L’ultima mostra del ciclo Illustri persuasioni alla Collezione Salce di Treviso ha una natura esplosiva, di incontenibile gioia. Riflesso evidente dell’entusiasmo che “invase” l’Europa alla fine del secondo conflitto mondiale.
I manifesti in mostra sono “esuberanti, effervescenti, frizzanti, anticipatori dello spirito e dello stile pop che dall’altra parte dell’Oceano si andrà via via affermando”, assicura Marta Mazza, curatrice della mostra e direttrice della Collezione Salce; il primo e unico Museo Nazionale della Cartellonistica in Italia.
Si tratta di una vera ‘”perla”, sia per il valore intrinseco, determinato dalla quantità, qualità e trasversalità degli ambiti di interesse di cui i manifesti ‒ raccolti da Nando Salce e dalla moglie Regina Gregorj nel corso di tutta la vita ‒ sono portatori, sia per il grande valore aggiunto che è invece frutto di un lavoro decennale condotto con cura e attenzione da un pool di istituzioni ed enti pubblici e privati che hanno saputo e voluto “conservare”, in termini di catalogazione, digitalizzazione, restauro e condizionamento davvero esemplari, i manifesti dell’intera collezione, rendendoli, finalmente, fruibili a tutti.
Un’operazione a 360° se si aggiunge, a quanto appena ricordato, anche l’ottimale restauro della Chiesa di San Gaetano (un tempo appartenuto all’ordine dei Cavalieri Templari) e dell’annesso corpo di fabbrica, che della collezione costituiscono gli ambienti espositivi; unitamente a quello ancora in corso dell’imponente Chiesa di Santa Margherita (sede originaria degli affreschi del famoso Ciclo di Sant’Orsola eseguito da Tomaso da Modena), dove attualmente è conservata fisicamente la collezione e dove è prevista la realizzazione di sale dedicate a studio, riunioni, convegni, laboratori, biblioteca, e altro ancora.

VERSO IL BOOM
Ma torniamo alla mostra in corso: le nuove strategie di mercato messe in atto nel secondo dopoguerra, hanno un grande impatto sulle scelte comunicative imprenditoriali, e mentre i confini della committenza si ampliano, accanto ai nomi di affermati designer italiani, quali Armando Testa, Erberto Carboni, Jeanne e Franco Grignani, troviamo artisti di calibro internazionale, come Michael Engelmann e Bob Noorda.
Molto interessante, e in linea con i dettami istituzionali, la presenza dell’illustratore e pittore contemporaneo Riccardo Guasco con Punt e a capo. Manifesti Sostenibili 100% Bio, quasi una mostra nella mostra, un confronto con i grandi del passato, una sorta di rilettura in chiave ecologica.
Verso il Boom è una mostra molto coinvolgente, in grado di far riaffiorare i ricordi e di creare insoliti cortocircuiti emotivi. Non si può che rimanere colpiti dai colori fluorescenti e dal packaging tridimensionale del prodotto, rapiti dal sorriso smagliante delle attrici emergenti o già hollywoodiane che ammiccano all’America e al sogno consumistico, e forse chissà! Anche al desiderio di felicità.
Un’indagine accurata sui diversi aspetti storico-critici la si trova nei preziosi contributi, tra cui quelli illuminanti di Marta Mazza e Alberto Cibin, raccolti nel catalogo che accompagna la mostra.
‒ Adriana Scalise