle 17 la mostra personale di Angelo Noce, controcielo - ORIZZONTIDIURNIORIZZONTINOTTURNI, nelle Sale Agello del Museo Civico di Crema e del Cremasco, in programma fino al 17 dicembre 2017.

Occasione per conoscere la produzione recente di uno degli artisti più noti e prolifici del nostro panorama, la mostra pone nuovamente al centro dei luoghi dedicati all’arte le sale Agello.

Orgogliosa di presentare questa mostra personale di Noce, sottolinea l’Assessore alla Cultura Emanuela Nichetti: “l’Assessorato alla Cultura prosegue nel solco della promozione delle mostre di arte contemporanea, valorizzando il percorso di autori importanti, e affiancando esposizioni di artisti consolidati a percorsi nell’arte emergente”.

La mostra è presentata attraverso le parole dello stesso autore, Angelo Noce “L’esposizione raccoglie le opere degli ultimi tre anni facenti parte della nuova poetica OrizzontidiurniOrizzontinotturni.
La linea orizzontale della valle di nascita, la Valpadana, ha tracciato una sua continuità con quella azzurra del mare ligure, nella significativa e emblematica esperienza d’infanzia.
Gli elementi naturali sono penetrati dentro di me in senso orizzontale prima nella contemplazione e in seguito anche e non solo nella drammaticità decadente dell’insediamento umano.
Confini fra eterna bellezza e sconfinato degrado
L’uso della materia-colore ha da moltissimi anni costituito il corpo delle mie opere, la loro immagine. In questo senso, esiste una continuità o meno negli esiti linguistici e formali.
Le strutture attuali fatte da segni densamente orizzontali appaiono qua e là nell’opera come ferite, lacerazioni, evaporazioni come liquide e nebbiose in forma astratta o vere e proprie concrezioni di materia-colore strutturate fra ordito e trama o orizzontale e verticale.
Non esiste esplicitamente un intento simbolico; tuttavia, una parte inquieta dell’esistenza attuale soggettiva e collettiva s’è data.
L’opera degli orizzonti Controcielo del manifesto solo in seguito mi hanno rivelato la nascita del suo senso.
Avete mai visto una camicia inzuppata e contaminata dal mare finita in una risacca? Di chi era, a chi apparteneva, da dove e come era giunta fino a contattare i nostri occhi? Oppure, non vi siete imbattuti nelle anse delle foci del Po dominate da sacchetti e bottiglie di plastica galleggianti?
La nostra orizzontalità, nel riconoscere il singolo e il comune orizzonte, ci parla anche dell’essenza dell’essere, nel concorso d’insieme di luce e ombra, richiamo verticale donato.”