La raccolta fondi per realizzare il portale dedicato all’opera di Sergio Staino

La famiglia Staino ha avviato una raccolta fondi per poter aprire una pagina virtuale di libera consultazione. L'obiettivo? Catalogare e presentare tutto il ricchissimo patrimonio di disegni, vignette e illustrazioni dell’artista toscano, recentemente scomparso

Sergio Staino era un intellettuale libero, che sapeva mescolare con una verve tutta sua la vita personale con la grande storia. Non era insolito vedere rappresentati nelle sue vignette i dubbi – allo stesso tempo ingenui e profondissimi – dei figli Ilaria e Michele mentre lui si raffigurava assorto al tavolo da disegno, con un aspetto notoriamente simile al grande semiologo Umberto Eco. La politica nazionale e internazionale, le tensioni geopolitiche, le lotte sindacali e l’altalenante andamento economico venivano adattate sempre al contesto più familiare, intimo, immediato. Era questo che rendeva la lettura di Staino così gradevole e immediata. Era letteralmente il “fumettista di famiglia” per molti affezionati lettori. Le strisce e le vignette sul mitico Bobo si declineranno nei prossimi decenni come distillati della storia d’Italia, in modo non dissimile da quel che accade alle incisioni di Honoré Daumier e Paul Gavarni. La satira a vignette di Staino si colloca in questa grande tradizione. 

L’archivio digitale sull’opera di Sergio Staino

Accogliamo pertanto con grande entusiasmo l’iniziativa di Ilaria Staino, figlia di Sergio, di aprire alla consultazione virtuale un archivio in cui si possano esplorare moltissime delle vignette e delle strisce umoristiche pubblicate dall’artista nel corso della sua carriera. L’impegno è notevole, vista la mole documentaria da catalogare e suddividere, ma l’obiettivo è ambizioso: nessuno come Staino ha infatti saputo interpretare in maniera così globale l’intero congiunto delle tensioni latenti del nostro Paese. Non sarebbe certo esagerato definire una tale collezione, un tale archivio, un “museo virtuale della storia d’Italia” relativo all’ultimo mezzo secolo. Si parla di un archivio di tutto riguardo, con ben 20mila opere in totale.

Un ritratto di Sergio Staino
Un ritratto di Sergio Staino

La racconta fondi per la realizzazione dell’archivio digitale sull’opera di Sergio Staino

Per riuscire nell’intento, Ilaria Staino ha lanciato una raccolta fondi, necessaria a coprire le spese di realizzazione dell’archivio virtuale libero e gratuito, per un totale di circa 75mila euro. La foto scelta per la pagina online dedicata al fundraising è commovente, e dice tanto di Sergio e del suo mondo caratterizzato dall’impegno politico e dal contesto familiare, quotidiano: si vede un giovane Sergio al tavolo da disegno, intento a disegnare con a fianco la piccola Ilaria che lo abbraccia affettuosamente. 

La racconta fondi per la realizzazione dell’archivio di Sergio Staino. Le parole di Ilaria Staino

Non possiamo che fare nostra la richiesta della pagina di raccolta fondi, che è ormai prossima al raggiungimento dell’obiettivo: “Ciao a tutti, sono Ilaria Staino, la figlia di Sergio. Insieme a mia madre, Bruna, mio fratello Michele, gli amici e tutti gli affetti di Sergio abbiamo deciso di lanciare una raccolta fondi per poter realizzare insieme il suo sogno: dare vita a un portale, completamente libero e accessibile a tutti, che raccolga il suo lavoro, che, come pochi altri, racconta mezzo secolo di storia d’Italia. Perché venga salvaguardato, perché non vada perso, perché tutti ci possano navigare. Era il 2019 quando mio padre mi ha chiesto per la prima volta di occuparmi di questo archivio: aveva paura di andarsene lasciando tutto quello che aveva disegnato, immaginato, costruito e sognato senza un contenitore. Oggi vogliamo – e dobbiamo – portare avanti questo progetto. Nostro padre è stato uomo generoso e buono, i suoi disegni sono dappertutto, sparpagliati in ogni angolo del globo, regalati a chiunque gliene chiedesse uno, impressi sulle tovagliette, piatti, tovaglioli di innumerevoli ristoranti e trattorie di tutta Italia. Qualsiasi superficie per lui era una possibile tela sulla quale esprimersi”. Chiunque abbia mai sorriso leggendo gli acidi commenti di Bobo; chiunque abbia mai riflettuto sulle pagine di Emme, il “periodico di filosofia da ridere e politica da piangere”; chiunque abbia mai scoperto la sua personalità dalle pagine di Linus, ha ora l’occasione di partecipare a una meritoria operazione di conservazione della comune memoria artistica e culturale.

Thomas Villa

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