Nuova “porta d’ingresso” a New York: riqualificato l’atrio di Penn Station

Una spettacolare installazione architettonica e luminosa impreziosisce il vasto, ma sin qui anonimo e buio, atrio della celebre stazione ferroviaria, la più grande dell’America Settentrionale. Annunciata nel 2016 dal Governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, la riqualificazione è adesso realtà, grazie alle opere di Kehinde Wiley, Stan Douglas e del duo Elmgreen&Dragset

Dal 1° gennaio la sterminata Penn Station avrà una nuova ala: la Moynihan Train Hall, ricavata dall’assorbimento dell’attiguo James A. Farley Building, edificio che ospitava il principale dell’ufficio postale della città. La hall, progettata dallo studio di architettura SOM, è costata 1,6 miliardi di dollari, ed è caratterizzata dall’imponente lucernario alto 92 piedi, che darà luce alle opere d’arte volute da Cuomo. 

GLI ARTISTI DELLA PENN STATION DI NEW YORK 

Kehinde Wiley ha realizzato un trittico in vetro colorato, retroilluminato e dipinto a mano chiamato, dall’emblematico titolo Go, quasi un invito a partire. Realizzato sul soffitto dell’ingresso che affaccia sulla 33a Strada, raffigura ballerini di break dance in scarpe da ginnastica che sembrano fluttuare nel cielo azzurro. Sten Douglas, che rappresenterà il Canada alla Biennale di Venezia del 2022, ha realizzato un gigantesco affresco fotografico che mette insieme immagini d’epoca (fra cui un ritratto della fuorilegge e popolare eroina degli anni ’20 Celia Cooney, nota anche come “Bandita dai capelli ricci”) e immagini contemporanee. La serie, intitolata Penn Station’s Half Century, è un omaggio alla “vecchia nuova” Penn Station, alla fiumana di gente che l’ha percorsa, alla fiumana di gente che vive e si muove negli Stati Uniti, è un inno alla vita nel suo dinamismo e nelle sue sfumature, ed è a maggior ragione anche un auspicio perché la vita possa al più presto tornare alla normalità. Infine, il duo Elmgreen&Dragset, di base a Berlino e il cui lavoro esplora il rapporto tra arte, architettura e design, ha creato The Hive, una spettacolare installazione di grattacieli in alluminio (alcuni riproducono edifici esistenti, altri sono immaginari), appesi capovolti come stalattiti al soffitto del grande atrio, all’ingresso della 31a Strada. Gli edifici, con i loro bordi perfetti e le minuscole luci, sembrano ricordare gli scenari di Metropolis.

IL NUOVO INIZIO DELLA PENN STATION

La nuova sala prende il nome dal senatore Daniel P. Moynihan che per primo, all’inizio degli anni Novanta, redasse un piano di rinnovamento della grande stazione. A causa di ritardi burocratici, il progetto è rimasto fermo per anni. Ripreso circa 10 anni fa, era stato però fortemente accelerato dal Governatore Cuomo, che nel 2016 annunciò una partnership pubblico-privata per realizzare la nuova hall, e fra gli oggetti coinvolti ci sono l’Empire State Development, la Vornado Realty Trust, la Related Companies, il gruppo Skanska. Il cantiere venne finalmente aperto nel 2017, con un accurato restauro della facciata esterna in pietra di 200.000 piedi quadrati, delle sue 700 finestre, del tetto in rame, delle capriate in acciaio e le cornici in terracotta. La hall ferroviaria, comunque, non occuperà tutto lo spazio nell’edificio; l’ufficio postale continuerà a funzionare, e verranno aperti anche diversi uffici commerciali, fra cui quello di Facebook. Il completamento del progetto, ha spiegato Cuomo, pur giungendo in un momento ancora molto difficile, con la pandemia in corso, vuole tuttavia essere un segnale di augurio per la città di New York, il primo passo per un nuovo, luminoso inizio, anche nel segno dell’arte. 

– Niccolò Lucarelli

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Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli

Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.

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