Una questione di colori. Il libro di Cruschiform

Lo studio creativo francese Cruschiform regala una nuova veste alla tassonomia dei colori. Il risultato è finito in un libro che spopola e che si è aggiudicato la Pépite al Salone del Libro di Montreuil e il prix Sorcières, oltre a essere candidato al Bologna Ragazzi Award.

Fra scienza, poesia, arti visive, filosofia e industria, la questione cromatica è da secoli foriera di accesi dibattiti. Come quello che vide Goethe indossare i panni del polemista e, nel secondo volume della Teoria dei colori (1810), contestare l’Ottica (1704) di Newton. I colori nascono dalla luce, come sostiene quest’ultimo, oppure è l’opposto? Ma soprattutto: è la solita, noiosa diatriba fra scienza e umanismo? Sì e no: il testo di Goethe è – o vuol essere – di carattere scientifico. Intanto il problema permane: stiamo dalla parte dell’oggetto o da quella del soggetto? Il mondo è lì e noi ci limitiamo a percepirlo, oppure siamo noi a renderlo tale con la nostra esperienza?
Discutendo di massimi sistemi, la diatriba cromatica si riduce a mero pretesto. Un po’ come per l’attentato di Sarajevo: la Prima Guerra Mondiale sarebbe scoppiata anche senza le pistolettate di Gavrilo Princip contro arciduca e consorte. Però c’è pretesto e pretesto, e quello coloristico è un gran bel pretesto, come dimostrano le Osservazioni sui colori (1950-51) di Wittgenstein: qui le cromie sono un banco di prova per saggiare e testare teorie e ipotesi – innanzitutto le proprie. Curiosità: alcune di queste Osservazioni sono state scritte a Cambridge, nel medesimo ateneo frequentato da Newton.

Cruschiform – Colorama. Il mio campionario cromatico (L’ippocampo, Milano 2017)

Cruschiform – Colorama. Il mio campionario cromatico (L’ippocampo, Milano 2017)

NON SOLO NUMERI

Nel 1962, fine dei giochi: dal New Jersey arriva il signor Pantone, che in realtà è il nome di un’azienda. La scienza si applica all’industria, et voilà, ognuno dei 1.144 colori ha la sua sigla. In un attimo diventa lo standard nel mondo dell’industria, della chimica, del design. Partita chiusa? Niente affatto. A parte le polemiche scientifiche che accompagnano questa tassonomia, il lato soggettivo è vivo e vegeto. E trova una voce poetica in un libro delizioso edito da Gallimard e subito tradotto da L’ippocampo: Colorama di Cruschiform, studio creativo francese fondato da Marie-Laure Cruschi. Sono 133… pantoni, d’accordo, ma non “descritti” da algide sequenze alfanumeriche, bensì da nomi che vanno dal Bianco neve al Chiaro di Luna. Ognuno ha a propria disposizione due pagine: da un lato, un’illustrazione e un breve testo; dall’altro, il colore in tutta la sua solitaria maestà. Chicca finale: l’Indice tematico che rimescola le cromie, classificandole in categorie come “Dolci delizie” e “Vestiti tradizionali”.

Marco Enrico Giacomelli

Cruschiform – Colorama. Il mio campionario cromatico
L’ippocampo, Milano 2017
Pagg. 280, € 19,90
www.ippocampoedizioni.it

Articolo pubblicato su Grandi Mostre #7

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Marco Enrico Giacomelli

Marco Enrico Giacomelli

Giornalista professionista e dottore di ricerca in Estetica, ha studiato filosofia alle Università di Torino, Paris 8 e Bologna. Ha collaborato all’"Abécédaire de Michel Foucault" (Mons-Paris 2004) e all’"Abécédaire de Jacques Derrida" (Mons-Paris 2007). Tra le sue pubblicazioni: "Ascendances et…

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