
Sembrava un’idea azzardata, ma è piaciuta subito e moltissimo. La Casa della Storia del Baden-Württemberg, un museo cittadino di Stoccarda, ha esaurito in tempo zero i biglietti per due visite notturne molto speciali, in cui non è ammesso portare alcun indumento tranne un asciugamano su cui sedersi. Una proposta che rientra nella programmazione della mostra Frei Schwimmen – Gemeinsam?! (“Nuotare liberamente – Insieme?!”), aperta fino al 14 settembre e dedicata alla storia del nuoto e all’evolversi dei concetti di moralità pubblica e decenza nell’abbigliamento.
Le visite nudiste offerte da un museo di Stoccarda
Le istruzioni per le visite delle sere del 30 agosto e del 13 settembre sono chiare: “In queste date, la mostra può essere visitata solo senza vestiti”. Basta portare un asciugamano, lasciare i propri vestiti negli armadietti e godersi i 23 gradi della sala espositiva. Gli organizzatori hanno spiegato che l’idea delle visite nudiste – che si adatta perfettamente allo spirito della mostra, un viaggio nei secoli della storia del bagno attraverso oltre 200 oggetti e fotografie – è stata proposta dall’associazione GetNakedGermany. Che ha ricordato che “essere nudi è lo stato naturale degli esseri umani”. L’idea di passeggiare tra le mura del museo “come mamma ti ha fatto” ha suscitato un tale interesse da far esaurire tutti gli ingressi più di due settimane prima del primo appuntamento.

La nudità in Germania: il movimento Freikörperkultur
La nudità pubblica non è un fenomeno da poco in Germania: l’interesse per il nudismo cresce alla fine del XIX Secolo con il movimento FKK – Freikörperkultur (“Cultura del corpo libero”), secondo cui la nudità doveva essere scollegata dalla vergogna e dalle sue connotazioni sessuali per incoraggiare un rapporto sano con il proprio corpo. Al suo apice, negli Anni ’60 e ’70, l’FKK contava centinaia di migliaia di aderenti da entrambe le parti della cortina di ferro, e sebbene il numero dei membri si sia molto ridotto, non è raro trovare spiagge, parchi acquatici e saune tedesche che offrono delle aree textilfrei, senza vestiti.

Nudità al museo: i casi europei
La Casa della Storia del Baden-Württemberg non è in ogni caso il primo museo ad aprire alle visite “al naturale”. A febbraio 2025 era successo in Belgio, quando La Boverie di Liegi aveva organizzato tour nudisti in occasione della mostra I mondi di Paul Delvaux, pittore famoso proprio per i suoi nudi femminili, organizzata in collaborazione con la Federazione Belga del Naturismo e l’associazione Eva e Adamo semplicemente nudi. L’anno prima era stata proposta una cosa simile in Francia, al Mucem – Museo delle civiltà d’Europa e del Mediterraneo di Marsiglia, in occasione della mostra Paradis naturistes che celebrava il movimento nudista, nato proprio nelle spiagge mediterranee francesi. Sempre in Francia, erano state offerte visite nude nel 2022 al Museo Maillol di Parigi per la mostra Hyperréalisme: ceci n’est pas un corps, e ancora prima, nel 2018, aveva fatto scalpore il caso delle visite en déshabillé al Palais de Tokyo per l’esposizione Discorde, Fille de la Nuit.
Nel 2023 era stata proposta una visita senza vestiti al Museo di Archeologia della Catalogna di Barcellona tra le fotografie dei Bronzi di Riace dell’italiano Luigi Spina, in collaborazione con il Club Naturista Catalano. E in Italia? Resta un’opzione rara, ma c’è un esempio che aveva fatto molto scalpore: nel 2019 il Pac – Padiglione d’arte contemporanea di Milano aveva deciso di organizzare dei “Naturist Tour” in occasione di Storie dagli antipodi, una grande ricognizione sull’arte australiana. Non solo: a fine mostra si poteva anche prendere un drink in compagnia dell’artista Stuart Ringholt, ovviamente sempre senza vestiti.
Giulia Giaume
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