Cerchi magici. Eleonora Roaro a Berlino

Luisa Catucci Gallery, Berlino ‒ fino al 30 novembre 2017. La prima personale di Eleonora Roaro nella capitale tedesca si dispone come un cerchio rituale. Zootropi, lanterne magiche e varchi spazio temporali annullano i codici del movimento e affievoliscono i limiti della presenza umana. Tra videoinstallazioni e fotografie seriali.

Loops non è solamente la prima mostra personale, a Berlino, di Eleonora Roaro (Varese, 1989). La mostra si presenta come una raccolta, un’antologia che predispone letteralmente una pietra miliare all’interno della ricerca transmediale dell’artista. Le stanze dello spazio di Allerstrasse prediligono la serialità come contatore, come registro e cifra linguistica adatta a ipostatizzare il movimento. Zootropi e lanterne magiche conferiscono alle linee narrative dei compromessi umanistici e figurativi della Roaro un aspetto di totalità frammentata che non concede a nessun segmento l’intromissione dell’errore o del cortocircuito. L’artista, che si autorappresenta costantemente, come se da un istante all’altro, tra analogie e digitalizzazione dei propri contorni, la sua allegoria potesse scomparire, risulta centrata e centrale in 00:00:00:01. Qui l’oggetto transizionale per eccellenza, secondo l’artista, viene messo in scena attraverso un’auto-esplosione, rievocando l’impatto catastrofico delle azioni umane sull’ecosistema della Terra.

Ginevra Bria

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Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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