Boom economico e pubblicità. A Treviso

Museo Nazionale Collezione Salce, Treviso ‒ fino al 17 marzo 2019. L’epoca del boom economico descritta attraverso i manifesti pubblicitari conservati dalla collezione Salce.

L’ultima mostra del ciclo Illustri persuasioni alla Collezione Salce di Treviso ha una natura esplosiva, di incontenibile gioia. Riflesso evidente dell’entusiasmo che “invase” l’Europa alla fine del secondo conflitto mondiale.
I manifesti in mostra sono “esuberanti, effervescenti, frizzanti, anticipatori dello spirito e dello stile pop che dall’altra parte dell’Oceano si andrà via via affermando”, assicura Marta Mazza, curatrice della mostra e direttrice della Collezione Salce; il primo e unico Museo Nazionale della Cartellonistica in Italia.
Si tratta di una vera ‘”perla”, sia per il valore intrinseco, determinato dalla quantità, qualità e trasversalità degli ambiti di interesse di cui i manifesti ‒ raccolti da Nando Salce e dalla moglie Regina Gregorj nel corso di tutta la vita ‒ sono portatori, sia per il grande valore aggiunto che è invece frutto di un lavoro decennale condotto con cura e attenzione da un pool di istituzioni ed enti pubblici e privati che hanno saputo e voluto “conservare”, in termini di catalogazione, digitalizzazione, restauro e condizionamento davvero esemplari, i manifesti dell’intera collezione, rendendoli, finalmente, fruibili a tutti.
Un’operazione a 360° se si aggiunge, a quanto appena ricordato, anche l’ottimale restauro della Chiesa di San Gaetano (un tempo appartenuto all’ordine dei Cavalieri Templari) e dell’annesso corpo di fabbrica, che della collezione costituiscono gli ambienti espositivi; unitamente a quello ancora in corso dell’imponente Chiesa di Santa Margherita (sede originaria degli affreschi del famoso Ciclo di Sant’Orsola eseguito da Tomaso da Modena), dove attualmente è conservata fisicamente la collezione e dove è prevista la realizzazione di sale dedicate a studio, riunioni, convegni, laboratori, biblioteca, e altro ancora.

Armando Testa, 1955-60 ca.

Armando Testa, 1955-60 ca.

VERSO IL BOOM

Ma torniamo alla mostra in corso: le nuove strategie di mercato messe in atto nel secondo dopoguerra, hanno un grande impatto sulle scelte comunicative imprenditoriali, e mentre i confini della committenza si ampliano, accanto ai nomi di affermati designer italiani, quali Armando Testa, Erberto Carboni, Jeanne e Franco Grignani, troviamo artisti di calibro internazionale, come Michael Engelmann e Bob Noorda.
Molto interessante, e in linea con i dettami istituzionali, la presenza dell’illustratore e pittore contemporaneo Riccardo Guasco con Punt e a capo. Manifesti Sostenibili 100% Bio, quasi una mostra nella mostra, un confronto con i grandi del passato, una sorta di rilettura in chiave ecologica.
Verso il Boom è una mostra molto coinvolgente, in grado di far riaffiorare i ricordi e di creare insoliti cortocircuiti emotivi. Non si può che rimanere colpiti dai colori fluorescenti e dal packaging tridimensionale del prodotto, rapiti dal sorriso smagliante delle attrici emergenti o già hollywoodiane che ammiccano all’America e al sogno consumistico, e forse chissà! Anche al desiderio di felicità.
Un’indagine accurata sui diversi aspetti storico-critici la si trova nei preziosi contributi, tra cui quelli illuminanti di Marta Mazza e Alberto Cibin, raccolti nel catalogo che accompagna la mostra.

Adriana Scalise

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Adriana Scalise

Adriana Scalise

Adriana Scalise lavora presso l'Archivio della Biennale di Venezia, laureata in Lingue Orientali (Arabo) e in Conservazione dei Beni Culturali (Storia dell'Arte) da oltre dieci anni nutre interesse nei confronti della Fotografia nelle sue varie declinazioni (storia, estetica e pratica…

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