Una nuova casa editrice inglese decide di pubblicare solo autori maschi

Concentrandosi “almeno all'inizio” unicamente su questi contributi, la Conduit Books vuole riportare alla ribalta le voci maschili “ignorate” e guidare i giovani uomini. Che però non leggono

Per chi è privilegiato, l’uguaglianza sembra un’oppressione”. È difficile trovare l’autrice o autore dalla cui penna è nata questa frase: ciò che è certo è che da diversi anni è stata incorporata nell’armamentario dei netizen in risposta a chi denuncia la presunte ingiustizie scaturite dalle battaglie sociali. Per contrastare, per esempio, la fantomatica dittatura del politicamente corretto, e tutte le campagne per i diritti delle donne, delle persone razzializzate e della comunità LGBTQIA+, l’esercito dei più o meno privilegiati inventa (a volte fino a crederci) condizioni di oppressione, generando un’ondata di reazione che priva le categorie realmente oppresse delle proprie conquiste: è il caso della sentenza della Corte Suprema scozzese dello scorso 16 aprile, secondo cui il termine “donna” si riferisce unicamente alle persone di sesso femminile, per proteggere (su spinta di personalità come l’autrice J.K.Rowling) dalla presunta minaccia delle donne trans negli spazi e nele cariche pubbliche. E, sempre dal Regno Unito, è il caso di una nuova casa editrice indipendente che si concentrerà (per lo meno all’inizio) solo sugli scrittori maschi.

La Conduit Books e gli uomini che vengono “ignorati”

Fondata dall’autore e critico britannico Jude Cook, la Conduit Books pubblicherà narrativa letteraria e memoir “concentrandosi inizialmente su autori maschi“. Per dare spazio, dice lo stesso Cook al Guardian, “alla narrativa ambiziosa, divertente, politica e intellettuale scritta da uomini che viene ignorata. L’offesa imperdonabile, comune peraltro a molti casi di aggressioni e femminicidi, è quella di “ignorare gli uomini”: un concetto che si collega direttamente alla tanto decantata male loneliness epidemic, che se per gli uomini è un giusto allarme del crescere della propria solitudine, per molte donne è la naturale conseguenza dell’innalzamento dei propri standard.

La letteratura, da mondo di soli uomini a mondo di sole donne?

Sempre al Guardian, Cook ha detto che il panorama editoriale è cambiato drasticamente negli ultimi 15 anni: in reazione alla “tossica scena letteraria prevalentemente maschile degli Anni ’80, ’90 e 2000” è nato un nuovo contesto in cui “l’entusiasmo e l’energia per la narrativa nuova e avventurosa ruotano attorno alle autrici, e questo è un correttivo tempestivo e opportuno”. Un correttivo che però viene interpretato come non più necessario, come già in tanti argomenti sul patriarcato e le quote rosa, perché il riequilibrio delle voci viene percepito come a “esclusivo” beneficio delle autrici.

Se è vero che nella rosa dei finalisti del celebre Booker Prize 2024 (poi vinto da Samantha Harvey con Orbital) c’erano cinque donne e un uomo, è anche vero che nella lista del 2023 c’erano più persone di nome Paul che donne (vincitore incluso); per l’Italia, le candidature allo Strega 2025 sono 7 uomini contro 5 donne, e l’ultima vittoria, nel 2024, è di Donatella di Pietrantonio con L’età fragile: certo, poco prima che le fosse assegnato il riconoscimento, il pluripremiato autore Walter Siti non si faceva problemi a dire a Rivista Studio che “mi dicono che vincerà una donna, e sarà così per ancora due o tre anni, e poi finito un ciclo si tornerà a un regime normale”. Che siano già arrivati, oltre Manica, a questo  “regime normale”? Secondo Cook, è un problema di commissioni: all’estero, gran parte degli editor sono donne (in Italia si attesta poco sopra il 20%), motivo per cui secondo lui le editor di sua conoscenza sarebbero “entusiaste” della sua proposta.

Risolvere la mascolinità tossica con gli autori maschili: l’ipotesi

Questa nuova generazione di giovani autrici, guidata da Sally Rooney e colleghi”, continua Cook,ha inaugurato una rinascita per la narrativa femminile, creando una situazione in cui le storie di nuovi autori maschi vengono spesso trascurate, con la percezione che la voce maschile sia problematica. Queste “narrazioni trascurate”, ha aggiunto, potrebbero affrontare temi come la paternità, la mascolinità, le esperienze maschili della classe operaia, il sesso e le relazioni, sottolineando che – anche a margine della popolare serie Netflix Adolescence sulla manosfera – “l’argomento di ciò che leggono i giovani uomini è diventato di fondamentale importanza”. Come a dire che, visto che gli uomini ascoltano solo gli altri uomini, tanto vale pubblicarne di più e sperare che qualcosa arrivi a destinazione. Poco male che gli uomini siano una percentuale minoritaria di chi acquista e legge libri, e che viceversa le donne siano più che abituate a leggere a scuola e a casa testi scritti da uomini.

Ora la casa editrice – che sul suo sito si definisce “Ambiziosa. Umoristica. Politica. Intellettuale”-  è alla ricerca di un libro con cui avviare l’attività, con candidature aperte per tutto il mese di maggio, per arrivare a pubblicare tre romanzi (o anche raccolte di racconti o memorie) all’anno dalla primavera 2026. Cook, recensore anche per il Guardian stesso e autore dei libri Byron Easy e Jacob’s Advice, ha detto infine che Conduit Books “non cerca una posizione conflittuale […] né cerca di escludere scrittori di colore, o autori queer, non binari e neurodivergenti“. Cerca solo di non dargli visibilità.

Giulia Giaume

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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