
Dal bestiario immaginifico di Zuffi al ritratto “totale” di Mendini firmato Casciani; dalla radiografia della copianificazione paesaggistica italiana al taccuino critico di De Luca che riordina un secolo di fotografia; dall’invito di Sophie K. Rosa a pensare l’intimità come progetto collettivo passando al laboratorio senza etichette di Man Ray fino al volume dedicato alla nuova opera di Federico Gori. Forme di luce: sette uscite diverse, un filo comune. Spostare lo sguardo, per leggere immagini, territori e relazioni con un grado in più di precisione e curiosità.
Dario Moalli
L’atlante di zoologia di Zuffi
Non un bestiario illustrato, ma un atlante di zoologia immaginifica: con oltre 80 capolavori, Stefano Zuffi attraversa secoli e stili per mostrare come aquile, leoni, rane e pavoni abbiano dato forma – simbolica e poetica – al nostro modo di stare al mondo. Il percorso va da Giotto a Leonardo, da Dürer a Tiepolo, da Rubens e Goya fino a Picasso e Ligabue, innestando sulla storia dell’arte citazioni di Ovidio, Dante, Esopo, Shakespeare: la pittura dialoga con mito e letteratura, e gli animali diventano racconto morale, teologico, politico. Il pregio del volume sta nella chiarezza con cui intreccia iconografia cristiana e bestiari medievali a curiosità “da gabinetto delle meraviglie”: la giraffa dei Medici, il rinoceronte di Dürer, l’elefante Annone di Leone X. Zuffi calibra rigore e divulgazione, evitando l’elenco erudito: ogni immagine è una piccola scena madre dove natura e cultura si rispecchiano.

Stefano Zuffi – Animali dipinti
24 Ore Cultura, 2025
pag. 208, € 49
ISBN 9788866489238
Alessandro Mendini: un libro lo racconta
Più che una monografia, un racconto a più strati: Stefano Casciani ripercorre la vicenda di Alessandro Mendini come si attraversa una città di segni—architettura, oggetti, scrittura, critica—senza separarne i quartieri. Dal debutto nei primi ’60 alla stagione finale, affiora il profilo di un autore “totale” che ha rifondato il design italiano con un linguaggio provocatorio e insieme affettuoso verso l’oggetto, trasformandolo in dispositivo di immaginario.
Il volume è pregiato anche come oggetto: fotografie, immagini e schizzi dagli archivi di famiglia illuminano il laboratorio privato dietro icone pubbliche. Casciani intreccia le tappe professionali (la direzione-rinascita di Casabella e Domus, le identità per Alessi e Swatch) con le trasformazioni della società europea, mostrando come l’opera di Mendini superi i confini disciplinari per farsi progetto culturale. Ne esce un Mendini intero: architetto e critico, designer e poeta, capace di edifici “anomali” e prodotti-pop che allargano il campo del possibile.

Stefano Casciani – Mendini
Rizzoli, 2025
pag. 300, € 100
ISBN 9788891842435
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Un manuale moderno sul paesaggio
Più che un manuale, un’istantanea ad alta definizione della copianificazione paesaggistica vent’anni dopo il Codice: dati, mappe e interviste per capire perché, a oggi, solo sei Piani paesaggistici siano stati approvati e con quali esiti. Il volume nasce da una ricerca della Scuola nazionale del patrimonio, culminata nel seminario del 27 giugno 2024 alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, e combina un geodatabase ArcGIS con una campagna di interviste strutturate a Regioni e uffici periferici del MiC: da qui la fotografia nitida di fattori abilitanti e criticità ricorrenti (scarsità di personale e competenze tecniche, bassa digitalizzazione, discontinuità amministrativa).
Chi lavora tra pianificazione, tutela e cultura visuale del territorio troverà strumenti operativi (cronologie, tavoli tecnici, indici normativi), ma anche una direzione di marcia: linee guida nazionali più chiare, semplificazioni procedurali, coordinamento sui temi emergenti (FER, consumo di suolo) e una definizione omogenea di ambiti di paesaggio e beni ex artt. 136 e 142. Libro “di servizio” e insieme posizionamento politico-culturale, utile a amministratori, curatori, progettisti: per spostare la tutela dal lessico delle buone intenzioni a quello delle politiche attive, con metriche verificabili e architetture dati condivise.

La pianificazione e la tutela del paesaggio Processi, criticità e fattori abilitanti a cura della Scuola nazionale del Patrimonio e delle attività culturali
pag. 109
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La fotografia secondo Michele De Luca
Più che un’antologia, un “manuale narrato”: in questi appunti Michele De Luca attraversa oltre un secolo di fotografia intrecciando ritratti d’autore e microstorie di sguardi. Dai pionieri del fotogiornalismo (Erich Salomon) alla classicità di Weston e Adams, fino all’energia urbana di Klein; sul versante italiano scorrono Cavalli e Monti, Giacomelli, Patellani e Sellerio, il capitolo pop dei paparazzi, e poi Vaccari, Jodice, fino al giovane Campigotto. Un atlante verbale che non si limita a elencare nomi: rimette a fuoco genealogie, generi, lessici.
La forza del libro è nel passo critico: De Luca “racconta a parole” le immagini, ma con attenzione filologica e gusto per il contesto, quello che spesso manca a chi conosce la fotografia per frammenti. Ne esce una mappa accessibile e precisa insieme, utile tanto a chi studia quanto a chi vuole orientarsi tra icone e dimenticati senza cadere nei luoghi comuni.

Michele De Luca – Nuovi appunti di fotografia (2011-2025)
Hammerle Editori, 2025
pag. 240, € 15
ISBN 9791282204002
Capitalismo, affetti e femminismo
Non un manuale di self-help, ma un contro-manuale. Rosa parte da una constatazione semplice e feroce: il capitalismo ha colonizzato anche le parole dell’affetto — “connessioni” come networking, coppia come unica risposta ai bisogni emotivi, “cura di sé” come prodotto. Da una prospettiva femminista, decoloniale e queer, propone di spostare l’asse: l’intimità non come percorso individuale, ma come progetto collettivo, capace di restituirci potere quando isolamento e stanchezza diventano regime.
Il libro lavora “alla radice” (radicale nel senso politico): immaginazione e abolizionismo come strumenti per ripensare famiglia, amicizia, desiderio e responsabilità. Niente slogan, piuttosto un tessuto di esempi e riflessioni che mostrano come cohesion, cura e comunità possano diventare infrastrutture dell’agire politico quotidiano — dal modo in cui ci sosteniamo economicamente alla condivisione del tempo, dalle reti di mutuo aiuto alla capacità di dissentire senza espellere.

Sophie K. Rosa – Intimità radicale. Contro il mito della felicità individuale
effequ, 2025
pag. 296, € 19
ISBN 9791281639522
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Man Ray il proteiforme in un libro
Più che una monografia, un laboratorio portatile. Il volume restituisce Man Ray nella sua natura proteiforme: fotografo, pittore, cineasta, creatore di oggetti che usa ogni tecnica come banco di prova. Dalla New York delle avanguardie (l’incontro con Duchamp) alla Parigi del ’21, il racconto segue un artista che trasforma la fotografia in campo autonomo, alternando icone – Le Violon d’Ingres, Noire et blanche – a invenzioni radicali: le rayografie che scrivono la luce senza macchina, la solarizzazione riportata all’onore come accidente cercato, i film d’avanguardia dove l’immagine diventa ritmo e puro tatto visivo. Il pregio sta nel mettere in relazione i registri: moda, oggetti, nudi, ironie dada e sogni surrealisti, senza gerarchie. L’erotismo, la stravaganza, l’umorismo freddo non sono “stili”, ma modi di scomporre e ricomporre lo sguardo.

Man Ray. Forme di luce a cura di Pierre-Yves Butzbach, Robert Rocca
Silvana Editoriale, 2025
pag. 248, € 35
ISBN 9788836661398
L’opera di Federico Gori in un libro
Un libro per un’opera. Il volume curato da Lorenzo Madaro documenta e interpreta l’opera di Federico Gori per Palazzo Fabroni, nata con il sostegno di PAC2024. La pubblicazione, bilingue, ricca di immagini e materiali di lavoro, ricostruisce genesi e fasi esecutive di un progetto pensato su misura per il museo e la città: una Carbonaia in calcestruzzo e foglia di rame nel Giardino del Carbonile e una Macchina sonora in castagno e metallo in una sala della collezione permanente, in dialogo continuo tra spazio aperto e ambiente espositivo. Il pregio del libro è la struttura polifonica: ai saggi di Elena Testaferrata, Madaro e alle parole dell’artista (in conversazione) si affiancano gli interventi della poetessa Azzurra D’Agostino, del maestro organaro Samuele Maffucci e di Francesca Rafanelli, mettendo in relazione arte sonora, tradizioni artigiane pistoiesi e memoria del lavoro dei carbonai. Ne esce un racconto che va oltre il making-of: un atlante di suoni, gesti e materiali in cui la scultura diventa archivio acustico del territorio.

Federico Gori – Il suono del carbone a cura di Lorenzo Madaro
Metilene edizioni, 2025
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