
Una banana, del nastro adesivo e la forza di internet. A metà tra lo stunt pubblicitario e il commentario sociale, la mirabolante storia dell’opera d’arte Comedian di Maurizio Cattelan (Padova, 1960) si scrive da sola. Realizzata nel 2019 e acquistata per oltre sei milioni di dollari dall’imprenditore delle criptovalute Justin Sun, la famigerata “banana” continua a far parlare di sé mentre passa in nuove mani. Alla conferenza Bitcoin 2025, a Las Vegas, Sun l’ha infatti ceduta al magnate Ross Ulbricht, uscito da pochi mesi dal carcere di massima sicurezza dove avrebbe dovuto trascorrere il resto della propria vita, prima di essere graziato dal presidente americano Donald Trump.
La storia infinita della “banana” di Cattelan
Comparsa per la prima volta nello stand del gallerista Perrotin ad Art Basel Miami Beach nel 2019, Comedian era stata venduta alla stessa fiera nelle sue prime edizioni per 120mila e 150mila dollari (e una entrò persino nella collezione del Guggenheim di New York). Poi, lo scorso novembre, l’opera era andata in asta da Sotheby’s a New York, con una stima di 1,5 milioni di dollari: Sun l’aveva acquistata per 6,2 milioni. Pochi giorni dopo, ricordandone la natura effimera, l’aveva morsa pubblicamente.
Chi è Ross Ulbricht
A sua volta magnate delle criptovalute, Ross Ulbricht è salito agli onori della cronaca per essere il fondatore di Silk Road, un mercato online per cocaina, eroina, LSD e altre droghe illegali. I pubblici ministeri lo avevano descritto come “il capo di un’impresa mondiale di narcotraffico digitale”, motivo per cui (ormai dieci anni fa) aveva ottenuto non uno, ma due ergastoli senza condizionale. Non era rimasto con le mani in mano: nel 2021 aveva lanciato una collezione di NFT (basata sui propri disegni) per raccogliere fondi per le sue attività di rilascio e sostenere i familiari di altri detenuti.
Il mercato delle criptovalute e Donald Trump
Lo scorso 21 gennaio, il suo primo giorno in carica, Trump aveva però concesso il pardon a Ulbricht, rendendolo a tutti gli effetti un uomo libero. I legami tra i due sono gli stessi che legano il presidente al mondo delle cripto, di cui Ulbricht era pioniere: molti di questi imprenditori (spesso dalle coordinate ambigue) hanno contribuito infatti alla campagna di raccolta fondi per l’allora candidato repubblicano. Anche Sun è un sostenitore di Trump: ha investito 30 milioni nell’impresa di criptovalute della famiglia del presidente, la World Liberty Financial, lo stesso mese in cui aveva acquistato la banana, diventando il maggiore investitore dell’azienda.
All’epoca, ricorda artnet, Sun era in causa con la Securities and Exchange Commission (SEC), che lo aveva citato in giudizio nel 2023 per l’offerta e la vendita non registrate di titoli basati su criptovalute, per aver frodato gli investitori manipolando il prezzo della propria cripto con transazioni fittizie (dette “wash trading”) e aver orchestrato un piano per pagare delle celebrità per promuovere i suoi asset. Secondo il Wall Street Journal, il suo exchange di criptovalute, Tron, “è stato un canale popolare per la confraternita criminale delle criptovalute per spostare fondi“. Con l’aiuto di Trump – che nel frattempo ha dichiarato di voler creare una “riserva strategica nazionale di Bitcoin” – la SEC si è riallineata al governo, e insieme a Sun ha chiesto a un tribunale federale di sospendere il caso contro di lui.
Giulia Giaume
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