L’omicida e il segregato. Un romanzo nel sistema dell’arte

Esordio narrativo per il bolognese Tommaso G.M. Nicolao. Obiettivo del romanzo non è fare sociologia dell’artworld sotto mentite spoglie: il plot è ben studiato, i personaggi hanno una loro tridimensionalità e le descrizioni non si piegano alla stereotipia tanto spesso incontrata in opere prime. Ed è un perfetto "stralcio di prova".

È nato a Bologna nel 1976, Tommaso G.M. Nicolao, poi però ha studiato a Venezia arte e design, si è trasferito a New York e infine – almeno per ora – è approdato a Parigi. Senza titolo (inchiostro su carta 11,5×19,5 cm) (Robin, pagg. 274, € 14) è il suo esordio nella narrativa che si svolge, dunque non a caso, proprio fra queste tre città.
Senza titolo è un thriller pienamente e consapevolmente calato nel mondo dell’arte contemporanea e dei suoi intrighi o intrallazzi. Nella maggior parte dei casi, luoghi e persone hanno nomi e cognomi, in altri è evidente che siano frutto della fantasia dell’autore, e in una terza categoria rientrano coloro che, per motivi talora oscuri (forse alcuni piccoli indovinelli piazzati qui e là per solleticare l’ego del lettore?), vedono il loro nome cambiato, ma in cambio di descrizioni particolareggiate. Ad esempio, come non riconoscere Terry Richardson in queste righe? “Prima ancora di salutarli li bombarda di scatti con una macchinetta fotografica da quattro soldi. Ha un paio di baffoni da tagliagole irlandese e le basette lunghissime. Porta una canottiera attillata bianca, sfoggiando tatuaggi di tutti i tipi sugli avambracci muscolosi”.
Fortunatamente, l’obiettivo del romanzo non è fare sociologia dell’artworld sotto mentite spoglie: il plot è ben studiato, i personaggi hanno una loro tridimensionalità e le descrizioni non si piegano alla stereotipia tanto spesso incontrata in opere prime, per di più così caratterizzate nel tema e nell’ambiente.

Yvon Lambert

Yvon Lambert

Protagonista del turbinio di avvenimenti non è un artista, come capita nella stragrande maggioranza dei casi quando si affronta narrativamente questo mondo, bensì un gallerista, Frank Croce. Il suo “spazio” è a Parigi, nel Marais, proprio dove impazza Yvon Lambert, ma anche lui si difende bene. Anzi, le sue quotazioni stanno salendo rapidamente, grazie a un giovane artista della sua scuderia che pare assai dotato. L’azione passa però rapidamente a Venezia, dove Frank si reca per i giorni del vernissage della Biennale. Ed è lì che viene raggiunto dalla telefonata di un collezionista, uno di quelli a cui non si può dire di no, che lo invita fermamente a mollare il bicchiere del drink e a prendere un aereo per New York.
Tutto il resto è spoiler (ma alla fine del romanzo capirete il titolo di questo articolo).

Marco Enrico Giacomelli

Tommaso G.M. Nicolao – Senza titolo (inchiostro su carta 11,5×19,5 cm)
Robin, Roma 2013
Pagg. 274, € 14
ISBN 9788867402533
http://www.robinedizioni.it/

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #17

Abbonati ad Artribune Magazine
Acquista la tua inserzione sul prossimo Artribune

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Marco Enrico Giacomelli

Marco Enrico Giacomelli

Giornalista professionista e dottore di ricerca in Estetica, ha studiato filosofia alle Università di Torino, Paris 8 e Bologna. Ha collaborato all’"Abécédaire de Michel Foucault" (Mons-Paris 2004) e all’"Abécédaire de Jacques Derrida" (Mons-Paris 2007). Tra le sue pubblicazioni: "Ascendances et…

Scopri di più