Il post-pandemia di Israele. Ecco come il Paese ha riaperto i luoghi della cultura

Grazie a una efficace campagna vaccinale, il Governo israeliano riesce al momento ad uscire fuori dal tunnel della pandemia e, dallo scorso 25 febbraio, a riaprire i luoghi della cultura. In che modo? Ce lo siamo fatti spiegare dall’Addetta Culturale dell’Ambasciata di Israele

Mentre l’Italia dal prossimo 26 aprile si appresta, dopo mesi di restrizioni e chiusure su tutto il territorio nazionale, alla riapertura di diverse attività produttive e dei luoghi della cultura, in Israele dallo scorso 25 febbraio musei, cinema, teatri e sale da concerto sono stati finalmente riaperti al pubblico, grazie alla massiccia campagna di vaccinazione promossa dal Governo che permesso al Paese il ritorno alla (quasi) normalità. Israele quindi sembrerebbe essere uscita fuori dal tunnel pandemia, e la sua esperienza diventa per gli altri Paesi una sorta di speranza, oltre a un modello da cui trarre ispirazione. Grazie alla collaborazione dell’Ufficio Culturale dell’Ambasciata d’Israele, abbiamo un quadro delle modalità con cui il Governo sta gestendo la riapertura dei luoghi della cultura, con una serie di precise indicazioni in termini di numero di spettatori/visitatori, percentuale di capienza di spazi all’aperto e al chiuso. E soprattutto, abbiamo i dati aggiornati sul numero delle vaccinazioni effettuate finora: sono state vaccinate 5.334.950 persone, con il 57% della popolazione che ha ricevuto la prima dose e il 53% della popolazione che ha ricevuto entrambe le dosi.

Tel Aviv Museum of Art

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LA RIAPERTURA DEI LUOGHI DELLA CULTURA IN ISRAELE 

Della ripartenza del Paese e della gestione della riapertura dei luoghi della cultura abbiamo parlato con Maya Katzir, Addetta Culturale dell’Ambasciata di Israele, che nell’ultimo anno ha osservato in che modo il mondo della cultura israeliana ha risposto alla pandemia: “in quanto le attività culturali, per loro natura, cercano sempre dei nuovi e particolari modi per esprimersi, esse difficilmente si arrendono alle generalizzazioni. Ciò è valido ancora di più in un paese come Israele, fatto di tante e diverse culture. Eppure, si potrebbe delineare un tratto che accomuna le voci culturali più autorevoli, le voci culturali più ascoltate nella società israeliana, ovvero un tono di critica, giudizio o almeno una certa insoddisfazione. Questa caratteristica ha mantenuto la cultura negli ultimi decenni in una posizione di voluta distanza da quella che si può definire ‘la società generale’. Con lo scoppio della pandemia”, spiega Katzir, “le istituzioni culturali, formali e informali, hanno dovuto cessare la loro attività o almeno adattarla alle piattaforme digitali, allo spazio virtuale. Ma la critica non si è fermata e forse è persino cresciuta a causa della stressante situazione, sia dal punto di vista politico che dal punto di vista sanitario, e a causa di ciò che è stato percepito come abbandono o negligenza da parte del governo”. Quali potrebbero essere, quindi, gli effetti dell’emergenza sanitaria nel prossimo futuro? “Con il ritorno generale alla vita senza (quasi) restrizioni e limitazioni”, risponde Katzir, “con la simultanea apertura di quasi tutti gli spazi – culturali quanto commerciali – sarà interessante esaminare in che modo la cultura in Israele reagirà alla sua inaspettata unione con gli altri settori della società. Preserverà la sua distanza dalla società generale? Sarà sempre critica? O adotterà un’attitudine diversa?”.

Tel Aviv Museum of Art

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EVENTI DAL VIVO IN ISRAELE: NORME E RESTRIZIONI 

Secondo i dati trasmessici dall’Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Israele, dallo scorso 25 febbraio oltre a essere stati riaperti musei, cinema, teatri, sono ripresi anche gli spettacoli dal vivo (concerti, performances teatrali e di danza). L’ingresso è consentito solo alle persone che sono già state vaccinate. Al momento dell’acquisto dei biglietti, viene richiesto infatti il “green passport”, un certificato digitale che attesta l’avvenuta vaccinazione e che deve essere poi esibito obbligatoriamente all’ingresso. Lo stesso certificato viene richiesto per l’ingresso nei musei, cinema e altri luoghi della cultura. Per quanto riguarda gli eventi dal vivo, al momento nei luoghi al chiuso con posti a sedere è consentita la presenza del pubblico in queste percentuali: il 75% della capienza fino a un massimo di 1000 persone per luoghi che hanno fino a 5.000 posti a sedere, e il 40% della capienza fino a un massimo di 4000 persone per luoghi con più di 5.000 posti a sedere. Per gli eventi all’aperto invece è consentito il 75% dei posti a sedere fino a un massimo di 3.000 persone in luoghi con capienza fino a 10.000 persone, e il 30% dei posti a sedere fino a un massimo di 10.000 persone per luoghi con capienza superiore ai 10.000. Per gli eventi con pubblico in piedi senza posti a sedere, deve essere garantita la distanza interpersonale di due metri e la presenza del pubblico non deve superare il 50% della capienza, fino a un massimo di 300 persone per eventi al chiuso e di 750 per eventi all’aperto. In ogni caso, resta obbligatorio l’utilizzo della mascherina e il rispetto della distanza interpersonale di due metri. 

MOSTRE, MUSEI E TURISMO IN ISRAELE: NORME E RESTRIZIONI

La gestione del pubblico è diversa nei musei, sebbene anche in questo caso le percentuali di afflusso dipendano dalla capienza degli spazi. Nei musei piccoli (meno di 3000 metri quadri), viene calcolato lo spazio di 7 metri quadri per ogni persona. Nei musei più grandi (3000 metri quadri o più), viene calcolato lo spazio di 15 metri quadri per ogni persona. I biglietti devono essere acquistati in anticipo, e le visite guidate sono consentite per gruppi di massimo 20 persone solo con prenotazione anticipata. Per quanto riguarda le mostre organizzate in spazi non museali, viene calcolato lo spazio di 7 metri quadri per ogni persona fino a un massimo di 300 persone. Anche in questi luoghi, rimane obbligatorio l’utilizzo della mascherina. In vista della stagione estiva, il Governo israeliano sta pensando di riaprire l’ingresso ai gruppi di turisti stranieri vaccinati. Le disposizioni che regoleranno l’afflusso dei turisti saranno diffuse nei prossimi giorni in base all’evolversi della situazione sanitaria.

– Desirée Maida

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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