Edicola del Futuro: ecco i nomi dei 7 progettisti invitati dal Corsera a ripensarne il modello

Nemo Monti Comunicazione e Corriere della Sera hanno lanciato un concorso di architettura a inviti per progettare un nuovo modello di edicola. Il vincitore tra i 7 sarà decretato durante la Milano Design Week

Lina Ghotmeh Architecture Vital new stand, courtesy Nemo Monti Comunicazione
Lina Ghotmeh Architecture Vital new stand, courtesy Nemo Monti Comunicazione

Essendo cambiata la società, in un mercato ridefinito dalla tecnologia e da nuove abitudini di consumo, l’edicola rischia di non riuscire a interpretare in modo attivo questo nuovo tempo”. Da questa affermazione di Nemo Monti – che si inserisce in pieno nel dibattito di queste ultime settimane relativo alla crisi dell’editoria, con varie analisi comparse anche qui su Artribune – ha origine il concept L’Edicola del Futuro, avviato col Corriere della Sera: un progetto per favorire la progettazione di un nuovo modello di edicola per il XXI secolo. Monti, che guida un’agenzia di comunicazione e di pubbliche relazioni con un’attenzione particolare al mondo dell’architettura e del design ha, infatti, lanciato un concorso a inviti sposato dal Corsera per riformulare l’estetica di questo tradizionale anello di congiunzione tra giornali e cittadini, in progressiva via d’estinzione se non cambia approccio e mentalità. “L’edicola può invece essere il pilastro di un nuovo sistema di relazioni – commerciali, urbane, civiche, di servizio e informative – che trovano nella fisicità del luogo il proprio aspetto simbolico”, continua Monti. “Anche per dare agli edicolanti un ruolo nuovo e una rinnovata centralità nel contesto urbano, sia nelle funzioni che nel rinnovato senso di decoro estetico”.

LE PROPOSTE PER L’EDICOLA DEL FUTURO

All’invito di questo concorso di architettura, curato da Luca Molinari Studio, hanno risposto sette progettisti internazionali (Embt – Benedetta Tagliabue, Matali Crasset, Gambardella Architetti, Fabio Novembre Studio, Edge Design Studio – Gary Chang, Lisa Gothmeh Architecture, El Equipo Mazzanti) che hanno presentato i loro progetti a una giuria presieduta dall’architetto Mario Bellini, e composta dall’architetto Luca Molinari, da Nemo Monti, fondatore di Nemo Monti Comunicazione, Barbara Stefanelli, vicedirettrice vicaria del Corriere della Sera, il sociologo Francesco Morace, direttore del Future Concept Lab, Bruno Ceccarelli, presidente della Commissione Urbanistica Edilizia Privata Sistema Agricolo Milanese, Stefano Baia Curioni, professore associato Dipartimento di Scienze sociali e politiche Università Luigi Bocconi, Alessandro Cannavò, responsabile redazione Speciali e Silvia Nani, design editor del Corriere della Sera. I risultati sono molto eterogenei: si va dall’edicola in divenire di Gary Chang/Edge Design con vari moduli che permettono flessibilità e personalizzazione a quella relazionale dello studio colombiano El Equipo/Mazzanti che diventa all’occasione una piattaforma per eventi o area gioco. Se la rotativa in legno è la forma scelta per il modello progettato da Benedetta Tagliabue, il tema dell’arco e della galleria è invece il segno distintivo di Fabio Novembre. Infine, la proposta di Cherubino Gambardella va nella direzione del club urbano, inteso come spazio da vivere; quella multiservizio di Lisa Gothmeh vede l’edicola diventare anche info point, caffè, vetrina, book crossing, raccolta rifiuti e quella della designer francese Matali Crasset sfrutta l’idea del belvedere della terrazza come luogo dove socializzare e assistere a presentazioni di eventi. 

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L’EDICOLA REALIZZATA

Tra i sette progetti, che saranno esposti in mostra a Milano, dal 20 al 26 aprile 2020 durante la Design Week, sarà selezionato un vincitore che verrà realizzato a Brera, in piazza XXV Aprile: la prima edicola del futuro e quindi un prototipo di quella che dovrà essere in questo nostro XXI secolo. Anche se, a dirla tutta, la sensazione è che i guai dell’editoria cartacea necessitano di ben altre riflessioni che un restyling del punto vendita tradizionale…

-Claudia Giraud

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Claudia Giraud
Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate multimediali e cartacee di settore. Dal 2011 fa parte dello Staff di Direzione di Artribune (www.artribune.com ), è Caporedattore Musica e cura, per il magazine cartaceo, la rubrica "Art Music" dedicata a tutti quei progetti dove il linguaggio musicale si interseca con quello delle arti visive. E’ stata Caporedattore Eventi presso Exibart (www.exibart.com). Ha maturato esperienze professionali nell'ambito della comunicazione (Ufficio stampa "Castello di Rivoli", "Palazzo Bricherasio", "Emanuela Bernascone") ed in particolare ha lavorato come addetto stampa presso la società di consulenza per l'arte contemporanea "Cantiere48" di Torino. Ha svolto attività di redazione quali coordinamento editoriale, realizzazione e relativa impaginazione degli articoli per l’agenzia di stampa specializzata in italiani all’estero “News Italia Press” di Torino. Ha scritto articoli e approfondimenti per diverse testate specializzate e non (SkyArte, Gambero Rosso, Art Weekly Report e Art Report di Monte dei Paschi di Siena, Exibart, Teknemedia, Graphicus, Espoarte, Corriere dell’Arte, La Piazza, Pagina).