Roma dedica una grande mostra allo scrittore Andrea Camilleri

Ospitato a Palazzo Firenze, il progetto intende scoprire la figura dello scrittore siciliano andando oltre il suo ruolo di “inventore” del celebre Commissario Montalbano con un percorso che riunisce documenti, fotografie, lettere ed edizioni rare

Tra Via del Corso e Via della Scrofa a Roma si trova Palazzo Firenze, una cinquecentesca residenza romana appartenuta, tra gli altri, alla famiglia Medici. Era il 1516 quando Jacopo Cardelli, segretario di papa Leone X, acquistò un grande appezzamento di terra nel Rione Campo Marzio per costruire un palazzo capace di accogliere la numerosa famiglia (che contava dieci figli). Con la sua morte, nel 1547, il palazzo passò al cardinale Ridolfo Pio da Carpi. Successivamente, con il Giubileo del 1550, papa Paolo III Farnese deciso di avviare un piano di rinnovamento del rione, includendo anche Palazzo Firenze i cui lavori di ristrutturazione portano la firma dell’architetto fiorentino Bartolomeo Ammannati. Nel 1561, il Palazzo Firenze divenne invece la residenza romana di Cosimo I de’ Medici, Granduca di Toscana, che venne ristrutturato da Baldovino del Monte (probabilmente su progetto del Vignola), che realizzò il colonnato del cortile. Dal 1926, è la sede della Società Dante Alighieri, fondata nel 1889 da un gruppo di intellettuali guidati da Giosuè Carducci per “tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiana (…)”. Così, in questo spazio dedito alla valorizzazione della letteratura e degli autori italiani prende forma Scene, voci, accenti, scritture: il teatro infinito di Andrea Camilleri, la mostra che celebra i cento anni dalla nascita dello scrittore siciliano. Curata da Giulio Ferroni, la mostra intende approfondire la figura dell’intellettuale originario di Porto Empedocle, andando oltre il suo ruolo di “inventore” del celebre Commissario Montalbano.

La mostra di Andrea Camilleri a Palazzo Firenze a Roma

La mostra di Palazzo Firenze percorre e svela l’impegno culturale e artistico condotto da Camilleri in tutta la sua vita: quello dell’autore, dalla sua formazione giovanile alla consacrazione internazionale, attraversando il suo intenso impegno per il teatro, la radio, la televisione, la narrativa e l’arte visiva dalla metà del Novecento, per approdare ai primi operosi stralci del nuovo millennio.

Andrea Camilleri nel giardino della sua casa in Toscana (Ph. Mariolina Camilleri
Andrea Camilleri nel giardino della sua casa in Toscana. Photo Mariolina Camilleri

Andrea Camilleri in mostra a Roma: il percorso espositivo

Articolato tra bacheche con materiali originali (manoscritti, lettere, fotografie, locandine, pubblicazioni, oggetti personali), contenuti multimediali (interviste, brani video e audio, repertorio RAI e altro), pannelli testuali e gigantografie, il percorso espositivo evidenzierà il legame di Camilleri con i grandi temi della cultura italiana contemporanea: la lingua, la memoria, l’impegno civile, l’umorismo e l’immaginazione, con particolare attenzione al rilievo della voce e dell’accento, alla vitalità della loro “messa in scena” in tutta l’opera e nell’esperienza dello scrittore.

L’interesse di Andrea Camilleri per l’arte in mostra a Roma

La dimensione visiva è centrale nell’ultima sezione: i volumetti di Camilleri su Caravaggio, Guttuso e Renoir rivelano il suo interesse per l’arte.
Il percorso espositivo si chiude con gli anni della definitiva affermazione di sé nel mondo culturale, e con la rievocazione del monologo Conversazione su Tiresia, da lui stesso recitato nel 2018 nel Teatro Greco di Siracusa, un anno prima della sua scomparsa. In questa occasione, l’autore ha suggellato la trasformazione della sua voce e del suo pensiero, sempre lucidi e critici, nel simbolo stesso di una vitalità rimasta creativa e brillante fino alla fine.

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